La notte italiana di venerdì 17 maggio ha visto in scena lo svolgersi di una partita dei playoff NBA 2019. Portland doveva assolutamente vincere questa gara-2, designata come quella decisiva per poter avere una serie competitiva fino in fondo. Gli uomini di Stotts sono andati sopra di 17 punti a inizio terzo quarto capitalizzando le ottime percentuali dal perimetro fino a quel momento (11 su 14) e le palle perse dai Warriors (10, che genereranno 18 punti dei Blazers). Il vantaggio viene tuttavia bruciato nel terzo quarto stesso, dove Thompson e Curry salgono in cattedra. Si arriva dunque al finale punto a punto, dove sono decisivi i canestri di Looney e di Green ma, ancora di più, è vitale la palla rubata di Iguodala ai danni di Lillard nel possesso del possibile pareggio. I migliori scorer da ambedue le parti sono Stephen Curry con 37 punti e Damian Lillard con 23.
Golden State Warriors-Portland Trail Blazers 114-111 (Warriors in vantaggio 2-0, HIGHLIGHTS)
Per comprendere l’ennesima vittoria targata Golden State, basta partire dalla fine, dall’ultima azione del match. Warriors avanti di tre, palla in mano a Damian Lillard che vuole cercare in tutti i modi di lasciare il segno, forzare l’overtime e magari riaprire una serie in cui le occasioni da sfruttare per i Blazers stanno per finire. Andre Iguodala però è di un altro avviso, perfetto come al solito in marcatura uno contro uno, rapido con le mani nel giro di pochi istanti a sporcare prima il possesso del numero 0 Blazers e a rubare poi il pallone. Palla persa e partita chiusa (con pesante ipoteca messa anche sulla serie). “Questa è una vittoria che non abbiamo meritato, hanno giocato molto meglio di noi, ma siamo riusciti a strapparla dalle loro mani in qualche modo”, è il primo commento di coach Kerr. Niente Durant, niente Curry, niente uomini copertina nel finale: gli Warriors vincono anche grazie al supporting cast, determinante in un quarto periodo in cui i bicampioni in carica erano scivolati anche sul -8. Poi è arrivato il 10-0 di parziale: come al solito, penseranno in molti, messo a referto però dalle giocate “degli altri”. Iguodala (salito a quota 28 schiacciate realizzate in questi playoff, al primo posto nella Lega) che manda Looney al ferro con facilità, Draymond Green che fa lo stesso prima di mettersi in proprio e chiudere i conti. Realizzano loro i canestri decisivi, a seguito della chiara scelta e del cambio tattico fatto da coach Stotts nell’ultimo quarto, con la difesa Blazers che insegue il numero 30 in giro per il parquet senza mollarlo mai. “Questa volta devono batterci gli altri: tutti tranne Curry”, è il messaggio nell’ultima frazione; i campioni in carica ci sono riusciti, anche con discreta facilità.
Il numero 30 degli Warriors trova comunque tre punti a cronometro fermo nei minuti finali: il sigillo in una partita da 37 totali, giocata da leader e trascinatore, raggiunti tirando con il 50% dal campo e conditi con otto rimbalzi e otto assist. Senza KD in campo, la sua media punti continua a seguire di pari passo il numero di minuti giocati in questi playoff: 176 minuti sul parquet senza l’ex Thunder, 171 punti totali realizzati. Curry insomma guida il quintetto e gli altri lo seguono senza grosso affanno: Green gioca la sua solita mostruosa partita da 16 punti, 10 rimbalzi, 7 assist, cinque stoppate con 8 su 12 al tiro e tante giocate determinanti nell’ultimo quarto; Klay Thompson ne aggiunge 24 con quattro triple, mentre dalla panchina Looney è perfetto al tiro (6 su 6), segna 14 punti con sette rimbalzi, restando sul parquet nei 29 minuti in cui si decide la partita (e forse l’intera serie). “Sappiamo di poter rimontare otto punti anche in un solo minuto, soprattutto in casa”, sottolinea il numero 23 degli Warriors, trovando conferma per l’ennesima volta nei fatti. Dall’altra parte alla sirena sono 23 punti e 10 assist per Lillard a cui si aggiungono i 22 realizzati da CJ McCollum. Enes Kanter, in evidente difficoltà in difesa (non solo a causa delle precarie condizioni fisiche) resta sul parquet soltanto per 19 minuti, lasciando spazio a un convincente Meyers Leonard, d’impatto anche nei minuti finali della sfida. L’ultimo a mollare invece è Seth Curry, che segna la tripla che riporta in vantaggio Portland a un minuto dalla fine, oltre a rubare per ben quattro volte il pallone dalle mani di suo fratello Steph nell’arco della sfida. Alla sirena per il numero 31 Blazers sono 16 punti in 29 minuti, con 5 su 9 dal campo, quattro triple e un eloquente +13 di plus/minus. Steph dall’altra parte ha chiuso sul +10, ma alla fine, come al solito, il successo l’ha conquistato lui.
Prossima partita: domenica notte, al Moda Center di Portland per Gara 3.
Tutti i risultati di venerdì 17 maggio:
Golden State Warriors-Portland Trail Blazers 114-111