LeBron James costeggia l’All-Star Game 2021 rimanendo in campo appena 13 minuti (4 punti). Ciononostante il suo team vince 170-150 contro Team Durant: merito di un Giannis Antetokounmpo infallibile dal campo (16 su 16) e di un duo Curry-Lillard che ha disegnato arcobaleni dall’arco (16 triple complessive). Una sfida, tutto sommato, che neanche la formula introdotta l’anno scorso è riuscita a rendere avvincente.
CRONACA – E’ difficile raccontare una sfida in cui ci sono stati 320 punti complessivi, ma è facile raccontare l’epilogo: Damian Lillard sigla i decisivi punti 22, 23 e 24, sparando la palla da dieci metri e chiamando il “Dame Time”; anche all’All-Star Game il numero 0 dei Blazers ha deciso di essere decisivo nei minuti finali. Per lui da 32 punti in 21 minuti con 11 su 20 dal campo e soprattutto 8 su 16 dall’arco. Cifre che sarebbero potute valere il premio di MVP, se dall’altra parte non ci fosse stato un immacolato Giannis Antetokounmpo: 35 punti con 16 tiri dal campo e 16 canestri, con un inaspettato 3 su 3 dalla lunga distanza celebrato come se gli fosse valso il Larry O’Brien Trophy; non ha vinto quello, ma si è comunque accontentato del premio di MVP.
Il terzo volto della gara è Steph Curry, reduce dalla super performance che lo incoronato come vincitore della gara del tiro da tre punti e autore di 28 punti con 10 su 19 al tiro e 8 su 16 dalla lunga distanza. Con un potenziale del genere – e squadre in parte squilibrate – il risultato è che nonostante la formula rivisitata non ha incentivato nell’ultima frazione la rimonta del Team Durant; battuto in tutti e tre i quarti iniziali e costretto a recuperare 21 lunghezze nell’ultima parte di gara. Troppi per sperare di mettere fuori causa una squadra così ricca di talento, con buona pace di Kyrie Irving e Bradley Beal (50 punti complessivi) e i giocatori che più degli altri hanno provato a dare un senso a una partita mai in discussione.
