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NBA 2019/2020: i Pelicans sorprendono Paul George e i Clippers, Antetokounmpo devastante contro i Bulls

Giannis Antetokounmpo, Milwaukee Bucks 2017-2018 - Foto Keith Allison CC BY-SA 2.0

I risultati della notte italiana di venerdì 15 novembre che ha visto in scena lo svolgersi di sei partite della regular season NBA 2019/2020. Non si può non partire dalla sconfitta dei Clippers in casa dei Pelicans: Jrue Holiday rovina l’esordio di Paul George mettendo a segno 36 punti, di cui 9 nel clutch time. I Bucks si sbarazzano dei Bulls grazie a un Giannis Antetokounmpo da 38 punti e 16 rimbalzi. I Nuggets raccolgono contro i Nets l’ottavo successo stagionale. Seconda sconfitta stagionale dei Mavericks contro i Knicks, agevoli vittorie per Suns e Heat contro Hawks e Cavs.

LE CLASSIFICHE DELLE DUE CONFERENCE

LA PRESENTAZIONE DI TUTTE LE SQUADRE NBA

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New Orleans Pelicans-Los Angeles Clippers 132-127 (HIGHLIGHTS)

Secondo successo nelle ultime tre partite giocate per i Pelicans, trascinati da un Jrue Holiday da 36 punti, 7 assist e 6 recuperi e dalla prima gara da 20 punti e 20 rimbalzi in carriera di Derrick Favors. Grazie al loro contributo pesa meno l’assenza di Brandon Ingram, ancora fermo a causa di un problema al ginocchio destro. La notizia della serata in casa Clippers è l’esordio stagionale di Paul George, autore di ben 33 punti in soli 24 minuti (10 su 17 al tiro e nove rimbalzi), apparso tutt’altro che arrugginito dopo le lunghe settimane di recupero dall’infortunio. Al suo fianco sul parquet niente Kawhi Leonard, fuori per una “malattia” (le virgolette sono d’obbligo, visto quanto successo nelle ultime settimane) assieme a Patrick Beverley. La rotazione più corta costringe così coach Rivers a schierare Lou Williams e Montrezl Harrell in quintetto, perdendo la spinta decisiva a gara in corso in uscita dalla panchina. Per Melli ci sono ben 17 minuti sul parquet a gara in corso, in cui però l’azzurro non riesce a incidere: due errori al tiro, nessun libero e soprattutto nessun punto a referto, in quello che si conferma essere un momento molto delicato della stagione del numero 20 dei Pelicans, sebbene stia riuscendo a guadagnare un po’ più di fiducia da parte di coach Gentry.

Milwaukee Bucks-Chicago Bulls 124-115 (HIGHLIGHTS)

Milwaukee allunga nella ripresa (32-20 di parziale nel terzo quarto) e batte senza troppi problemi Chicago grazie al solito contributo di Giannis Antetokounmpo e al massimo in stagione da 31 punti messo a referto da Eric Bledsoe, coppia di realizzatori che non fa sentire la mancanza dell’infortunato Khris Middleton. Antetokounmpo chiude con 38 punti, 16 rimbalzi e 4 assist l’ennesima prestazione da MVP in questo inizio di regular season. Per il numero 34 dei Bucks è la settima gara in stagione con almeno 30 punti segnati (non era mai partito così forte in carriera). In casa Bulls l’unica nota positiva è ancora una volta Coby White con 26 punti: dopo le 7 triple nel quarto periodo contro i Knicks, arrivano le cinque messe a segno nel solo primo tempo a Milwaukee. Il rookie dei Bulls diventa così il giocatore più giovane nella storia NBA a realizzare almeno 5 triple in due gare consecutive.

