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La notte italiana di mercoledì 8 maggio ha visto in scena lo svolgersi di due partite dei playoff NBA 2019. Due massacri, nel vero senso della parola: Toronto e Denver liquidano rispettivamente Philadelphia e Portland con una facilità imbarazzante, in quelli che erano veri e proprio “pivotal games”. Nessuna prestazione monstre da segnalare: solo puro gioco di squadra da parte delle compagini vincitrici, che portano a segnare tanti elementi della rotazione; stesse rotazioni che, nei finali di partita, si allargano notevolmente al fine di far riposare dei quintetti costretti ogni partita a fare gli straordinari. Le prestazioni da segnalare sono quelle di Pascal Siakam (25 punti e 8 rimbalzi) e Nikola Jokic (25 punti, 19 rimbalzi con 10 su 18 dal campo).
Toronto Raptors-Philadelphia 76ers 125-89 (Raptors in vantaggio 3-2, HIGHLIGHTS)
Per una volta non ha dovuto fare tutto da solo (o quasi): Kawhi Leonard chiude con 21 punti e 13 rimbalzi una partita dominata dai Raptors sin dalla palla a due grazie al contribuito di un quintetto tutto in doppia cifra e di una rotazione allungata soprattutto nel finale. Nell’ultimo quarto infatti il match non aveva più molto da dire, dopo che Toronto era agevolmente arrivata a toccare anche le 30 lunghezze di vantaggio. Il margine massimo arriva poco prima della sirena, quando due punti di Powell portano a 40 la mostruosa distanza tra le squadre, che ben racconta la serata no dei Sixers. Non è solo questione di adattamenti e scelte degli allenatori: a Philadelphia infatti manca tutto. Joel Embiid ad esempio, assente durante la sessione di tiro mattutina perché ancora febbricitante e sceso sul parquet in pessime condizioni fisiche. Il risultato è un modesto 5 su 10 al tiro, 13 punti, 6 rimbalzi e poco altro. Al suo fianco Ben Simmons, altro giocatore finito sul banco degli imputati dopo l’ennesima partita incolore: 7 punti, 7 rimbalzi, 4 assist e una serie infinita di limiti, disfunzionalità che fanno il gioco degli avversari e cattiva gestione del pallone. Il risultato è che i due leader della franchigia raccolgono più palle perse (13) che canestri dal campo (8), così come fatto da tutta Philadelphia in un primo tempo disastroso che spacca in due il match. Ne approfitta Toronto, che ritrova punti da Kyle Lowry (19 con 6 rimbalzi) e chiude con Pascal Siakam miglior realizzatore a quota 25 con un eloquente +35 di plus/minus in 34 minuti. Danny Green fa il suo tirando 5 su 7 dall’arco: un bersaglio in meno rispetto a tutti i Sixers messi assieme. Ennesima dimostrazione di come non ci sia mai stata partita in gara-5.
Il parziale decisivo è quello del secondo quarto: 37-17 in favore dei Raptors, che poi gestiscono senza troppo affanno il vantaggio. Appaiono invece evidenti tutti i limiti di Philadelphia, incapace di incidere dall’arco e di trovare alternative nel momento più delicato della stagione. Una sconfitta che pesa, ma che, come dice coach Brown, “Vale soltanto per uno, la prossima sfida si ripartirà di nuovo dallo 0-0”, con la speranza in casa Sixers di recuperare Embiid, chiaramente in difficoltà fisica e incapace di essere dominante come al solito. Il più felice di tutti invece è Kawhi Leonard, tornato sulla Terra come può ritornare umano un giocatore che per una volta non deve fare gli straordinari, godendosi gli ultimi otto minuti di gara comodamente seduto in panchina. Una boccata d’aria per l’uomo bionico dei Raptors: l’ennesima pessima notizia per i Sixers, ormai spalle al muro in vista di gara-6.
Prossima partita: venerdì notte, al Wells Fargo Center di Philadelphia per Gara 6.
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Denver Nuggets-Portland Trail Blazers 124-98 (Nuggets in vantaggio 3-2, HIGHLIGHTS)
Nikola Jokic è ancora una volta il trascinatore in casa Nuggets, nel successo che regala a Denver di nuovo il vantaggio nella serie, mantenendo il fattore campo e mettendo adesso spalle al muro i Blazers: gli uomini di coach Stotts costretti a vincere al Moda Center per sperare nel passaggio del turno. Il lungo serbo chiude con 25 punti, a cui aggiunge 19 rimbalzi (eguagliato il massimo nella storia di Denver) conditi con sei assist e tante giocate spettacolari in attacco. Al suo contributo si aggiunge quello di Paul Millsap, in grado di aggiungere quel pizzico di esperienza a una squadra e una serie spesso dominata dalla giovinezza e inesperienza dei giocatori sul parquet. L’ex Hawks mette a referto 24 punti (19 dei quali nel primo tempo, quando i Nuggets hanno piazzato lo strappo decisivo) con 8 rimbalzi e un eloquente +18 di plus/minus che ben racconta il suo impatto sul match. Una progressione lenta e inesorabile quella dei padroni di casa, passati dalle sei lunghezze di vantaggio del primo quarto alle 18 portate in dote negli spogliatoi durante l’intervallo lungo. Nella terza frazione il discorso non cambia: +28 di margine con un quarto periodo diventato a quel punto del tutto anacronistico, in una serie in cui entrambi i roster avevano un disperato bisogno di tirare il fiato. Una vittoria particolare per Denver, arrivata poche ore dopo l’attentato che in una scuola del Colorado ha ucciso uno studente, ferendone molti altri. Un istituto a poca distanza da quello frequentato dalle due figlie di coach Malone, particolarmente scosso dall’accaduto: “Quando i ragazzi vanno a scuola, devono farlo per imparare, divertirsi e stare con gli amici. Senza preoccuparsi di dover stare attenti a proiettili vaganti. Le mie ragazze stanno bene, questo è quello che conta”. La vittoria dei suoi ragazzi sul parquet, per una volta, arriva un attimo dopo.
Prossima partita: venerdì notte, al Moda Center di Portland per Gara 6.
Tutti i risultati di mercoledì 8 maggio:
Toronto Raptors-Philadelphia 76ers 125-89
Denver Nuggets-Portland Trail Blazers 124-98
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