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NBA 2019/2020, Golden State sorprende i Rockets e ferma James Harden

In tutta la stagione i Golden State Warriors non avevano mai vinto contro una squadra sopra il 50% di successi. Ci riescono nel terzo match del Christmas Day di NBA 2019/2020, mandando in tilt l’attacco di Houston nel secondo tempo (solo 36 punti) e vincendo 116-104 grazie a un quintetto tutto in doppia cifra. Male James Harden, tenuto a 24 punti e 11 assist dai continui raddoppi della difesa guidata da Draymond Green.

IL SIGILLO DA TRE DI GREEN: E’ FESTA WARRIORS (VIDEO)

HIGHLIGHTS WARRIORS-ROCKETS 116-104

E chi avrebbe mai detto che la gara sulla carta meno equilibrata del Christmas Day si sarebbe rivelata quella più sorprendente? I Warriors si regalano un Natale felice battendo i Rockets. Merito di un quintetto tutto in doppia cifra, guidato dai 22 con 15 rimbalzi di Damion Lee, dei 20 di D’Angelo Russell e Draymond Green (anche 11 rimbalzi) e dai 18 di Glenn Robinson III, a cui si uniscono i 10 di Willie Cauley-Stein. A fare la differenza, però, è stata la difesa di Golden State, capace di mandare completamente in tilt l’attacco di Houston: dopo aver concesso 39 punti nel secondo quarto ed essere andati all’intervallo sotto di 4 lunghezze, gli Warriors hanno tenuto i Rockets a 36 punti in tutto il secondo tempo, segnando abbastanza dall’altra parte per sorprendere i ben più quotati avversari.

Partita sottotono soprattutto per Harden, costretto a scaricare il pallone per tutta la gara davanti ai continui raddoppi degli avversari: il Barba ha chiuso comunque con 24 punti e 11 assist, ma ha tirato solo 18 volte (segnandone 9, di cui sei da tre punti) e soprattutto si è procurato un solo tiro libero (peraltro sbagliato), sembrando passivo nei 38 minuti passati sul parquet. È andato meglio Russell Westbrook, ma solo a livello di punti: il numero 0 ha chiuso con 30 punti, 12 rimbalzi e 5 assist, ma tirando malissimo (11 su 32 dal campo, 0 su 8 da tre) e senza riuscire a leggere bene i 4-contro-3 creati dai raddoppi su Harden, con il solo Danuel House (18 punti con 5 su 12 da tre) che non è riuscito a sopperire alle serate storte dei compagni.

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