[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”10725″]
Il 16 febbraio si disputerà allo United Center di Chicago la 69esima edizione dell’All-Star Game. I fans sono già all’opera nel votare i propri beniamini al fine di vederli nell’annuale appuntamento dove si sfidano le star della Western e della Eastern Conference. I primi risultati nella corsa a una maglia da All-Star hanno confermato quanto già ipotizzato da molti: Luka Doncic e Giannis Antetokounmpo sono il presente e non solo il futuro della NBA, dato che sono coloro che finora hanno raccolto più voti di tutti, superando anche LeBron James per numero totale. Se parliamo di quintetti titolari, tuttavia, il voto del pubblico può fare ben poco: ciò che conta è il rendimento sul parquet da ottobre a gennaio. Ecco quindi di seguito il possibile quintetto titolare della Eastern Conference.
GUARDIA: Kemba Walker (22.5 ppg, 3.9 rpg, 5.5 apg)
La point guard proveniente da UCONN sta svolgendo un lavoro eccellente, migliore rispetto a ogni sorta di aspettativa partorita nel corso della scorsa estate. E’ l’iniziatore dell’attacco dei Celtics ed è stato finora uno splendido facilitatore col fine di elevare il gioco di altri due compagni di squadra, ossia Jayson Tatum e Jaylen Brown. Tutto ciò probabilmente non sarebbe accaduto se Kyrie Irving fosse rimasto nella città del quadrifoglio. Per molti una sua presenza all’All Star Game non sarebbe affatto una sorpresa, dato che Kemba è riuscito a parteciparvi anche facendo le veci degli Hornets: il record dei Celtics tuttavia mette un’ulteriore fondamenta al una sua solida candidatura per la partita delle stelle.
[the_ad id=”668943″]
GUARDIA: Bradley Beal (27.8 ppg, 4.8 rpg, 6.6 apg)
Nel corso degli anni è diventato lentamente il miglior giocatore dei Wizards, soprattutto a causa dell’infortunio che tuttora sta usurando John Wall. Nonostante Washington sia al momento poca cosa la crescita di Beal non è affatto diminuita: è progressivamente migliorato a livello di prestazioni anno dopo anno. Elogiando il record di Walker con i Celtics non si può tuttavia fare una menzione rispetto al record di Beal coi Wizards: vincere è importante, ma la produzione dell’esterno è stata troppo abbondante per poter ignorare una sua candidatura nel quintetto titolare dell’Est. A livello offensivo pochissimi si avvicinano a ciò che lui fa prolificamente ogni notte.
ALA: Pascal Siakam (25.1 ppg, 8.0 rpg, 3.6 apg)
Un ispirazione per ogni ragazzo africano e non: il viaggio di Pascal dal Camerun alla grandezza in NBA sembra non essere terminato ed è pronto per scoprire nuovi orizzonti. Probabilmente non è neanche il miglior giocatore camerunense (anche se qualcuno crede il contrario) ma Siakam si è definitivamente fatto un nome in questa lega, soprattutto grazie al titolo NBA coi Raptors al quale ha contribuito in maniera consistente. Delimitare i suoi limiti risulta ancora complesso: l’anno scorso ha vinto il Most improved player of the year e quest’anno sta mettendo in essere cifre addirittura superiori. Il futuro è brillante, ma anche il presente: sta guidando i canadesi con uno dei migliori record della lega e deve essere ripagato col quintetto titolare, non solo con la selezione.
ALA: Giannis Antetokounmpo (30.4 ppg, 13.0 rpg, 5.6 apg)
Qui c’è poco o niente da giustificare: è l’MVP in carica e plausibilmente bisserà il titolo anche al termine di questa stagione, ciò gli varrà anche il ruolo di capitano all’interno della partita delle stelle. I numeri sono fenomenali, così come il record dei suoi Bucks: la banda di Budenholzer conquisterà con ogni probabilità il primo seed a Est per il secondo anno consecutivo; primo record nel 2019/2020 ma possibilmente uno dei migliori record della storia della lega, dato che il 32-5 momentaneo fa ancora ben sperare per il raggiungimento di nuovi record. Una run storica solo all’inizio, una carriera NBA solo all’inizio: il greco è una forza della natura, è anche un candidato per divenire uno dei migliori giocatori di ogni epoca.
CENTRO: Joel Embiid (23.6 ppg, 12.1 rpg, 3.1 apg)
Ecco l’altro giocatore proveniente dal Camerun: non starà mettendo in essere le stesse cifre dell’anno passato, ma rimane indiscutibilmente un animale. E’ il catalizzatore offensivo e difensivo dei Sixers: gli uomini di Brett Brown al momento a livello di record stanno marciando al di sotto delle loro aspettative, ma the Process è stato, quando ne aveva voglia, uno dei giocatori più dominanti della lega (chiedere a Giannis durante la partita di Natale). E’ senz’ombra di dubbio il miglior centro dell’NBA e uno dei pochi giocatori a spostare (ma per davvero) le sorti di una partita sia in attacco che in difesa. In tal senso parteciperà a un numero spropositato di All Star Games da qui al termine della sua carriera.
[the_ad id=”676180″]