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NBA 2019/2020: LaVine la vince con 13 triple e il buzzer beater, solo successi per Lakers e Bucks

I risultati della notte italiana di domenica 24 novembre che ha visto in scena lo svolgersi di dieci partite della regular season NBA 2019/2020. Super prestazione di Zach LaVine contro Charlotte: 49 punti, 13 triple a segno e vittoria Bulls allo scadere contro gli Hornets. I Lakers in back-to-back battono anche i Grizzlies, 30 punti di LeBron James nel successo in volata. Sono 28 con 10 rimbalzi quelli di Antetokounmpo nella vittoria Bucks contro Detroit, con Milwaukee che resta in vetta a Est. Torna a sorridere San Antonio, che dopo otto ko in fila batte New York.

LE CLASSIFICHE DELLE DUE CONFERENCE

IL CALENDARIO CON TUTTE LE PARTITE NBA

LA PRESENTAZIONE DI TUTTE LE SQUADRE NBA

Charlotte Hornets-Chicago Bulls 115-116 (HIGHLIGHTS)

Partita folle a Charlotte, con gli Hornets che negli ultimi secondi di gara si lasciano sfuggire una vittoria che sembrava ormai alla portata. Merito di uno scatenato Zach LaVine, autore di una prestazione superlativa conclusa nel migliore dei modi LA PRESTAZIONE DI LAVINE (VIDEO). Gli ultimi 14 secondi di partita sono da raccontare: libero Hornets a segno del +5, seguito poi da tripla in transizione Bulls del -2 a 7 secondi dal termine. Charlotte sbaglia la rimessa, perde palla e LaVine la recupera sotto canestro, esce fuori dall’arco e mette dentro la tripla del sorpasso a 9 decimi della sirena. A quel punto l’ultima disperata rimessa dei padroni di casa viene intercettata, condannando gli Hornets alla quarta sconfitta in fila. Prestazione individuale clamorosa per LaVine, che risponde così sul campo al suo allenatore (e alle polemiche): per lui sono 49 punti (nuovo massimo in carriera) con 13 su 17 al tiro dalla lunga distanza. Eguagliato Steph Curry per canestri da tre punti in una singola partita, secondo soltanto a Klay Thompson (primo a quota 14 canestri raccolti proprio contro Chicago lo scorso anno). Una partita perfetta, chiusa in maniera straordinaria con l’acuto a otto decimi dalla sirena: la prossima volta coach Boylen ci penserà un po’ prima di metterlo di nuovo in panchina, come accaduto contro Miami.

Memphis Grizzlies-Los Angeles Lakers 108-109 (HIGHLIGHTS)

Non si ferma la corsa dei Lakers, che in back-to-back in trasferta riescono lo stesso a vincere e allungare a 7 la striscia di successi consecutivi. Una vittoria sofferta, arrivata dopo aver inseguito per tutto il primo tempo (sotto anche di 15 nel secondo quarto) e acciuffata in un finale in cui Memphis ha avuto due volte il possesso del potenziale sorpasso. Alla sirena finale sono 30 punti in 39 minuti per LeBron James, miglior realizzatore dei Lakers, con Anthony Davis che ne aggiunge 22. Ja Morant chiude con 26 punti, 10 su 16 al tiro, 6 assist, 5 recuperi e il rimpianto di non aver trovato il fondo della retina con l’ultimo possesso, nonostante i Grizzlies non abbiano fatto transitare il pallone dalle sue mani. Per Memphis è la terza sconfitta in fila, in un momento della stagione in cui diventa complicato vincere nonostante le ottime prestazioni del miglior rookie di questo primo mese di regular season.

Milwaukee Bucks-Detroit Pistons 104-90 (HIGHLIGHTS)

Milwaukee supera in casa Detroit e resta in vetta alla Eastern Conference, approfittando anche dell’assenza di Blake Griffin. I Bucks chiudono il primo tempo tirando con il 51% dal campo di squadra, ma si scrollano di dosso gli ospiti soltanto nella ripresa, con Derrick Rose che ne mette 20 in uscita dalla panchina, a cui si aggiungono i 12 punti e 17 rimbalzi di Andre Drummond. Tutto inutile e non sufficiente per evitare la sesta sconfitta nelle ultime 7 gare. Antetokounmpo non interrompe la sua striscia di doppie-doppie da record (da quando è iniziata la stagione ha sempre chiuso con almeno 10+ punti e 10+ rimbalzi), mettendo a referto 28 punti e 10 rimbalzi e regalando a Milwaukee la settima vittoria in fila. Era dai tempi di Moses Malone nel 1981 che un giocatore non partiva in regular season con una serie di gare del genere.

New York Knicks-San Antonio Spurs 104-111 (HIGHLIGHTS)

Gli Spurs ritrovano i Knicks sul parquet e soprattutto il successo interrompendo così la striscia di otto sconfitte in fila. 32-16 di parziale del primo quarto e fuga solitaria dei texani che sono rimasti sempre in vantaggio, senza permettere mai ai padroni di casa di rientrare definitivamente in corsa. Alla sirena finale sono 23 punti di Aldridge, 21 di DeRozan e 17 in uscita dalla panchina (con 5 su 5 dalla lunga distanza) di Mills. Un dato racconta bene l’inizio di stagione della squadra di New York: 8 partite in casa e ben quattro volte sotto almeno di 28 punti. Ventotto, un’enormità che sta diventando abituale per i Knicks, che non vanno oltre i 20 punti di Marcus Morris e i 16 raccolti a gara in corso da Bobby Portis. Altri 17 minuti sul parquet per Marco Belinelli, che trova il fondo della retina un paio di volte dalla lunga distanza (quattro i tentativi totali) e termina con 8 punti a referto. Una vittoria che ridà morale, a lui e a tutto il gruppo.

