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Ormai lo sanno tutti, la voce si è sparsa anche tra coloro che non seguono assiduamente l’NBA: Anthony Davis ha chiesto ai New Orleans Pelicans di essere ceduto, cercando una franchigia che può lottare per il titolo, nel breve termine possibilmente.
Quest’ultima affermazione restringe notevolmente il cerchio, facendo aprire un discorso sulla futura franchigia che potrà acquisire le prestazioni dell’All-Star. Premessa: Boston ha senza dubbio il miglior pacchetto giocatori da dare a NOLA. Tuttavia, Davis prima dell’estate non potrà mai andare alla corte di coach Stevens: il tutto è racchiuso in una regola introdotta nel 2011, la “Rose rule”, chiamata così proprio per Derrick Rose, che permette ai rookie che “eccedono” il loro valore di firmare un’estensione contrattuale pari al 30% del cap a disposizione della squadra. I meriti sono acquisiti se il giocatore è chiamato due volte all’ASG, se diventa MVP oppure se nominato due volte nel primo quintetto della stagione: decisamente il caso di Davis. Il mercato NBA prevede la possibilità di avere solo due giocatori con contratti nati dalla Rose Rule, ma di poterne acquisire solo uno tramite trade. Il nodo di Boston quindi si chiama Kyrie Irving: pertanto, o i Celtics danno via Kyrie, oppure aspettano l’estate quando Irving diventerà free agent. Uscendo dal contratto, possono scambiare chi di dovere per AD e rifirmare con un nuovo contratto (quindi senza la Rose Rule) Irving.
Con i Celtics visibilmente ricattati nel breve termine, si aprono altre plausibili destinazioni per “the Brow”, parlando ovviamente nel breve termine (ovvero la deadline del 7 febbraio):
Los Angeles Lakers
New Orleans riceve: Ball, Caldwell-Pope, Ingram, Kuzma, Zubac, prima scelta non protetta del primo round del 2019
Los Angeles riceve: Davis, Frazier e Johnson
Chiaramente l’ago della bilancia è rappresentato da Kyle Kuzma: il giovane sta disputando palesemente una stagione al di sopra delle aspettative, tuttavia non è per forza di cose nemmeno inseribile nei primi 50 giocatori della lega; i Lakers potrebbero non privarsene con tanta facilità. I Pelicans potrebbero (per un motivo di ruolo, non di qualità) preferire Josh Hart nella trade al posto di Ball, che andrebbe comunque ad intaccare il posto del giovane Elfrid Payton. Varrebbe la pena distruggere il progetto a lungo termine, iniziato dal ritiro di Bryant, per firmare Davis, il quale potrebbe comunque uscire dal contratto nel 2021 a causa della player option? Davis ha affermato di voler essere subito essere competitivo per il titolo e, senz’altro, potrà esserlo con LeBron al suo fianco. Tuttavia il divario con i Warriors rimarrebbe troppo e potrebbe essere solo limato se si insiste col progetto giovani in corso. Ammesso che comunque la prossima stagione non vedrà i Warriors con lo stesso roster di quest’anno. Per la cronaca, acquisendo Davis e rifirmando qualche giocatore al minimo, i Lakers avrebbero spazio ancora per una superstar: in estate si liberano, tra i vari, Klay Thompson e Kawhi Leonard.
Fattore intangibile: Anthony Davis ha lo stesso agente di LeBron James.
Toronto Raptors
New Orleans riceve: OG Anunoby, Pascal Siakam, Jonas Valanciunas, Delon Wright, scelta top-three protetta del primo round del 2021
Toronto riceve: Anthony Davis, Darius Miller
Significherebbe andare all-in per la franchigia canadese, un all-in per vincere l’anello entro quest’anno: poche sono, per ora, le garanzie sulla free agency di Kawhi Leonard. Siakam è un giocatore almeno tra i primi 40 della lega e, soprattutto, è ancora a un anno e mezzo dalla scadenza del suo contratto da rookie (7 milioni in tre anni): questi due fattori lo renderebbero molto appetibile in una squadra giovane come New Orleans. OG Anunoby, claudicante questa stagione, è comunque uno dei migliori prospetti per quanto riguarda i “3 and D” della lega. Un quintetto con Lowry, Green, Leonard, Davis e Ibaka potrebbe essere uno dei migliori quintetti difensivi da anni a questa parte. I Pelicans potrebbero comunque rimuovere dalla trade uno tra Anunoby e Delon Wright, dato che, oggettivamente, già ricevere una top-three pick protetta del 2021 è tanta roba.
