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I risultati della notte italiana di sabato 30 novembre che ha visto in scena lo svolgersi di tredici partite della regular season NBA 2019/2020. Kawhi Leonard e i Clippers si fermano a San Antonio, interrompendo la striscia di sette successi. Sorride OKC che batte in volata New Orleans: 17 punti di Danilo Gallinari da una parte, nessuno a segno dall’altra per Nicolò Melli. Milwaukee batte Cleveland e tocca dieci vittorie consecutive mentre ad Atlanta non bastano i 49 punti di Trae Young per superare Indiana all’overtime. Doncic continua a mettere in piedi numeri da capogiro: 42 sue firme sono necessarie a Dallas per vincere a Phoenix.
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LE CLASSIFICHE DELLE DUE CONFERENCE
IL CALENDARIO CON TUTTE LE PARTITE NBA
LA PRESENTAZIONE DI TUTTE LE SQUADRE NBA
San Antonio Spurs-Los Angeles Clippers 107-97 (HIGHLIGHTS)
Team W.#GoSpursGo pic.twitter.com/zlzdlXASGN
— San Antonio Spurs (@spurs) November 30, 2019
Seconda partita da avversario e seconda sconfitta a San Antonio per Kawhi Leonard, avversario rispettato e mai graziato dai texani, che nonostante il momento difficile trovano la forza per interrompere la striscia di sette successi in fila dei losangelini. La gara cambia nel terzo quarto, quando gli Spurs allungano grazie al 29-18 di parziale e non permettono più ai Clippers di ritornare a contatto. Una sfida complicata per Leonard, autore di 19 punti, 7 assist e 7 rimbalzi, tirando però soltanto 8 su 23 dal campo e forzando in diverse situazioni. L’atmosfera e l’accoglienza nei suoi confronti però è stata ben diversa rispetto al mare di fischi ricevuti lo scorso 24 gennaio, alla prima da avversario in maglia Raptors. Prima sconfitta con L.A. per Paul George, che mette a referto soltanto 5 punti in una partita da 2 su 11 dal campo e 1 su 5 dalla lunga distanza. Tredici minuti sul parquet e 7 punti a segno per Marco Belinelli: meglio di lui fanno Aldridge e White con i loro 17 punti a testa, mentre DeRozan festeggia la prima tripla a segno della sua stagione: la risalita degli Spurs passa soprattutto dal lui.
Oklahoma City Thunder-New Orleans Pelicans 109-104 (HIGHLIGHTS)
Home W.
Steven: “We’re trying to do the right thing down the stretch.” pic.twitter.com/gWFONbPuAT
— OKC THUNDER (@okcthunder) November 30, 2019
Secondo successo nelle ultime sei gare giocate per i Thunder, che superano nel finale i Pelicans e li condannano al quarto ko in fila. New Orleans, in vantaggio sul 104-103 a 160 secondi dalla sirena, concede ai padroni di casa un 6-0 di parziale che risulterà decisivo. A pesare sono il jumper di Chris Paul e i 4 punti firmati Steven Adams arrivati nell’ultimo minuto: canestri che chiudono i conti in favore di OKC. Danilo Gallinari è ancora una volta uno dei migliori realizzatori in casa Thunder: 27 minuti in campo chiusi con 17 punti, 7 rimbalzi, 5 assist, 5 su 11 al tiro e 3 canestri dalla lunga distanza a segno. Meglio di lui fa Dennis Schroder, autore di 25 punti in uscita dalla panchina (12 dei quali nell’ultimo periodo). Ancora una gara complicata invece per Nicolò Melli, che non trova mai il fondo della retina negli 11 minuti in campo contro i Thunder. Alla sirena finale, dei dieci giocatori scesi in campo per New Orleans, sette chiudono in doppia cifra (26 per Brandon Ingram, il più prolifico) e tre senza neanche un punto a segno.
Cleveland Cavaliers-Milwaukee Bucks 110-119 (HIGHLIGHTS)
BUCKS WIN x10!!#FearTheDeer
— Milwaukee Bucks (@Bucks) November 30, 2019
Non si arresta la corsa di Milwaukee, che passa a Cleveland, vince ancora e fa dieci in fila per la prima volta negli ultimi 34 anni. I Bucks volano anche oltre le 20 lunghezze di vantaggio nel terzo quarto, ma poi si fermano, tengono a riposo Giannis Antetokounmpo e permettono ai Cavs di rimontare fino al -3 firmato da Kevin Love a 140 secondi dalla sirena. Quello però è l’ultimo canestro di Cleveland, che dopo i 42 punti raccolti nella terza frazione ne mette a referto soltanto la metà nel quarto quarto. Troppo poco per concludere la risalita ed evitare la terza sconfitta in fila. Giannis Antetokounmpo chiude con 33 punti e 12 rimbalzi a referto, decisivo nell’ultimo quarto in cui arrivano ben 11 punti del suo bottino complessivo. All’MVP in carica si aggiungono ben cinque giocatori in doppia cifra, guidati dai 18 in uscita dalla panchina di George Hill. Ai Cavaliers invece non basta tutto il quintetto oltre quota 10 punti segnati, con 21 e 6 assist di Darius Garland; 16, 8 rimbalzi e 7 assist di Kevin Love, ancora alle prese con problemi alla schiena.