Le altre partite:

Ottavo successo casalingo su nove partite per i Jazz: una vittoria quella per 128-120 mai in discussione contro New Orleans, restando avanti nel punteggio per tutti e 48 i minuti, nonostante i 33 punti di Brandon Ingram e i 28 (12 dei quali nel quarto periodo) di Jrue Holiday. Miglior prestazione stagionale per Donovan Mitchell, che chiude con 37 punti a referto, 6 su 13 dalla lunga distanza, 7 rimbalzi e 5 assist. Oltre a quelli del numero 45, sono 28 i punti di Bojan Bogdanovic con 10 su 17 al tiro.

Continua il percorso netto in casa dei Sixers, che battono anche gli Heat: Josh Richardson chiude con 32 punti in 26 minuti, tirando 11 su 15 dal campo, 6 su 7 dall’arco e raccogliendo un eloquente +33 di plus/minus. Ai suoi canestri si aggiungono quelli di un Joel Embiid in doppia-doppia da 23 punti e 11 rimbalzi, alla guida di un quintetto che ha letteralmente spazzato via gli Heat dal campo col punteggio di 113-86. Il miglior realizzatore di Miami alla sirena finale è Tyler Herro: 20 punti e 4 triple arrivate a gara in corso, una delle poche note positive in una serata da dimenticare.

Torna al successo Phoenix, che batte in volata Minnesota a domicilio 98-110 grazie a una super prestazione di Devin Booker. I T’wolves sprecano nel finale l’occasione di forzare l’overtime (la tripla disperata di un Karl-Anthony Towns da 31 punti, 17 rimbalzi, 4 assist e 6 su 12 dall’arco non trova il fondo della retina a meno di 10 secondi dalla sirena, permettendo poi ai Suns di chiudere i conti con un paio di tiri liberi. Il protagonista assoluto in casa Suns è Devin Booker: per lui sono 35 punti, 12 rimbalzi e 9 assist, con tanto di bersagli pesanti e decisivi nel finale.

Terzo successo di fila per i Raptors grazie al 116-119 sul campo di Atlanta, giunta al sesto ko consecutivo. Il volto dei canadesi che non vogliono abbandonare il ruolo di campioni in carica tanto facilmente è Pascal Siakam, che chiude con 34 punti, 11 su 18 al tiro, quattro triple e tanti canestri pesanti nella ripresa che hanno indirizzato la sfida. Agli Hawks non basta la seconda tripla-doppia in carriera di Trae Young, un lusso in attacco che Atlanta paga a caro prezzo in difesa. Nella sua partita ci sono 30 punti, 10 rimbalzi e 10 assist, a conferma dello straordinario inizio di regular season vissuto dal numero 11.

Sono i fratelli Holiday i protagonisti della giocata decisiva della sfida tra Pacers e Magic, terminata 111-106. Punteggio sul 106-106, ultimo possesso Indiana: Justin non ha dubbi e scarica il pallone verso Aaron, il fratello più piccolo che senza esitare manda a bersaglio la tripla della staffa a 8.7 secondi dal termine. Ai Magic non bastano i 26 punti con 23 tiri di Evan Fournier e i 25 con 9 rimbalzi, 10 su 16 al tiro e 4 triple a bersaglio di Jonathan Isaac. Orlando rimanda così ancora una volta l’appuntamento con il primo successo in stagione in trasferta: 6 partite lontano dalla Florida, altrettante sconfitte.

Perdono anche a Cleveland i Blazers, per 110-104, rimandando l’appuntamento con il primo successo di Carmelo Anthony con la franchigia dell’Oregon. Alla sirena finale sono 11 i punti raccolti da Anthony in 35 minuti di gioco, tirando 5 su 15 dal campo e non trovando mai il fondo della retina con gli 8 tentativi dalla lunga distanza della sua serata. Portland incassa così la decima sconfitta nelle 12 gare disputate a novembre, nonostante il ritorno in campo di Damian Lillard: 23 punti, 8 assist e 8 rimbalzi per il numero 0 dei Blazers, che non riesce però a incidere come vorrebbe in un finale dominato dai 28 punti di Jordan Clarkson.

Tutti i risultati di domenica 24 novembre:

Charlotte Hornets-Chicago Bulls 115-116
Memphis Grizzlies-Los Angeles Lakers 108-109
Milwaukee Bucks-Detroit Pistons 104-90
New York Knicks-San Antonio Spurs 104-111
Utah Jazz-New Orleans Pelicans 128-120
Philadelphia 76ers-Miami Heat 113-86
Minnesota Timberwolves-Phoenix Suns 98-110
Atlanta Hawks-Toronto Raptors 116-119
Indiana Pacers-Orlando Magic 111-106
Cleveland Cavaliers-Portland Trail Blazers 110-104

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