Dopo il confronto di mercoledì scorso e quello straordinario organizzato in poche ore a seguito della positività di Rudy Gobert, i proprietari delle 30 franchigie NBA e parte del loro staff sono pronti nuovamente a confrontarsi per discutere “degli sviluppi” degli ultimi giorni e per provare a pianificare e delineare un progetto per le prossime settimane. Mai come in questa fase infatti ci sono tantissime cose di cui parlare, aspetti economici da sviscerare e questioni sul tavolo da poter approfondire nella speranza che si apra qualche spiraglio. Una riunione che avverrà ovviamente a distanza, via telefono e prendendo tutte le precauzioni del caso, in cui si discuterà soprattutto del grande interrogativo che ronza nella testa di tutti: quando di ricomincia? Cosa ne sarà della stagione 2019/2020?
Il grande ostacolo al momento è la disponibilità delle arene, diventati luoghi sarà impossibile l’accesso per diverse settimane e all’interno delle quali sarà a prescindere vietata l’aggregazione di 50 o più persone. Si sta valutando l’idea di utilizzare luoghi più piccoli, visto che l’accesso del pubblico sarebbe in ogni caso precluso. Ma queste idee devono fare i conti con la diffusione del virus negli USA e con la possibilità che il numero dei contagi inizi a diminuire. Nel frattempo però Adam Silver e i 30 proprietari NBA saranno chiamati a mettere in piedi un piano d’emergenza o quantomeno immaginare un futuro che al momento continua a essere molto difficile da delineare.