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La notte italiana di sabato 4 maggio ha visto in scena lo svolgersi di due partite dei playoff NBA 2019. Letteralmente storico ciò che è successo al Moda Center tra Blazers e Nuggets: partita vinta dai primi al quarto overtime (il secondo nella storia dei playoff NBA) grazie a McCollum, Lillard e alla tripla decisiva di Rodney Hood; ai Nuggets rimane una prova resiliente di Nikola Jokic, che dopo 65 minuti giocati sbaglia per stanchezza il libero decisivo nel finale. Passa per forza di cose in secondo piano la sfida tra Bucks e Celtics: vince Milwaukee grazie a un tremendo parziale inferto tra terzo e quarto quarto e al solito Giannis Antetokounmpo, che ormai sembra aver preso le misure agli uomini di coach Stevens.
Portland Trail Blazers-Denver Nuggets 140-137 4OT (Blazers in vantaggio 2-1, HIGHLIGHTS)
L’equilibrio iniziale della gara è rotto dall’ingresso in campo della second unit di Portland, che mette la propria firma sul primo parziale della gara con i canestri Rodney Hood, Zach Collins e Seth Curry per il break di 10-0 che porta i padroni di casa sul 26-17 a cavallo tra la fine del primo quarto e l’inizio del secondo. Denver rimette la gara sul binario della parità grazie a 5 punti in fila di Malik Beasley dalla panchina e alle due triple di Jamal Murray, la seconda delle quali segna il sorpasso Nuggets sul 38-37: la guardia ex Kentucky entra in the zone alla fine del periodo mettendo a segno 10 degli ultimi 12 punti di squadra nel primo tempo (ne ha 16 in 17 minuti all’intervallo), primo tempo che si conclude però con i Blazers ancora sopra di un solo punto (48-47) grazie a quattro liberi in fila di Damian Lillard. Il duello che infiamma il terzo quarto è quello fra Nikola Jokic ed Enes Kanter, con il serbo che segna la terza tripla della sua serata e il turco che replica con 10 punti nella frazione, ma sono 7 in fila di Damian Lillard a firmare l’allungo di Portland che sul 77-67 tocca la doppia cifra di vantaggio anche grazie all’impatto di Rodney Hood dalla panchina, ancora positivo in gara-3. Il distacco dei padroni di casa alla fine del terzo quarto scende però a 5 soli punti, grazie a uno Jokic scatenato che tiene a contatto i suoi e raggiunge già quota 23. Gli ultimi dodici minuti vedono McCollum prendersi il proscenio ed è lui a mantenere i suoi davanti firmando un canestro dopo l’altro, impresa replicata dall’altra parte da uno Jokic inarrestabile che tocca quota 30 con ancora metà quarto quarto da giocare e che trova in Will Barton un partner a sorpresa, capace di segnare nella frazione tutti i 10 punti della sua serata. È però un canestro del redivivo Jamal Murray a impattare la gara a quota 93 con poco più di cinque minuti da giocare e il numero 27 di Denver sembra voler mettere le sue impronte sulla gara, con cinque punti in fila che replicati dai cinque inaspettati di Maurice Harkless, che mantengono la gara in perfetto equilibrio sul 100-100 con meno di un minuto da giocare. Parità, ultimo minuto, è Dame-time: Lillard penetra nel cuore della difesa dei Nuggets e trascina i suoi sul +2. Il nono assist di Jokic in una partita già da 30 punti e 14 rimbalzi regala a Barton il canestro del 102-102 e l’errore di Al-Farouq Aminu da tre punti lascia soltanto 1.8 secondi sul cronometro a Denver, non abbastanza per organizzare un ultimo tiro.
La gara va ai tempi supplementari, i primi in tutti i playoff NBA 2019, e torna protagonista CJ McCollum, che segna i primi cinque punti dell’overtime dei suoi, compresa una tripla che costringe coach Malone al time-out. Jokic prima regala la tripla del pareggio a Murray, poi compie un errore imperdonabile perdendo con leggerezza un pallone importantissimo. A ridare il vantaggio agli ospiti allora ci pensa Paul Millsap, che raggiunge la doppia doppia (11 punti con 10 rimbalzi) con i due più importanti della sua serata: restano 47 secondi, Lillard si prende le sue responsabilità ma per la seconda gara in fila è tradito dal suo tiro da fuori e allora è ancora McCollum a rispondere presente con il floater a centro area che impatta la gara sul 109-109. L’ultimo possesso di Denver va nelle mani di Jokic, costretto però a cercare una tripla fuori equilibrio che si spegne sul ferro: c’è bisogno di un secondo tempo supplementare per decidere gara-3. Lillard e McCollum sono le due superstar dei Blazers non a caso, e lo dimostrano quando conta di più: l’ennesima tripla da nove metri del numero 0 (solo la seconda a bersaglio in una gara da 2 su 7 dall’arco) manda Portland avanti di cinque a metà del secondo overtime, ma Millsap e Barton non hanno ancora finito di stupire e riportano il punteggio in perfetta parità sul 116-116. Due canestri di McCollum e Gary Harris tengono la gara in equilibrio fino agli ultimissimi secondi, quando Lillard vince una palla a due e si regala l’ultimo possesso del secondo supplementare, che però fallisce sulla sirena con una tripla che si spegne sul primo ferro. Jokic è stravolto dalla fatica e due sue costosissime palle perse nel terzo overtime costano caro ai Nuggets, perché McCollum non perdona: prima segna da due, poi replica dall’arco e raggiunge quota 41, eguagliando il suo massimo in carriera ai playoff. Denver però non è ancora morta, anche se perde Gary Harris per sei falli: ci pensano di nuovo Barton (con un recupero) e Millsap (con due punti) a coronare lo 0-8 di parziale che dal 125-121 manda avanti i Nuggets 125-129. Lillard ne segna due immediati per riportare a un solo possesso di distanza Portland e McCollum completa la sua magica serata con un fondamentale recupero su Murray, che dà ai padroni di casa la chance di pareggiare o andare avanti con 19 secondi da giocare, sotto di due. Ancora Lillard va al ferro con facilità per il 129-129 a otto secondi dalla fine, ma Denver ha un’ultima chance: Jamal Murray spara da 10 metri una tripla che non trova il canestro e Blazers-Nuggets va al quarto tempo supplementare, solo la seconda volta nella storia della NBA (unico precedente nel 1953 tra Boston Celtics e Syracuse Nationals, 111-103). Le emozioni non sono finite e neppure i protagonisti inattesi: sono tre canestri di Rodney Hood, infatti, a decidere la gara, l’ultimo da tre punti a 18 secondi dalla fine con i Blazers sotto di uno. Punteggio 139-137 per i padroni di casa, che mandano in lunetta Jokic a 5 secondi dalla fine. Il serbo sbaglia il primo prima di segnare il secondo, condannando Denver a inseguire. Il fallo sistematico degli ospiti manda in lunetta Seth Curry e il suo 2 su 2 mette il sigillo su una vittoria storica, che diventa realtà quando Millsap si fa intercettare la rimessa a meno di tre secondi dalla fine.
