Scatta il 13 aprile la fase più entusiasmante della stagione: per 14 squadre è già tempo di pensare alle vacanze e a un draft più o meno ricco, mentre per le altre 16 (otto nella Eastern e otto nella Western Conference) parte la strada verso l’obiettivo ultimo, ovvero l’anello NBA.
In ognuna delle due Conference le squadre vengono accoppiate secondo il “seed” in cui hanno terminato la regular season (la posizione finale, per essere chiari): in fattispecie il primo seed con l’ottavo, il secondo con il settimo, il terzo col sesto e il quarto col quinto. I turni dei playoff sono quattro, con quello successivo che ha ovviamente la metà delle squadre rispetto al precedente: in ordine abbiamo il primo turno (o “First Round”), le semifinali di Conference (o “Conference Semifinals”), le finali di Conference (o “Conference Finals”) e le vere e proprie finali NBA (NBA Finals). Alle Finals si sfideranno ovviamente le vincenti di ogni Conference, che si daranno battaglia per sollevare il Larry O’Brien Trophy.
Ogni turno consiste in una serie al meglio delle 7 partite, con il “fattore campo” sempre a favore della squadra con record migliore nella stagione regolare (ciò vale anche a livello di Finals). Passa al turno successivo il primo team che raggiunge le 4 vittorie. Il formato è 2-2-1-1-1. Ciò significa che si disputano prima due partite in casa della squadra con posizione nel ranking migliore, altre due in casa di quella con il seed più basso, infine (se necessario) una a testa fino alla settima partita. Si può quindi vincere e passare il turno con i seguenti risultati: 4-3, 4-2, 4-1 e 4-0. Quest’ultimo viene definito sweep, in quanto la perdente viene simbolicamente spazzata via.
Nei playoff tuttavia occorrono anche i cosidetti upset: termine che indica la vittoria di una squadra nettamente sfavorita. Nella fattispecie dei Playoffs NBA, si applica alla vittoria della squadra con un seed molto più basso dell’altra. I casi più eclatanti avvengono quindi nel primo turno, quando la squadra #8 del ranking riesce a eliminare la #1. Eventualità che negli ultimi anni si è ripetuta più volte. L’upset più enorme (ma anche il più complicato) sarebbe un mancato anello di Golden State al termine di questi playoff: è accaduto nel 2016 e sarebbe sorprendente anche quest’anno, anche se le avversarie hanno decisamente alzato l’asticella.