Questa notte si è giocata gara-6 delle finali NBA 2019 tra Toronto Raptors e Golden State Warriors. I Toronto Raptors vincono il titolo NBA in gara-6 grazie a 26 punti di Kyle Lowry (autore dei primi 11 punti dei canadesi) e Pascal Siakam. Fondamentali anche i 22 punti di Fred VanVleet, in fattispecie nel decisivo quarto quarto (dove ha segnato 12 punti e capitalizzato tre triple). Non bastano ai Warriors i 30 punti di un infinito Klay Thompson, costretto a uscire per infortunio poco prima della fine del terzo quarto. Commovente anche la prestazione totale di Draymond Green, che totalizza 11 punti, 19 rimbalzi e 13 assist.
Golden State Warriors-Toronto Raptors 110-114 (Raptors vincono la serie 4-2)
Dopo una prima metà di gara chiusa in vantaggio dai Raptors, con 18 quarti su 22 vinti nella serie fino a quel momento, i Warriors ingranano la marcia e passano in vantaggio con un gran terzo quarto. Sembra filare tutto liscio ma a circa 3 minuti dalla fine una brutta caduta mette fine alla partita di Klay Thompson, che fino ad allora aveva messo a referto 28 punti: esce dal campo per rientrare per segnare i due tiri liberi, prima di terminare la sua partita rientrando definitivamente negli spogliatoi.
Se c’è un uomo nelle fila di Toronto che però ha fatto vedere magie nella serie e che in base alla precisione al tiro potrebbe stare dall’altra parte, quello è Fred VanVleet. Triple alla Curry su triple tengono a galla i suoi anche nei momenti più duri, con una freddezza da veterano.
I veri brividi, come dicevamo, arrivano nel terzo quarto: Toronto va sotto e si preannuncia la delusione all’ennesima tripla dei Warriors. L’ultimo quarto però è la sintesi perfetta della squadra che sono i Raptors: tenace, forte fisicamente, mentalmente concentrata. Siakam è sicuramente la vera perla di questa stagione per i Raptors: anche stanotte giocate di altissima qualità e un QI cestistico di primo livello per un giovane che si sta assicurando un futuro ai piani alti della lega.
Poi un finale di gara da thriller: Danny Green rischia di mandare la serie a Toronto con un passaggio scellerato, ma il tiro di Curry a cinque secondi dalla fine viene sputato dal ferro. Nella mischia che segue Draymond Green chiama un time-out che Golden State non ha, mandando in lunetta i Raptors. Scelta che ha il suo senso: mandare al tiro Toronto darebbe l’ultimissima possibilità ai Warriors di poter segnare il canestro finale con 0.9 secondi da giocare; tuttavia il possesso finale resta a Toronto che va a vincere la partita sulla sirena con Kahwi Leonard, che si prende anche due tiri liberi conclusivi. Ne segna uno, sbaglia il secondo, la partita si chiude. Toronto è campione, dal 1995 ad oggi solo questo titolo per loro. Kawhi Leonard raggiunge tre Finals NBA giocate e due Finals NBA vinte: impresa da titano portare i Raptors al titolo, ma si vedrà ora cosa succederà a “the Claw” in free-agency. Certa è una cosa: a Toronto non lo dimenticheranno molto presto.
L’onore agli sconfitti va comunque dato: i Warriors non si arrendono mai, se la giocano fino alla fine contro la cattiva sorte che li ha martoriati durante tutta la serie, con l’infortunio di Klay Thompson ciliegina sulla torta della sconfitta. Un vero peccato perché tutti avremmo voluto vedere le squadre al completo, ma Curry e compagni hanno cercato di tenere alta la testa e l’hanno quasi portata a Gara 7 per i propri compagni e per i propri tifosi. Cinque anni non si cancellano in una partita: non dimentichiamoci i traguardi che questa squadra ha raggiunto e la dinastia che ha creato, una delle più forti nella storia della NBA.