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La scorsa notte, nella partita Indiana Pacers-Philadelphia 76ers, Tyrese Maxey ha fatto registrare una prestazione da 50 punti, 7 rimbalzi, 5 assist, 3 stoppate, 20/32 al tiro e 7/11 da tre, che lo hanno reso l’unico a far registrare tale prestazione, dalle parti della Pennsylvania, dai tempi di Allen Iverson.
Dopo un anno alle dipendenze di James Harden nell’attesa di avere spazio e responsabilità per dimostrare il suo valore, il 22enne, ha avuto un’ascesa continua di partita in partita da inizio stagione. Sin dalla prima gara stagionale il numero 0 dei Sixers ha incrementato il suo rendimento aggiungendo skills in attacco e in difesa in grado di fare la differenza: pazzeschi flash difensivi, step-back, capacità di innescare in maniera sempre migliore ed efficace Joel Embiid, floaters, primo passo bruciante, tiri fuori equilibrio, penetrazioni in controtempo, QI cestistico e crescita esponenziale nell’attivare e mettere in ritmo i compagni di squadra.
Nick Nurse gli ha chiesto di prendersi più tiri e responsabilità, Joel Embiid vede in lui la spalla perfetta e migliore mai avuta, le difese avversarie oggi lo raddoppiano e lo inseguono a tutto campo costantemente ed i tifosi, alla luce delle sue prestazioni, sognano in grande. Da inizio anno, in 9 partite, le sue voci statistiche dicono: 28.6 di media, 7.2 assist, 5.4 rimbalzi, 1 recuperata e una stoppata, con il 63% di ‘true shooting’.
La partenza in direzione Los Angeles (sponda Clippers) di Harden non è stata solo una mossa doverosa per dare serenità allo spogliatoio 76ers, ma si è rivelata la chiave per sbloccare definitivamente il talento e le grandi doti tecniche del giocatore texano.
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