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NBA Playoff 2019: Portland e Philadelphia vincono in casa e si guadagnano gara-7

Damian Lillard, Portland Trail Blazers 2018-2019 - Foto Profilo FB Portland Trail Blazers

La notte italiana di venerdì 10 maggio ha visto in scena lo svolgersi di due partite dei playoff NBA 2019. Il verdetto di questa notte NBA è semplice: ci saranno due gare-7, ovvero Denver-Portland e Toronto Philadelphia. In gara-6 Portland supera in casa Denver grazie al duo Lillard-McCollum da 62 punti, al quale tuttavia si aggiunge un terzo membro: Rodney Hood, dopo essere stato l’eroe del quadruplo overtime di gara-3, mette a referto 25 punti con 8 su 12 al tiro. Nell’altra sfida invece i protagonisti sono Jimmy Butler e Joel Embiid: il primo si dimostra nuovamente il principale scorer della squadra con 25 punti, mentre il secondo (il leader emotivo e difensivo), pur con ginocchia e stomaco non nelle migliori condizioni, stoicamente racimola 17 punti e 12 rimbalzi.

I RISULTATI

IL TABELLONE

 

Portland Trail Blazers-Denver Nuggets 119-108 (Serie in parità 3-3, HIGHLIGHTS)

A partire meglio sul parquet del Moda Center sono i Denver Nuggets, che hanno già due giocatori in doppia cifra (i soliti Nikola Jokic e Jamal Murray) e Gary Harris a quota 8 in un primo quarto da 34 punti, che gli assicura un vantaggio di 8 punti al primo mini riposo. Anima e cuore dei Blazers a cavallo tra primo e secondo quarto è però un Rodney Hood che conferma l’ottimo momento, segnando 14 punti in una decina di minuti siglando l’aggancio a quota 45 con due tiri liberi. Portland sfrutta l’impatto sulla gara della sua panchina per andare sopra di 4 punti all’intervallo e il secondo tempo inizia con Blazers e Nuggets a scambiarsi canestri finché due triple in fila di un Lillard scatenato (17 punti nel solo terzo quarto, di cui 12 segnati consecutivamente) seguite da una stoppata di Enes Kanter su Jokic danno ai padroni di casa un minimo vantaggio sul finire del terzo quarto. Gli uomini di coach Stotts cavalcano un parziale di 12-2 interrotto solo dagli ultimi due punti di Murray che fissano il punteggio sull’87-80 per Portland alla fine del periodo. In apertura degli ultimi cinque minuti torna a bussare alla porta di gara-6 Rodney Hood, che infila 5 punti in fila e raggiunge quota 20, stabilendo il suo massimo in carriera ai playoff e portando i padroni di casa sopra di 9. È ancora la panchina dei Blazers, con due di Hood dalla panchina e una tripla di Seth Curry, a segnare il massimo vantaggio della serata a quota +13, stravincendo il duello con la second unit dei Nuggets per 42-13. Il resto del quarto quarto non fa che confermare la volontà di Damian Lillard (32 punti per lui a fine serata, con 11 su 23 al tiro e 6 triple a segno), C.J. McCollum (30 con 12 su 24) e Rodney Hood (25 con 8 su 12 e 3 su 4 dall’arco) di trascinare la serie a gara-7. A Denver non basta l’ennesima prestazione superlativa di un Nikola Jokic da 29 punti, 12 rimbalzi e 8 assist con un ottimo 10 su 15 al tiro (2 su 3 dalla lunga distanza), a cui dà man forte il solito Murray che chiude con 24 e 10 rimbalzi: tutto il quintetto base di coach Michael Malone va in doppia cifra (17 per Paul Millsap ma solo 4 su 15 al tiro, 15 per Gary Harris e 10 per Torrey Craig) ma i Nuggets hanno poco o nulla dalla panchina, tirano solo il 38% dal campo e soprattutto non possono nulla contro il 15/33 dall’arco dei Blazers, una serata da 45.5% che porta in dote 45 dei 108 punti dei padroni di casa.