Los Angeles Clippers
New Orleans riceve: Gilgeous-Alexander, Tobias Harris, Jerome Robinson, Milos Teodosic, scelta del secondo round del 2019, scelta non protetta del primo round del 2021
Los Angeles riceve: Anthony Davis, Ian Clark, Tim Frazier e Frank Jackson
Oggettivamente trovare un accordo con i Clippers è complicato, sia per la volontà di Davis sia per l’appeal dei Clippers stessi. Tuttavia Tobias Harris compirà solo 27 anni a luglio e sta decisamente giocando da All-Star: tuttavia è un free-agent quest’estate, quindi per i Pelicans vi è un rischio altissimo di non trattenerlo, soprattutto a causa dell’elevata competizione che vi sarà per acquisire le sue prestazioni dopo la stagione giocata. Gilgeous-Alexander è buono e ha le potenzialità per diventare davvero ottimo: tuttavia, fa davvero fatica col tiro da perimetro; non è decisamente un “3 and D”, ma questa definizione, nell’NBA di oggi, è migliore se associata a un lungo, non ad una guardia, quindi si può soprassedere. Jerome Robinson sta ultimamente ottenendo minuti dai Clippers, ma per essere un rookie è oggettivamente troppo vecchio (22 anni); dall’altro canto, avere dei contratti non pesanti è sempre utile per imbastire una rebuild. I Clippers, come i Lakers, firmando Davis al massimo con questa trade, avrebbero comunque altro spazio per un’altra All-Star, in una free agency decisamente ricca.
San Antonio Spurs
New Orleans riceve: DeMar DeRozan, Bryn Forbes, Loonie Walker IV, scelta non protetta del primo round del 2019, scelta protetta del primo round del 2019
San Antonio riceve: Anthony Davis, Tim Frazier, Wesley Johnson
Si sa, i San Antonio Spurs non compiono trade a metà stagione. Ma sono, tuttavia, la scelta migliore per i Pelicans, se vogliono rimanere competitivi senza Davis fin da subito. Il contratto di DeRozan (83 milioni nei prossimi due anni e mezzo) non è pesantissimo: inoltre, gli All-Star con ancora due anni e mezzo di contratto non son facili da trovare. Con lui arriverebbero due prospetti a breve-medio termine: Bryn Forbes è visibilmente una minaccia dal palleggio e, al momento, guadagna noccioline (nella stagione 2019/2020 guadagnerà 2.9 milioni di dollari); Lonnie Walker IV sta avendo pochi minuti, ma è un talento precocisissimo, e lo si può notare. San Antonio offrirebbe inoltre due first-round picks del 2019. Tuttavia, mantenere Davis per gli Spurs sarebbe complicato a livello di cap. Inoltre, Popovich è rinomatamente conosciuto come coach che vede più al futuro che al presente. Però, si immaginino Davis, Aldridge, un Dejounte Murray in salute e Derrick White: sarebbe qualcosa sicuramente non di distruttivo, ma decisamente di speciale.
New York Knicks
New Orleans riceve: Tim Hardaway Jr, Kevin Knox, Frank Ntilikina, Mitchell Robinson, scelta non protetta del primo round del 2019, scelta protetta del secondo round del 2020, scelta protetta top-one del primo round del 2021
New York riceve: Anthony Davis, Tim Frazier, Wesley Johnson
Titolo in breve termine? No, non scherziamo. Tuttavia i Knicks potrebbero dare via il loro intero “vivaio” per arrivare a “the Brow”. Kristaps Porzingis è fuori dalla trade: a mio parere New York riceverebbe migliori assets senza scambiarlo. In più, New York punta a maxare il suo contratto free agency nel 2020, al termine del suo contratto da rookie. Senza dimenticare il dettaglio più fondamentale: non ha giocato questa stagione a causa dell’infortunio al ginocchio, il che lo rende un lancio di moneta. I Knicks, non dimentichiamocelo, avendo alte probabilità di avere una pick alta al prossimo draft, potrebbero bussare alla porta dei New Orleans quest’estate chiedendo: “Vi interessa Zion Williamson? Volete ricostruire con lui?”. Tim Hardaway ha ancora due anni di contratto garantiti a 37.1 milioni, con la player option per il terzo: i Pelicans ingoierebbero questo contratto ostico e pesante, chiedendo tuttavia in cambio i migliori giovani (non ancora affermati) dei Knicks; nell’estate 2020 New York saluterà Lance Thomas e il suo contratto, insieme ai 12.8 milioni di contatto di Courtney Lee (ormai fuori dai piani di coach Fitzdale). Se si predice che entrambe le operazioni andranno a buon fine, si potrà fare un enorme tentativo per Kevin Durant quest’estate. Il problema è uno solo: Davis può aspettare l’estate ed insieme ad essa l’esito della pick di New York? La risposta sembrerebbe no, ma anche la Grande Mela non sembra più saper aspettare: è dal 1973 che i newyorkesi attendono il messia che li possa riportare al titolo. Quel messia, se è Davis e se vince, diverrà subito una leggenda NBA.