La notte italiana di martedì 30 aprile ha visto in scena lo svolgersi di due partite dei playoff NBA 2019. Non è la prima volta che, a pari passo con l’aumentare del palcoscenico, aumenti l’impatto di Jimmy Butler: basti pensare che Embiid, Redick, Harris e Simmons hanno combinato per 38 punti, mentre lui ne ha messi a referto 30 contro Toronto. A dire il vero i Raptors sono stati vicini a rimontare ben 19 punti di svantaggio, ma la tripla decisiva del pareggio di Danny Green si è bloccata sul ferro: il migliore tra gli uomini di coach Nurse è tuttavia come al solito Kawhi Leonard, che termina con 35 punti frutto di un 13 su 24 dal campo. I Nuggets vanno avanti nella serie grazie a un terzo quarto magistrale di Nikola Jokic nel quale in serbo registrerà 15 dei suoi 39 punti: vane le prestazioni di Lillard e Kanter, che hanno messo a referto rispettivamente 39 e 26 punti.
Toronto Raptors-Philadelphia 76ers 89-94 (Serie in parità 1-1, HIGHLIGHTS)
Quando i Philadelphia 76ers hanno ceduto due pezzi importanti del loro quintetto come Robert Covington e Dario Saric per acquisire Jimmy Butler, lo hanno fatto nella convinzione che il numero 23 potesse portarli a vincere una partita di playoff in condizioni difficili praticamente da solo. Jimmy Butler ha ripagato la fiducia in gara-2 contro i Toronto Raptors, chiudendo con 30 punti, 11 rimbalzi e 5 assist in una serata in cui il migliore dei suoi compagni è stato James Ennis con 13 punti dalla panchina. Una vittoria di autorità dei Sixers, capaci di andare avanti anche di 19 punti nel secondo quarto e di 13 nell’ultimo, resistendo alla rimonta dei Raptors grazie soprattutto a una difesa in grado di tenere gli avversari sotto i 90 punti sul loro campo di casa, concedendo solo il 36.3% dal campo e dominando a rimbalzo 36-53. La super prestazione difensiva degli uomini di coach Brett Brown è riuscita a sopperire a una serata offensiva tutt’altro che ispirata, con Joel Embiid frenato dalla gastroenterite e tenuto a soli 12 punti in 32 minuti (con 6 palle perse), J.J. Redick a 11 (ma con 2 su 8 da tre) e Greg Monroe a 10 (poi uscito per un infortunio alla caviglia), mentre sia Tobias Harris (9 punti e 11 rimbalzi) che Ben Simmons (6 punti, 7 rimbalzi e 5 assist) hanno chiuso sotto la doppia cifra. I Sixers hanno però avuto il merito di capitalizzare dalla lunetta, mandando a segno 24 dei 26 tiri liberi guadagnati e portando a casa un successo che vale il fattore campo nella serie e rappresenta la fine di un incubo. Philadelphia infatti perdeva sul campo dei canadesi da 14 partite consecutive, una striscia cominciata dopo l’ultimo successo che risale al 10 novembre 2012 contro i rivali divisionali.
I Raptors, dopo aver recuperato i 19 punti di svantaggio accumulati nel primo tempo, si sono fermati all’inizio dell’ultima frazione, sbagliando sei dei primi sette tiri. Una secca offensiva che hanno pagato a caro prezzo, tornando sotto di 13 prima di tentare una furiosa rimonta che li ha riportati fino al -1 nell’ultimo minuto di gioco. Lì Joel Embiid si è inventato un canestro da campione avvicinandosi a canestro con 24 secondi ancora da giocare, ma i Raptors hanno comunque avuto un’ultima occasione per pareggiare la sfida. Kyle Lowry però ha tentato un improbabile tunnel che lo ha quasi portato alla palla persa, con il pallone che in qualche modo è finito nelle mani di Danny Green sul perimetro. La conclusione dell’ex Spurs però non ha trovato il fondo della retina e Harris ha controllato il rimbalzo, segnando poi i due liberi della staffa che hanno fissato il punteggio sull’89-94. Curioso che l’ultimo pallone non sia passato dalle mani di un Kawhi Leonard da 35 punti, 7 rimbalzi e 6 assist con 13 su 24 dal campo, un’altra prestazione di livello che però non è servita a evitare la sua prima sconfitta in carriera contro Philadelphia. Così come non sono bastati i 21 di Pascal Siakam (pur con 9/25 dal campo) e i 20 di Lowry (7/17), che insieme a Leonard sono stati gli unici in doppia cifra per i padroni di casa, complice una panchina che ha prodotto solo 5 punti contro i 26 degli avversari. Si interrompe così la striscia di cinque successi consecutivi ai playoff, un record per la franchigia canadese: per aprirne una nuova l’appuntamento è fissato al Wells Fargo Center tra due giorni.