Prossima partita: domenica notte, al Pepsi Center di Denver per Gara 7.

Philadelphia 76ers-Toronto Raptors 112-101 (Serie in parità 3-3, HIGHLIGHTS)

Jimmy Butler è arrivato a Philadelphia lo scorso novembre per questo: per piazzare le giocate decisive nel momento del bisogno e per trascinare i Sixers oltre la semifinale di Conference. L’ex T’Wolves è il volto della riscossa in gara-6, autore di 25 punti, 6 rimbalzi assist, 8 assist e 9 su 18 al tiro (nonostante nessuno di questi arrivi con i piedi oltre l’arco). Bersagli pesanti, una gestione dei possessi fondamentale nei momenti cruciali del match, in una sfida condotta per 48 minuti anche grazie al suo avvio e a quello di un Tobias Harris da 16 punti (che si spegne con l’andare avanti del match): la chiave per mettere in partita il pubblico del Wells Fargo Center che continua a soffiare nelle vele spiegate dei Sixers che all’intervallo lungo sono oltre la doppia cifra di vantaggio. Il leader vero, emotivo e difensivo della squadra però resta sempre lo stesso: Joel Embiid, non al massimo della condizione, con le ginocchia in disordine e i problemi allo stomaco non del tutto risolti. Alla sirena finale sono 17 punti e 12 rimbalzi per lui (con le solite cinque palle perse), ma è in difesa che il lungo camerunense cambia completamente la resa dei Sixers. Contro di lui Toronto è costretta a girare al largo, in una partita in cui ai canadesi vanno dentro soltanto tre delle prime 17 triple tentate nel primo tempo. La doppia cifra di vantaggio è dietro l’angolo, gelosamente preservata anche nella ripresa: nei 36 minuti trascorsi sul parquet, Embiid raccoglie un mostruoso +40 di plus/minus, rendendo ancora più plastico ed evidente il suo impatto sul parquet. Con il numero 21 in campo i Sixers hanno un differenziale di +80 punti nei confronti dei Raptors, che diventa -97 quando è costretto ad accomodarsi in panchina. In gara-7, anche su una gamba sola, Embiid dovrà esserci a ogni costo.

L’altra grande notizia nella serata (quasi) perfetta per Philadelphia è la prova convincente di Ben Simmons, finalmente coinvolto dopo un paio di partite in ombra e una serie che ne ha messo in evidenza più i limiti dei punti di forza. L’australiano segna 21 punti con 9 su 13 dal campo (più di quanto raccolto in gara-4 e gara-5 messe assieme), 8 rimbalzi, 6 assist e zero palle perse. Un match da incorniciare per i Sixers, se non fosse per il fallo tecnico fischiato (e contestato) a Embiid che lo porta ancora più vicino a una squalifica che scatterà alla prossima violazione. L’altra nota dolente è la totale mancanza di alternative nel roster ogni volta che il lungo camerunense va a sedersi. Una pessima notizia considerando le precarie condizioni fisiche di Embiid: senza di lui, Boban Marjanovic e Greg Monroe hanno dimostrato la loro inadeguatezza (il secondo neanche schierato dopo i disastri delle due sfide precedenti), senza alcun tipo di soluzione neanche abbassando il quintetto. Un bel problema quando si tratta di fronteggiare un Kawhi Leonard così in forma: l’ex Spurs si ferma a un passo dai 30 punti, chiudendo con 29, 12 rimbalzi e 5 assist l’ottava gara consecutiva oltre quota 20 (pareggiato il record di franchigia detenuto da Vince Carter); il nono ventello paradossalmente adesso diventa il più importante, perché senza quello i Raptors non hanno futuro in questi playoff.

Prossima partita: lunedì notte, alla Scotiabank Arena di Toronto per Gara 7.

 

Tutti i risultati di venerdì 10 maggio:

Portland Trail Blazers-Denver Nuggets 119-108

Philadelphia 76ers-Toronto Raptors 112-101

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