Nella notte si è svolto il tanto atteso match decisivo per il 10^ posto in classifica per la Western Conference, l’ultimo valevole per la qualificazione al play-in. La squadra allenata da Steve Kerr si aggiudica lo sconto diretto, imponendosi al Toyota Center di Houston per 133-110. Gli Warriors conservano dunque il 10^ posto, trovando la sesta vittoria consecutiva e soprattutto aumentando il distacco in classifica dai Rockets, che si trovano una posizione più in basso. Ora Curry e compagni dovranno mantenere il distacco dai texani, che non sono ancora matematicamente fuori dalla corsa alla post-season e dovranno fare di tutto per provare a raggiungere un incredibile qualificazione.
A risolvere la partita ci pensano gli “Splash Brothers” Stephen Curry e Klay Thompson, che siglano entrambi 29 punti, con il numero 11 che ha tirato con oltre il 60% dall’arco dei tre punti. La squadra di Kerr, grazie all’esperienza e alla qualità, non ha sbagliato l’appuntamento decisivo della stagione, dimostrando di essere una franchigia che raramente sbaglia nei momenti chiave, rispedendo al mittente la provocazione di alcuni giocatori dei Rockets, come Tari Eason.
Nel post-partita, il coach dei texani Ime Udoka si è espresso così: «È sembrato che il momento fosse troppo grande per molti giocatori. Sembravamo come un cervo alla luce dei fari. Teneri e spaventati, l’uno dall’altro». Le parole di Udoka mettono in luce l’enorme differenza di esperienza tra i due roster, dettata anche dalla grande differenza di età, e soprattutto come gli Warriors abbiamo affrontato la partita con grande fame e determinazione, desiderosi di mettere la parola fine al discorso qualificazione.
Golden State è ormai sicura di un posto play-in, e nel finale di stagione può ancora migliorare il suo record, che attualmente è di 42 vittorie e 34 sconfitte, per provare a scalare nuove posizioni. La dynasty Warriors non è ancora finita, e Steph e compagni sono pronti per affrontare ancora una volta la post-season.