Damian Lillard, Portland Trail Blazers Official Facebook Page
I risultati della notte italiana tra martedì 18 agosto e mercoledì 19 agosto ha visto in scena lo svolgersi di tre partite dei playoff NBA 2019/2020. Tripla doppia da 23 punti, 17 rimbalzi e 15 assist per James nella sconfitta contro i Blazers nella prima dei Lakers negli ultimi 7 anni, puniti da un Damian Lillard da 34 punti. Gallinari segna 29 punti, massimo in carriera playoff eguagliato, nella sconfitta di OKC contro Houston (37 e 11 rimbalzi per James Harden). Jimmy Butler trascina al successo Miami contro Indiana.
A oltre sette anni di distanza dall’ultima partita playoff giocata dai Lakers, i gialloviola ripartono nella post-season con una sconfitta, battuti in volata dai Blazers che non patiscono la stanchezza del play-in e dimostrano di essere più reattivi e decisi nel quarto periodo. Decisive nel finale tre triple a segno, di cui una firmata Damian Lillard da distanza siderale e un’altra dal solito Carmelo Anthony – specialista nel realizzare canestri pesanti per Portland
Alla sirena finale sono 34 i punti messi a referto da Damian Lillard (con 6 triple, 5 rimbalzi e 5 assist), ancora una volta protagonista e trascinatore dei Blazers: nei 43 minuti con lui sul parquet, Portland chiude con un eloquente +19 di plus/minus. Doppia doppia da 16 punti e 15 rimbalzi per Jusuf Nurkic, mentre sono 21 quelli realizzati da C.J. McCollum e 11 con 11 tiri quelli di un Carmelo Anthony che raccoglie anche 10 rimbalzi e ritrova la mira nel momento cruciale di gara.
Inizia così con una sconfitta l’avventura di LeBron James ai playoff con i Lakers, a quasi 800 giorni di distanza dall’ultima volta che il n°23 era sceso sul parquet per disputare una gara di post-season. James gioca una super partita e chiude con 23 punti, 17 rimbalzi e 16 assist, 24esima tripla doppia in carriera ai playoff, 23esima in generale in maglia Lakers (superato Kobe Bryant). I 16 assist inoltre sono anche il suo massimo in carriera nella postseason, ma non sono bastati per permettere ai Lakers di conquistare il successo nella prima sfida della serie. Il miglior realizzatore in casa Lakers è Anthony Davis, autore di 28 punti con 11 rimbalzi, ma con modeste percentuali dal campo: l’ex Pelicans chiude con 8 su 24 al tiro e 0 su 5 dalla lunga distanza, non riuscendo mai a incidere con i piedi oltre l’arco. Il suo -20 di plus/minus in 39 minuti ben racconta il suo impatto sulla gara.
Una delle serie più attese non ha davvero storia: i Rockets impongono la loro superiorità e disinnescano i Thunder in entrambe le metà campo, cavalcando un James Harden in totale controllo della serie dal punto di vista tecnico, tattico ed emotivo e una panchina sorprendentemente produttiva. Merito dei 22 di Jeff Green e dei 14 di Ben McLemore per sopperire all’assenza di Russell Westbrook, attivissimo e coinvoltissimo a bordo campo durante la gara. Il Barba vince decisamente il primo duello contro Chris Paul: per lui 37 punti e 11 rimbalzi con eccellenti percentuali (12 su 22 dal campo, 6 su 13 da tre e 7 su 8 ai liberi) in soli 34 minuti, senza che coach D’Antoni avesse bisogno di spremerlo più del necessario grazie anche ai 21 di un convincente Eric Gordon. I Rockets si confermano imbattibili quando segnano da tre con almeno il 37%: 20 su 52 di squadra dall’arco per i texani pari al 38.5%, percentuali insostenibili per la difesa di OKC.
I Thunder hanno dimostrato di averci capito poco tanto in attacco quanto in difesa, faticando in entrambe le metà campo e toccando anche il -23 nel corso di un secondo tempo in cui non sono mai riusciti a impensierire gli avversari. La tripla doppia sfiorata da Chris Paul (20 punti, 10 rimbalzi e 9 assist) è piuttosto bugiarda, visto che CP3 dopo aver faticato in attacco si è acceso solo nell’ultimo quarto quando era già troppo tardi. L’unica nota positiva per OKC è la partita di Danilo Gallinari, miglior realizzatore dei suoi con 29 punti (9 su 17 al tiro, 2 su 5 da tre e 9 su 9 ai liberi) e per larghi tratti l’unica fonte di attacco per la squadra nei 33 minuti in cui è rimasto in campo. Steven Adams ha fatto sentire la sua presenza con 17 punti e 12 rimbalzi, ma non ha trovato un accoppiamento difensivo sostenibile. Male sia Gilgeous-Alexander (2 su 8 per 9 punti)che Schröder (3 su 12 e 0 su 5 da tre con 6 punti alla fine): servirà ben altro per pareggiare la serie.
Jimmy Butler è il protagonista del successo degli Heat in gara-1 contro i Pacers, battuti grazie ai 28 punti dell’All-Star ex-Philadelphia e alle sue giocate decisive nel finale. È Butler a firmare le due triple che scavano il margine tra le squadre negli ultimi quattro minuti, intervallate da una giocata di pura intensità sul nemico T.J. Warren che porta alla palla a recuperata. Oltre ai suoi canestri, sono 24 i punti a referto per Goran Dragic e 17 con 10 rimbalzi e 6 assist quelli di Bam Adebayo.
In casa Pacers i migliori realizzatori invece sono T.J. Warren e Malcolm Brogdon, con 22 punti a testa conditi rispettivamente con 8 rimbalzi dal primo e 10 assist dal secondo. A preoccupare Indiana, oltre alla sconfitta, è l’infortunio di Victor Oladipo, costretto a uscire per un colpo all’occhio dopo essere rimasto sul parquet per soli 9 minuti chiusi con 4 punti a referto e zero canestri a bersaglio su due tentativi dal campo.
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