Prossima partita: venerdì notte, al Wells Fargo Center di Philadelphia per Gara 3.
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Denver Nuggets-Portland Trail Blazers 121-113 (Nuggets in vantaggio 1-0, HIGHLIGHTS)
Se c’erano dei dubbi sulle condizioni di Enes Kanter alla vigilia, il turco li fuga nei primi minuti di gara, facendo segnare già 10 punti sul suo tabellino quando va a sedersi per la prima volta a 3 minuti dalla fine del terzo quarto. Denver però è pronta, soprattutto nei suoi uomini chiave, Nikola Jokic e Jamal Murray, che tengono i padroni di casa davanti per gran parte della prima frazione, chiusa da due triple in fila di Damian Lillard con le due squadre in parità (32-32) al primo riposo. La gara resta in equilibrio per tutto il secondo quarto, ma sono i Blazers che provano a mettere la testa avanti toccando il massimo vantaggio della partita sul +4. Denver reagisce con i canestri di Paul Millsap e Nikola Jokic, che combinano per 30 punti all’intervallo (16 il primo, 14 il secondo) portando i padroni di casa avanti di tre punti, 58-55. Il terzo quarto però appartiene al centro serbo di coach Michael Malone, che con 15 punti guida lo strappo dei suoi: i Nuggets costruiscono un vantaggio in doppia cifra con un parziale di 8-0 che li porta sul 73-63, vantaggio che cercano di proteggere dai continui attacchi di Portland, che in più di un’occasione prova ad accorciare e rimettersi in partita. Prima è Lillard ad avere il facile sottomano del -4 ma il suo errore è punito da una tripla di Gary Harris seguita da uno dei canestri più belli della serata, in acrobazia al ferro (ci sono 8 punti per lui nel quarto, con il vantaggio di nuovo a +11) e così le due squadre chiudono il terzo periodo sul 93-84 Nuggets. Nell’ultimo quarto è Rodney Hood che dalla panchina, con 17 punti, tenta di dare la scossa decisiva ai suoi, ma stavolta sono due triple consecutive di Malik Beasley e un canestro di Paul Millsap a riportare nuovamente il distacco di Denver in doppia cifra. L’elastico tra le due squadre continua: ci prova Damian Lillard con due canestri in fotocopia al ferro a mettere la sua firma su un parziale di 0-7 che riporta a contatto gli ospiti ma i padroni di casa trovano canestri facili attorno al ferro grazie a Jokic e Mason Plumlee. Portland avrebbe bisogno di una serie di defensive stop per provare a vincere ma nessuna delle due difese sembra riuscire a fermare gli attacchi avversari, che continuano a scambiarsi canestri, con Murray da una parte (la guardia di Denver chiude con 23 punti) e Lillard dall’altra (sono 39 i suoi con 12 su 21 dal campo). Arriva però proprio con una giocata difensiva, una stoppata di Harris su Lillard, ovvero il suggello alla vittoria di Denver, che cavalca ancora una volta un Jokic dominante da 37 punti, 9 rimbalzi e 6 assist con 11 su 18 al tiro ma trova anche 19 fondamentali punti da Paul Millsap, in una gara chiusa appena sotto il 52% dal campo e il 38% da tre punti (percentuali quasi replicate dall’altra parte, con Portland oltre il 41% da tre e sopra il 50% dal campo). A far la differenza sono invece le palle perse, solo 12 per Denver (da cui gli ospiti ricavano la miseria di 6 punti), ben 18 invece per i Blazers, che portano a 23 punti dei padroni di casa.
Prossima partita: giovedì notte, al Pepsi Center di Denver per Gara 2.
Tutti i risultati di martedì 30 aprile:
Toronto Raptors-Philadelphia 76ers 89-94
Denver Nuggets-Portland Trail Blazers 121-113
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