Prossima partita: lunedì notte, al Moda Center per Gara 4.
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Boston Celtics-Milwaukee Bucks 116-123 (Bucks in vantaggio 2-1, HIGHLIGHTS)
Paul Pierce dopo gara-1 aveva detto che la serie tra Boston e Milwaukee era “già finita”, ma forse non aveva considerato che potesse esserlo in favore dei Bucks e non dei suoi Celtics. Per la seconda volta consecutiva la squadra di coach Budenholzer ha avuto la meglio, facendo la differenza con un terzo quarto da 31-40 e toccando anche le 17 lunghezze di vantaggio nell’ultima frazione, raccogliendo una vittoria che permette loro di riprendersi immediatamente il fattore campo nella serie. Merito, ovviamente, di uno straordinario Giannis Antetokounmpo: il candidato MVP ha sfiorato la tripla-doppia con 32 punti, 13 rimbalzi e 8 assist a cui ha aggiunto anche un contributo difensivo da tre stoppate e due recuperi, facendo minuziosamente a pezzi il “muro” creato dai biancoverdi per contenerne le penetrazioni a canestro. Più passa il tempo e più il greco sembra infatti aver capito come attaccare il piano difensivo di coach Stevens: basti pensare che tutti i suoi punti sono arrivati in area (8 su 12) o ai tiri liberi (16 su 22), propiziando un clamoroso 24-52 nei punti nel pitturato in favore dei suoi. A fare la differenza sono stati però anche i suoi compagni: Khris Middleton ha disputato la solita grande partita di sostanza chiudendo con 20 punti e 5 assist, superato solamente da George Hill con 21 punti e 9 su 12 al tiro. In doppia cifra hanno chiuso anche Pat Connaughton (14 punti e 7 rimbalzi) e Nikola Mirotic (13), capaci di sopperire anche alla serata no di Eric Bledsoe (9 punti, 4 su 15 dal campo, unico negativo in tutti i Bucks) e l’assenza di Malcolm Brogdon (tenuto ancora in panchina nonostante le voci della vigilia). I Bucks sono stati anche chirurgici nel punire le 18 palle perse degli avversari trasformandole in 28 punti, prendendo il controllo della gara nel terzo quarto (dopo 13 parità e 15 avvicendamenti nella guida del punteggio) senza voltarsi più indietro.
Dopo la sconfitta in gara-2, ai Boston Celtics non è servito l’inserimento in rotazione di Semi Ojeleje, utilizzato da coach Stevens con l’obiettivo di rallentare l’avanzata verso il canestro di Antetokounmpo. È stato però soprattutto in attacco che i Celtics non sono riusciti a tenere il passo degli avversari: Boston ha tirato bene dalla lunga distanza (16 su 40, 40%) ma ha chiuso male al ferro (8 su 18), pagando anche le già citate 18 palle perse. Per questo i padroni di casa hanno finito per perdere nonostante un quintetto tutto in doppia cifra guidato dai 29 punti di Kyrie Irving (8 su 22 dal campo e 2 su 8 da tre) e i 20 con 11 rimbalzi di Jayson Tatum, a cui si sono aggiunti i 18 di Jaylen Brown, i 17 di Al Horford e i 16 di Marcus Morris, oltre ai 10 di Gordon Hayward. Sia durante che dopo la partita i biancoverdi si sono anche lamentati dell’arbitraggio, che secondo loro è andato fin troppo in favore degli ospiti, tanto che Tatum ha ricevuto anche un fallo tecnico per proteste. Nei primi tre quarti, infatti, Antetokounmpo aveva tirato lo stesso numero di liberi di tutti i Celtics messi assieme (16 pari), anche se a fare la differenza nel terzo quarto è stata soprattutto la precisione dall’arco degli avversari (6 su 8 da tre) e la produzione della panchina (16-42 a fine gara).
Prossima partita: martedì notte al TD Garden per Gara 4.
Tutti i risultati di sabato 4 maggio:
Portland Trail Blazers-Denver Nuggets 140-137 4OT
Boston Celtics-Milwaukee Bucks 116-123
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