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La notte italiana di sabato 27 aprile ha visto in scena lo svolgersi di una partita dei playoff NBA 2019. I Clippers non hanno giocato con l’animus pugnandi di gara-5, ma probabilmente non sarebbe servito nemmeno quello per contrastare il numero 35 dei Warriors: Kevin Durant guida da solo l’attacco dei californiani con 38 punti nel primo tempo, giungendo poi a 50 punti al termine della partita. Alla sua prestazione offensiva bisogna accostare quella difensiva di Draymond Green, che termina oltretutto in tripla-doppia. In una serata in cui Gallinari ne mette 29, all’appello tra gli uomini di coach Rivers mancano Lou Williams (8 punti con 3 su 21 al tiro) e Montrezl Harrell (10 punti ma solo 17 minuti in campo a causa dei falli), non a caso gli eroi della partita precedente. Ora per i campioni in carica ci sono gli Houston Rockets, in un remake della serie della finale di conference dell’anno scorso che si preannuncia più entusiasmante che mai.
Los Angeles Clippers-Golden State Warriors 110-129 (Warriors vincono 4-2, HIGHLIGHTS)
Steve Kerr cambia il quintetto per gara-6, inserendo tra i primi cinque Shaun Livingston al posto di Andrew Bogut, e spostando Draymond Green da centro, mentre Doc Rivers conferma l’assetto con Danilo Gallinari e JaMychal Green come lunghi. Proprio Gallinari batte il primo colpo con una stupenda schiacciata nei primi minuti, in cui i Clippers partono forte e vanno anche sul +10, ma il protagonista dell’avvio è Kevin Durant, che nel primo quarto ha già 15 punti con 6 su 9 al tiro mentre tutto il resto degli Warriors tirano un totale di 9 su 24. È KD a guidare il parziale di 2-17 con cui Golden State va avanti, ma se il numero 35 degli ospiti si occupa dell’attacco, in difesa ci pensa un Draymond Green scatenato, che al termine della prima frazione ha già 9 rimbalzi, insieme a 6 punti e 3 assist. Per gli ospiti sembra funzionare tutto, l’unico a far preoccupare coach Kerr è Steph Curry, che subisce una distorsione alla caviglia destra che lo costringe ad andare negli spogliatoi prima della fine della frazione per farsi rifasciare il piede. L.A. resta a contatto, sotto 31-35, grazie ai 9 punti di Gallinari e ai 7 del rookie Shai Gilgeous-Alexander, ma in apertura di secondo periodo Kevin Durant alza ulteriormente il livello del suo gioco, con un momento di onnipotenza cestistica assoluta: segna lui i primi 16 punti del quarto degli Warriors portando così a 31 (su 51 di squadra) i suoi punti con ancora più di 5 minuti da giocare prima dell’intervallo. Ispirati dal loro compagno, tutta Golden State gira a mille e il primo tempo si chiude sul 53-72 con 19 punti di vantaggio, grazie ai 38 di Durant, che si ferma a un solo punto dai 39 di Sleepy Floyd (record all-time per un tempo nei playoff) ma fa registrare il suo massimo in carriera in metà partita. L.A. vede Montrezl Harrell collezionare 3 falli in pochi minuti e con Lou Williams abbastanza silenziato dalla difesa degli Warriors, si aggrappa a Gallinari per non affondare: sono già 15 all’intervallo i punti dell’azzurro. I padroni di casa tentano di tornare in gara in apertura di terzo quarto, piazzando un parziale di 11-4 che accorcia lo svantaggio a -12 ma due triple consecutive ancora di Durant tengono a distanza di sicurezza i padroni di casa (e portano il totale del numero 35 a quota 44 punti). Da lì in poi Golden State sembra poter mettere il pilota automatico: sul finire del periodo, anche grazie all’ottimo contributo di Andre Iguodala dalla panchina, il vantaggio degli ospiti arriva fino al +25 sul 74-99, prima che le due squadre vadano all’ultimo mini-riposo sul 78-102.
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Con i Clippers, però, la storia lo insegna, non è mai finita, e grazie a una manciata di punti di Lou Williams L.A. riduce il gap e quando Gallinari manda a referto un’altra bellissima schiacciata il punteggio dice 95-109 con ancora più di 7 minuti da giocare. Peccato per i padroni di casa che sul possesso successivo Durant mette di nuovo le cose in chiaro su chi sia il padrone della gara: segna, subisce fallo e quando realizza il tiro libero aggiuntivo raggiunge quota 50 punti e riporta a +17 il vantaggio dei campioni in carica. Le ultime emozioni della gara le regala Draymond Green, che prima si fa fischiare un fallo tecnico che riporta i Clippers a -13 (risponde subito Steph Curry con una tripla) e poi distribuisce il decimo assist della sua partita con un alley oop a Iguodala, che riporta a +19 gli Warriors e consacra la sua tripla-doppia da 16 punti, 14 rimbalzi, 10 assist e anche 4 stoppate (Golden State è 26-0 quando il suo numero 23 fa registrare una tripla-doppia). Oltre a un Durant assoluamente mostruoso, che dopo aver stabilito il suo massimo in carriera nei playoff in gara-5 a quota 45, lo supera finendo con 50 e 15 su 26 al tiro (con 6 triple a segno e un quasi perfetto 14 su 15 ai liberi), la prestazione di Green è il simbolo di una difesa degli Warriors che riesce finalmente a mettere il bavaglio a Lou Williams (3 su 21 per soli 8 punti per lui, ma standing ovation dello Staples Center quando Rivers lo richiama in panchina) e Montrezl Harrell (10 punti). Se la panchina di L.A. segna solo 28 punti (sono 24 quelli della seconda unit di Golden State), a splendere come non mai nella serie è un Danilo Gallinari che aggiorna il suo massimo ai playoff (e il massimo per ogni italiano) con una prestazione da 29 punti, 5 rimbalzi e 2 recuperi con 11 su 24 al tiro e tre triple a bersaglio. Alle sue spalle ancora una volta molto positivo Shai Gilgeous-Alexander, che chiude a quota 22, mentre sono due in più quelli di Steph Curry a fine gara, in campo fino ai minuti finali del quarto quarto, rassicurando tifosi e coaching staff di Golden State sullo stato della sua caviglia. Il numero 30 dei Warriors servirà sano e al massimo della sua forma già da domenica sera, quando i campioni in carica ospiteranno gli Houston Rockets per gara-1 delle semifinali di conference a Ovest.
Tutti i risultati di sabato 27 aprile:
Los Angeles Clippers-Golden State Warriors 110-129
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