Indiana Pacers-Atlanta Pacers 105-104 OT (HIGHLIGHTS)
https://twitter.com/Pacers/status/1200620761964134400
Vittoria sofferta e in volata per i Pacers, che si prendono il quinto successo in fila all’overtime grazie alla tripla del definitivo sorpasso firmata da T.J. Warren. Una gara vinta almeno tre volte da Indiana, avanti in doppia cifra nel terzo quarto, quando Atlanta ha chiuso con soli 11 punti a referto in 12 minuti, dopo essere stata sotto di 18 prima dell’intervallo lungo. Un’altalena durata 53 minuti, chiusa il quintetto tutto in doppia cifra con 20 di Lamb e 17 a testa di Turner e Sabonis. Agli Hawks invece non basta un Trae Young scatenato in attacco, autore di 49 punti in 43 minuti, con 16 su 28 dal campo, 8 su 15 dalla lunga distanza, 9 su 9 ai liberi, 6 assist e ben 9 palle perse. Per il numero 11 di Atlanta è massimo in carriera eguagliato, ma uno sforzo realizzativo del genere non impedisce agli ospiti di incassare la nona sconfitta in fila, sprofondati all’ultimo posto della Eastern Conference al pari dei Knicks.
Le altre partite:
FINAL: Mavs win 120-113! @luka7doncic dropped 40+ for the third time this month, @T_HardJR poured in 26 points, and @kporzee pulled down 13 boards! #MFFL | @ChoctawCasinos pic.twitter.com/XRpHa2MMMD
— Dallas Mavericks (@dallasmavs) November 30, 2019
Tornano al successo i Mavericks che archiviano nel migliore dei modi il passaggio a vuoto contro i Clippers, portando a casa una vittoria importante per 113-120 contro Phoenix. Il protagonista neanche a dirlo è Luka Doncic: chiude con 42 punti totali (massimo in carriera eguagliato) e 11 assist, a cui manca un rimbalzo per completare la tripla-doppia. A fare le veci del lungo lettone al suo fianco ci pensa Tim Hardaway Jr., che aggiunge 26 punti al bottino raccolto da Dallas, mettendo a segno sei delle nove triple tentate nella serata.
Toronto vincendo 83-90 sul parquet dei Magic dimostra ancora una volta di essere una squadra dalle mille risorse nonostante la rotazione ridotta al minimo e la pessima serata al tiro di Pascal Siakam (10 punti e 4 su 22 dal campo). A fare la differenza in favore dei canadesi però è la difesa, che concede soltanto 83 punti ai Magic. L’uomo decisivo in casa Raptors è Norman Powell, esploso in un terzo quarto da 19 punti (è lui il protagonista del 26-12 di parziale in favore di Toronto) in una gara chiusa con 33 punti a referto (massimo in carriera eguagliato).
Joel Embiid chiude con 27 punti e 17 rimbalzi a referto all’interno del 95-101 finale, James Ennis III aggiunge 20 punti (18 dei quali arrivati nel secondo tempo): Philadelphia riesce così a rimediare al pessimo avvio e portare a casa il successo a New York. Per i Sixers è il sesto successo nelle ultime sette gare, conquistato nonostante le assenze di Horford e Richardson e un negativo 31-18 di parziale incassato dopo 12 minuti di gioco. I 16 punti di vantaggio toccati nel primo tempo però non hanno permesso ai Knicks di evitare il quinto ko consecutivo: alla sirena finale sono 22 punti e 10 rimbalzi per Julius Randle e 20 di Marcus Morris.
https://twitter.com/MiamiHEAT/status/1200617775061798912
Il 122-105 finale non è mai in discussione in una partita vinta due volte da Miami in meno di tre quarti: la prima grazie al parziale da 41-21 con cui si è aperta la sfida, la seconda con il 27-8 piazzato nel terzo quarto per rimettere a posto le cose dopo la rimonta Warriors. Ottavo successo casalingo per gli Heat in altrettante partite giocate, raccolto grazie al contributo di una super panchina guidata dai 20 punti di Dragic e i 19 di Herro. I vicecampioni NBA in carica non vanno oltre i 20 punti di Poole in uscita dalla panchina e i 30 combinati da Burks e Cauley-Stein.
