“Un traguardo incredibile, LeBron James è un esempio di bravura e longevità, in vent’anni di carriera ha avuto la forza di superare infortuni, tenersi bene fisicamente, di avere una grande tenacia. Tanti complimenti a lui, perché anche Kareem Abdul-Jabbar mica era uno scherzo”. Con queste parole Dan Peterson è intervenuto a ‘Palla al Centro’ su Rai Radio 1 Sport sul record di LeBron James, diventato nella notte italiana il miglior marcatore di sempre in Nba.
“Se avesse giocato negli anni ’70-80, Lebron avrebbe dovuto confrontarsi con la ‘hand checking rule’ (prima era lecito per il difensore mettere sistematicamente la mano e l’avambraccio sul fianco dell’attaccante, ndr) – ha aggiunto il pioniere del basket americano in Italia – Poi non c’era la regola dei tre secondi per il difensore: adesso non si può stazionare sotto canestro e con l’area libera c’è più possibilità di entrare e schiacciare”.
“Quindi ai tempi era una battaglia fisica – ha detto Peterson – ti mettevano la mano sul fianco e se battevi il tuo difensore ti aspettava un Moses Malone che ti spaccava la faccia. Per LeBron sarebbe stato diverso, ma in quest’epoca qua è veramente un extraterrestre: 2,05 metri, 120 kg, avrà una percentuale di grasso minima al 4%. Ma non è solo dotato di grandi mezzi atletici: la gente dimentica che oltre al primo posto per punti è anche quarto per assist. È il campione dei campioni di oggi, il miglior giocatore di questa epoca, senza dubbi”.
Infine, su quanto sarà difficile da battere il record di LeBron: “Molto molto molto difficile. I giocatori di oggi si impegnano 3-4 anni, guadagnano qualche soldo e non sono più pieni di fuoco come LeBron. Lui sarà al vertice per almeno altri due anni, Kareem ha giocato fino a 42 anni, può farlo anche LeBron. Loro due avevano il fuoco dentro, vedremo se la nuova generazione ce l’avrà, io ho qualche grande dubbio”.