New York Knicks-Dallas Mavericks 106-103 (HIGHLIGHTS)

I Knicks battono per la seconda volta i Mavs nel giro di una settimana e rovinano il primo ritorno da avversario a New York di Kristaps Porzingis. Un successo raccolto in volata grazie alla tripla a 13 secondi dalla sirena realizzata da Marcus Morris (20 punti alla sirena), autore anche della deviazione sulla rimessa successiva di Dallas che pone definitivamente fine alle speranze dei texani di evitare la quinta sconfitta stagionale. Porzingis chiude con 20 punti e 11 rimbalzi una gara in cui è stato ricoperto di fischi (e soltanto qualche timido sporadico applauso) nell’arco dei 48 minuti di gioco. Una colonna sonora che lo ha accompagnato durante il riscaldamento, la presentazione delle squadre e in tutti i possessi iniziali della sfida. Una situazione che ha mandato in confusione il lungo lettone, che a fine primo tempo si stava dirigendo verso lo spogliatoio sbagliato: questione di abitudine. A Dallas non basta inoltre la quinta tripla-doppia stagionale di Luka Doncic, autore di 33 punti, 11 rimbalzi e 10 assist. Ennesima prestazione da record per lo sloveno, che fa salire a quattro il conto delle triple-doppie da 30 punti prima di aver compiuto 21 anni. Cifre mai viste prima d’ora nella storia della NBA a questa età, ma che non sono bastate a Dallas scesa ora a un record di 6-5.

Le altre partite:

La tremenda altitudine di Denver, unita alla forza di questi Nuggets, non concede scampo alle squadre impegnate in una lunga trasferta. Dopo un primo tempo in cui i padroni di casa sono finiti sotto anche di 16 lunghezze, la squadra di coach Malone ha cambiato marcia nel secondo tempo vincendolo 52-32 spazzando via infine Brooklyn per 101-93. Sono sette i giocatori in doppia cifra per Denver guidati dai 18 a testa di Nikola Jokic e Paul Millsap, sopperendo anche al brutto 1 su 11 al tiro di Jamal Murray per soli 2 punti. Ai Nets sono proprio mancate le gambe nel secondo tempo, visto che era anche la quarta partita di un terribile tour a Ovest dove, oltre a uscire sconfitti da tre delle quattro partite disputate, hanno anche perso Caris LeVert per infortunio. I 17 punti a testa di Kyrie Irving (8 su 20 al tiro con 9 assist), Jarrett Allen (anche 10 rimbalzi) e Spencer Dinwiddie (1 su 7 da tre) non sono serviti a evitare il settimo ko su undici partite disputate.

Dopo la sua peggior prestazione stagionale da 1 punto contro i Lakers, Kelly Oubre risponde con la sua migliore mettendone 30 contro Atlanta, che uniti ai 27 di Devin Booker spingono Phoenix alla vittoria per 128-112 contro gli Hawks e alla miglior partenza da dieci anni a questa parte. Per gli Hawks la sconfitta è riconducibile soprattutto alle assenze (Huerter, Turner, Carter e ovviamente Collins squalificato) a cui si sono aggiunte le espulsioni di DeAndre’ Bembry (proteste) e Cam Reddish (due fragrant). Il migliore è Jabari Parker con 24 punti seguito dai 21 con 13 assist di Trae Young (ma 7 su 18 al tiro).

Continua l’ottimo momento dei Miami Heat, che vincono 97-108 anche a Cleveland e si confermano come seconda forza a Est dopo un mese scarso di regular season. Bastano meno di tre quarti contro i Cavs per prendere ben 27 punti di margine: un vantaggio che fa rilassare troppo presto gli ospiti, rimontati fino al -10 (ma mai del tutto) dalla squadra dell’Ohio a cui non bastano i 21+10 di Kevin Love. Il miglior realizzatore in casa Heat è ancora una volta Kendrick Nunn autore di 23 punti, a cui si aggiungono i 16 con 15 rimbalzi di Bam Adebayo e i 16 punti in uscita dalla panchina di Tyler Herro.

Tutti i risultati di venerdì 15 novembre:

New Orleans Pelicans-Los Angeles Clippers 132-127
Milwaukee Bucks-Chicago Bulls 124-115
New York Knicks-Dallas Mavericks 106-103
Denver Nuggets-Brooklyn Nets 101-93
Phoenix Suns-Atlanta Hawks 128-112
Cleveland Cavaliers-Miami Heat 97-108

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