Basta poco ai Lakers per prendersi per 125-103 il decimo successo in fila di un inizio stagione al limite della perfezione. Basta il 15-4 di parziale in favore degli Wizards con cui si apre il match: da lì in poi è un monologo Lakers, con Anthony Davis che ne segna 15 nel solo primo quarto, in una gara da 26, 13 rimbalzi e 3 stoppate in soli 27 minuti di gioco. Anche LeBron James approfitta della partita da subito in discesa per tirare un po’ il fiato: il numero 23 dei Lakers resta sul parquet per soli 25 minuti, raccogliendo comunque l’ennesima doppia-doppia da 23 punti e 11 assist, con 4 triple a segno e i soliti passaggi illuminanti di cui approfitta un roster con sei giocatori in doppia cifra e che chiude con oltre il 51% dal campo e il 43.8% dall’arco.
I Jazz sotto di 15 lunghezze al termine dei primi due quarti sono in grado di ribaltare il match con un parziale da 35-18, per poi vincere 94-103. Nel quarto periodo poi ci ha pensato Bojan Bogdanovic. Memphis invece non va oltre i 22 punti e 17 rimbalzi di Jonas Valanciunas. Bogdanovic è il volto del successo dei Jazz, autore di 16 punti nel solo quarto periodo, in un match da 33 complessivi: il numero 44 tira 12 su 20 dal campo, 4 su 8 dall’arco, raccogliendo 8 rimbalzi. Alle sue giocate si aggiungono quelle di un Donovan Mitchell da 20 punti con 22 tiri e la doppia- doppia da 13+13 di Rudy Gobert sotto canestro.
https://twitter.com/hornets/status/1200602443689742337
Il tiro della disperazione da centrocampo di Langston Galloway sembra quasi sul punto di regalare a Detroit l’overtime ma trova solo il primo ferro: Charlotte così passa 107-110 nel Michigan dopo aver recuperato anche 8 punti nell’ultimo quarto. Ai padroni di casa non bastano i 23 punti di Derrick Rose. Il protagonista in casa Hornets è invece P.J. Washington: il rookie da Kentucky infatti è perfetto dalla lunga distanza (3 su 3) e chiude la sua serata da 9 su 12 al tiro con 26 punti cui aggiunge anche 5 rimbalzi, 4 recuperi e 3 assist.
Forse l’innesto di Carmelo Anthony a Portland qualcosa è servito: dopo 4 ko in fila, la scossa legata all’arrivo dell’ex giocatore di Syracuse ha portato a 3 vittorie in fila e il contributo di Melo anche contro Chicago, in un match terminato 107-103, è stato notevole: 23 punti e 11 rimbalzi, frutto di un buon 8 su 16 al tiro. Fa ancora meglio Damian Lillard, che ne mette 28. In casa Bulls non sono serviti a nulla i 28 punti con 5 triple a segno di Zach LaVine. Hassan Whiteside infatti domina sotto canestro e se al tiro non fa meglio di un solo discreto 4 su 11 (per 8 punti), in area è incontenibile: 15 i suoi rimbalzi, di cui 4 offensivi, ma soprattutto 10 stoppate, record di franchigia.
Nella partita di ieri i Nets, senza Kyrie Irving ancora infortunato alla spalla e assente di nuovo contro i Celtics, vincono 112-107: a trascinare i newyorkesi al successo è il numero 8, tanto per cambiare: 32 punti e 11 assist per Dinwiddie, decisivo con le sue giocate nel regalare il quinto successo nelle ultime 6 gare a Brooklyn. A Boston non bastano invece i 26 punti di Jayson Tatum.
Tutti i risultati di sabato 30 novembre:
San Antonio Spurs-Los Angeles Clippers 107-97
Oklahoma City Thunder-New Orleans Pelicans 109-104
Cleveland Cavaliers-Milwaukee Bucks 110-119
Indiana Pacers-Atlanta Pacers 105-104 OT
Phoenis Suns-Dallas Mavericks 113-120
Orlando Magic-Toronto Raptors 83-90
New York Knicks-Philadelphia 76ers 95-101
Miami Heat-Golden State Warriors 122-105
Los Angeles Lakers-Washington Wizards 125-103
Memphis Grizzlies-Utah Jazz 94-103
Detroit Pistons-Charlotte Hornets 107-110
Brooklyn Nets-Boston Celtics 112-107
Portland Trail Blazers-Chicago Bulls 107-103
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