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Stephen Curry, Golden State Warriors - Foto Eakin Howard-Imagn Images/Sipa USA
È il team di Shaquille O’Neal ad aggiudicarsi l’All-Star Game 2025, l’atteso appuntamento della stagione di NBA che quest’anno ha proposto una formula rinnovata. Infatti, sono state quattro le squadre che si sono sfidate, compreso un team di Rising Stars che si è guadagnato la possibilità di giocare dopo aver vinto un quadrangolare lo scorso venerdì. Il team di Shaq, denominato OGs, era composto dai grandi veterani dell’NBA. Una sorta di riproposizione del Team USA che ha vinto l’oro a Parigi, da Kevin Durant a Stephen Curry, da Damian Lillard a James Harden, oltre a LeBron James, che però ha dovuto dare forfait proprio all’ultimo.
A completare il quadro sono il Kenny’s Young Stars, una selezione di giocatori giovani scelti da Kenny Smith, e il Chuck’s Global Stars, che ha raccolto il meglio dei giocatori provenienti da fuori i confini degli Stati Uniti. Ben sei su otto i giocatori “internazionali”. Sarebbero dovuti essere sette ma, vista l’assenza di Giannis Antetokounmpo, Charles Barkley ha optato per Trae Young.
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All-Star Game 2025, i risultati delle partite
Si parte con la sfida tra Global Stars e Young Stars. La seconda deve fare a meno di Anhtony Edwards, in panchina ma non utilizzabile per un problema all’inguine. Evan Mobley, Tyler Herro e Darius Garland, con 6 punti a testa, provano a compensare l’assenza. Dall’altra parte, però, il solito Shai Gilgeous-Alexander va in doppia cifra segnando 12 punti, tra cui il canestro che chiude i conti sul 41-32. Nella seconda semifinale, gli OGs devono faticare per tenere a bada le Rising Stars, trascinate dall’MVP del torneo di venerdì, Stephon Castle (6 punti). Ryan Dunn ne mette altri 8 e allora agli OGs serve un Damian Lillard da 9 punti (3/4 da tre, compresa la tripla conclusiva) e 8 punti a testa da Stephen Curry e Jaylen Brown (42-35).
La finale, invece, è più a senso unico. Gli OGs dimostrano il maggiore affiatamento contro le Global Stars, e si impongono con un netto 41-25. Jayson Tatum è il top scorer con 15 punti, a cui Curry ne aggiunge altri 12. Una prestazione che gli vale anche il premio di MVP degli All-Star Game. Alle Global Stars, invece, non bastano gli 11 punti di Victor Wembanyama.
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LeBron assente dopo 20 anni: problema al piede
Come detto, alla rassegna non ha preso parte LeBron James. Il motivo dell’assenza va ricercata in un problema al piede sinistro non ancora risolto, dopo aver già saltato l’impegno contro Indiana. “Speravo di sentirmi molto meglio stamattina, ma non ero nelle condizioni adatte a scendere in campo”, ha spiegato James. Per la prima volta dopo vent’anni, quindi, LeBron non ha preso parte all’All-Star Game, per il quale si era meritato la convocazione per la 21esima edizione consecutiva. “Con 30 partite da giocare e la corsa verso i playoff, era molto importante per me prendermi cura del mio corpo, considerando quello che dovremo affrontare da qui in poi”, ha aggiunto. I Lakers, infatti, scenderanno in campo prima di tutti, tra mercoledì e giovedì, per recuperare la partita contro Charlotte rinviata per gli incendi che hanno colpito Los Angeles a inizio 2025
Tifoso batte Lillard e vince 100mila dollari
A completare il quadro dell’All-Star Game è la consueta sfida che mette in palio 100mila dollari per un tifoso nel caso riuscisse a segnare da metà campo. A tentare la sorte in questa complicata sfida di precisione è stato il 18enne Jaren Barajas, studente di college. Il suo avversario era Damian Lillard. Le regole sono semplici: la stella NBA doveva segnare tre tiri, mentre al tifoso ne bastava “solo” uno. E Barajas ce l’ha fatta proprio all’ultimo tentativo, vincendo così il ricco premio da 100mila dollari.