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I risultati della notte italiana di venerdì 10 gennaio e che ha visto in scena lo svolgersi di quattro partite della regular season NBA 2019/2020. Guidati dai 23 punti e 11 rimbalzi di Danilo Gallinari, gli Oklahoma City Thunder stravincono la partita del ritorno in città di Russell Westbrook, autore di 34 punti. Philadelphia senza Joel Embiid batte Boston per la terza volta su tre in stagione. Cleveland si prende la rivincita su Detroit grazie al massimo in carriera da 35 punti di Tristan Thompson. Minnesota spegne una stanca Portland.
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Oklahoma City Thunder-Houston Rockets 113-92 (HIGHLIGHTS)
That's a 𝓦 for the first home game of 2020. #ThunderUp pic.twitter.com/UfLynzYP8n
— OKC THUNDER (@okcthunder) January 10, 2020
Doveva essere la festa di Russell Westbrook, si è rivelata solo la festa dei Thunder. I padroni di casa hanno infatti travolto i Rockets sin dalla palla a due, chiudendo il primo quarto avanti di 16 lunghezze (37-21, migliori primo quarto stagionale) senza più voltarsi indietro, trascinati dai 20 punti di Shai Gilgeous-Alexander, i 18 di Chris Paul, i 16 di Dennis Schröder e i 15 di Steven Adams per un successo mai in discussione. Meglio di tutti è andato Danilo Gallinari, top scorer dei Thunder con 23 punti accompagnati da 11 rimbalzi e un’eccellente prestazione al tiro (7 su 11 dal campo, 3 su 6 da tre e 6 su 6 ai liberi) con 4 assist, un recupero e zero palle perse in meno di 28 minuti. Serata da dimenticare invece per Houston, tenuta al suo minimo stagionale da 92 punti tirando con il 38% dal campo e il 27.5% da tre punti, peraltro con soli 14 viaggi in lunetta (seppur con 13 liberi a segno). James Harden in particolare ha vissuto una serata storta sul campo che, ormai quasi un decennio fa, è stato suo: 17 punti con 5 su 17 al tiro e 2 su 9 dalla lunga distanza, senza mai riuscire a entrare in partita. Con i compagni in serata no, Russell Westbrook ha provato a caricarsi tutta Houston sulle spalle come era solito fare con Oklahoma City, finendo con 34 punti e 14 su 26 dal campo in 34 minuti, ma anche con 1 su 6 dalla lunga distanza e 7 delle 14 palle perse di squadra. Se non altro Westbrook ha ricevuto tutto l’affetto da parte del suo ex pubblico, che lo ha ricoperto di applausi durante il toccante video-tributo a lui riservato prima della partita e gli ha riservato dei cori da “M-V-P” durante la gara.
PAUL UMILIA HARTENSTEIN: TUNNEL E CANESTRO (VIDEO)
OKC OMAGGIA WESTBROOK CON UN VIDEO TRIBUTO (VIDEO)
Philadelphia 76ers-Boston Celtics 109-98 (HIGHLIGHTS)
You good, @celtics?#PhilaUnite pic.twitter.com/M5LDteejnZ
— Philadelphia 76ers (@sixers) January 10, 2020
Successo importante dei 76ers, che senza Joel Embiid e dopo essere andati sotto di 15 lunghezze nel secondo quarto hanno rimontato e poi vinto per la terza volta su tre contro i Boston Celtics. Con Mike Scott inserito in quintetto al fianco di Al Horford, coach Brown ha anche sperimentato dei quintetti con Ben Simmons da 5, ricevendone buone indicazioni: “È una soluzione che proveremo di più con Joel fuori” ha detto dopo la gara. Il migliore per i padroni di casa è stato Josh Richardson con 29 punti e 7 assist, seguito dai 19 con 9 rimbalzi di Simmons e i 17 con 8 rimbalzi e 6 assist di Horford, oltre ai 16 di Tobias Harris. Il 40% da tre punti (11 su 27) dei padroni di casa ha finito per fare la differenza, con Furkan Korkmaz (3 su 5 dalla lunga distanza) che ne ha realizzata una per il 91-87 con cui i Sixers hanno definitivamente preso il controllo della partita, salendo a un record di 18-2 in casa. Niente da fare per i Celtics, che subiscono la terza sconfitta consecutiva per la prima volta in stagione. I 26 punti di Kemba Walker (che ha subito un brutto colpo al pollice nel primo tempo, rientrando però poi nella ripresa) e i 24 dalla panchina di Marcus Smart non hanno sopperito alle brutte serate offensive di Tatum, Brown e Hayward (29 con 10 su 36 al tiro), scendendo a una partita e mezza di distanza dal secondo posto a Est occupato da Miami.
Le altre partite:
Dopo tutti i problemi emersi tra i Cavs e il loro allenatore John Beilein a seguito dell’epiteto razzista usato per sbaglio durante una sessione video, per Cleveland è stato bello finalmente fare notizia per una vittoria. Il successo al supplementare a Detroit arriva dopo aver rimontato 13 lunghezze di svantaggio nel terzo quarto e dopo una tripla per spezzare la parità di Kevin Love a 37.9 secondi dal termine del supplementare, con il lungo che ha poi chiuso con 17 punti e 9 rimbalzi. La storia della partita è però la prestazione eccezionale di Tristan Thompson, che ha firmato il suo massimo in carriera con 35 punti (15 su 20 dal campo) aggiungendoci anche 14 rimbalzi, 3 assist e 3 stoppate in 45 minuti sul parquet. I Pistons mancano per due volte il tiro decisivo con Derrick Rose (uno nei regolamentari per vincere, uno nel supplementare per pareggiare la sfida). Ai padroni di casa non sono serviti i suoi 27 punti con 7 rimbalzi e 5 assist e nemmeno la doppia doppia da 28+23 di Andre Drummond (con 10 rimbalzi offensivi).
Senza poter contare sul talento offensivo di Karl-Anthony Towns, i Timberwolves hanno dovuto affidarsi alla propria difesa per avere una chance di sopravvivere nella corsa all’ottavo posto a Ovest. È quello che hanno fatto contro Portland, tenendo gli avversari a soli 13 punti nel secondo quarto con 6 su 22 al tiro e chiudendo poi i conti grazie ai 23 di Andrew Wiggins e altri cinque compagni in doppia cifra. Per i Blazers una serata da dimenticare: 36.5% al tiro di squadra, con il solo Damian Lillard capace di toccare quota 20 punti con 8 assist. Il punteggio finale nasconde solamente un po’ che nell’ultimo quarto hanno giocato solo le riserve, visto che il vantaggio di Minnesota aveva raggiunto anche le 27 lunghezze.
Tutti i risultati di venerdì 10 gennaio:
Oklahoma City Thunder-Houston Rockets 113-92
Philadelphia 76ers-Boston Celtics 109-98
Detroit Pistons-Cleveland Cavaliers 112-115
Minnesota Timberwolves 116-102
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