I risultati della notte italiana di sabato 16 novembre che ha visto in scena lo svolgersi di otto partite della regular season NBA 2019/2020. Si parte dalla decima vittoria di fila per i Celtics: decisivo contro i Warriors un parziale di 13-3 negli ultimi tre minuti. Prodigioso Danilo Gallinari con 28 punti all’interno della vittoria dei Thunder sui Sixers, meglio fa James Harden mettendo a referto 44 punti che regalano il successo ai Rockets contro i Pacers. Due tiri liberi di LeBron James bastano ai Lakers per superare di misura i Kings, mentre la tripla di Malik Monk permette agli Hornets di battere i Pistons sulla sirena.
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— Boston Celtics (@celtics) November 16, 2019
Golden State Warriors-Boston Celtics 100-105 (HIGHLIGHTS)
Boston soffre più del previsto contro quella che, record alla mano, è la peggior squadra della NBA, ma alla fine riesce a conquistare il decimo successo consecutivo (streak più lunga di successi dal 2017). Merito del solito trio formato da Jayson Tatum (24 punti), Jaylen Brown (22) e Kemba Walker (20), autore della tripla del vantaggio a 2:19 dalla fine dopo la quale i Celtics non si sono più voltati indietro. I Warriors, giunti all’undicesima sconfitta in 13 partita, subiscono il danno e la beffa a causa di una distorsione al pollice destro sofferta da D’Angelo Russell: la principale causa di questa sconfitta, la sesta consecutiva, sono tuttavia 19 sanguinosissime palle perse (9 delle quali generate proprio dall’ex Nets). La sesta sconfitta consecutiva dei vice-campioni in carica è stata più combattuta delle altre (gli uomini di Kerr sono sopra di cinque lunghezze a poco meno di tre minuti dalla sirena), tenendo coinvolto il pubblico fino alla fine ma senza riuscire a sfruttare i 20 punti di Alec Burks, i 16 di Eric Paschall e la doppia-doppia da 11+11 rimbalzi di Draymond Green.
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Oklahoma City Thunder-Philadelphia 76ers 127-119 OT (HIGHLIGHTS)
Dopo tre sconfitte nelle ultime quattro partite, i Thunder avevano bisogno di una vittoria per ritrovare un po’ di fiducia in loro stessi. Hanno trovato probabilmente quella più bella e significativa della loro stagione, battendo un avversario di livello al termine di una partita combattuta e risolta solamente all’overtime, quando i padroni di casa sono esplosi segnando 20 punti in 5 minuti contro i soli 12 degli avversari. Grande protagonista è stato Danilo Gallinari, miglior marcatore dei suoi con 28 punti a referto, nuovo massimo stagionale (LA PRESTAZIONE DI DANILO GALLINARI). Sette di questi sono arrivati nel supplementare dopo che il suo tiro dalla punta al termine del quarto quarto non era andato a segno: per l’azzurro una serata da 7 su 11 al tiro di cui 3 su 5 da tre punti e un perfetto 11 su 11 ai liberi. Insieme a lui eccellente anche la prova di Chris Paul (27 punti, 8 rimbalzi, 5 assist e 0 palle perse) e di Shai Gilgeous-Alexander (24 punti) insieme ai 19 di Terrance Ferguson. Ai Sixers non è bastato il ritorno in campo di Joel Embiid dopo una partita saltata per problemi al ginocchio sinistro, leader di un quintetto tutto in doppia cifra con 31 punti e 12 rimbalzi. Insieme a lui i 28 di Josh Richardson (10 su 15 al tiro), i 21 di Tobias Harris e i 16+11 rimbalzi di Ben Simmons, entrambi però usciti nel supplementare per raggiunto limite di falli. A mancare è stata però soprattutto la panchina, capace di segnare solamente 11 punti in tutto distribuiti su 5 giocatori.
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Houston Rockets-Indiana Pacers 111-102 (HIGHLIGHTS)
Sesta vittoria consecutiva per i Rockets, che nonostante gli infortuni a tre membri chiave della rotazione come Capela, Gordon e House continuano a macinare successi. Merito ovviamente di un James Harden dominante, ma anche di una difesa in grado di tenere a secco gli avversari durante il 14-0 di parziale che ha deciso la gara. Altro giro e altra prestazione mostruosa di James Harden, capace di piazzare l’asticella ormai stabilmente sopra quota 40 ogni sera e non fare neanche più notizia. Sono 44 i punti che il Barba rifila ai Pacers (13 su 26 al tiro, 6 su 14 da tre e 12 su 14 ai liberi) a cui aggiungono anche 8 rimbalzi, 5 assist e 4 recuperi, facendone segnare anche 21 a Ben McLemore (schierato titolare per i tanti infortuni) e sopperendo anche a una brutta serata al tiro di Russell Westbrook (5 su 21 al tiro per 17 punti, pur con 8 rimbalzi e 6 assist). Ai Pacers non è servito suddividere la produzione offensiva su sei giocatori in doppia cifra, di cui quattro in uscita dalla panchina. I migliori sono Domantas Sabonis e Doug McDermott entrambi a quota 18 punti, ma l’8 su 33 da tre punti della squadra di coach McMillan ha finito per fare la differenza quasi quanto l’infortunio di Malcolm Brogdon, uscito nel primo quarto per un problema alla schiena.
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Los Angeles Lakers-Sacramento Kings 99-97 (HIGHLIGHTS)
Partita tiratissima tra Lakers e Kings, risolta solamente all’ultimo possesso con la stoppata decisiva di Anthony Davis su Harrison Barnes. Dopo due liberi di LeBron James per spezzare la parità, i Kings hanno avuto l’ultimo possesso per vincerla e Barnes si è liberato bene fintanto il passaggio a Bogdan Bogdanovic, ma è inciampato avvicinandosi a canestro e si è consegnato alle braccia chilometriche di Davis, per il quale è stato facile sigillare la decima vittoria stagionale dei gialloviola. Con Anthony Davis non in grande serata offensiva (17 punti con 5 su 12 al tiro) probabilmente per quella spalla che non gli dà tregua, James si è fatto ancora carico dei suoi segnando 29 punti e distribuendo 11 assist nei quasi 39 minuti nei quali è rimasto in campo, registrando un plus-minus di +13 (unico in doppia cifra). Ottimo anche il contributo di Kentavious Caldwell-Pope (12 dei suoi 16 punti sono arrivati nell’ultimo quarto) e le doppie cifre di Kyle Kuzma (13) e Alex Caruso (10) uscendo dalla panchina. I Kings, nonostante la pesante assenza di De’Aaron Fox, hanno dato battaglia fino all’ultimo venendo trascinati dai 21 punti di Buddy Hield (6 su 14 dalla lunga distanza), dai 17 di Richaun Holmes e soprattutto dai 18 di Bogdan Bogdanovic, che con 7 punti nell’ultima frazione ha rimesso in discussione una partita che sembrava ormai decisa. Polemico Hield nel post-gara: “Una chiamata ha cambiato tutto, ma si sa che le squadre di casa sono sempre favorite, specialmente a Los Angeles. Avremmo dovuto vincere, ce l’hanno rubata“.
Le altre partite:
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Vittoria in volata di Charlotte su Detroit grazie a un tiro da tre sulla sirena di Malik Monk. La tripla decisiva è arrivata dopo che i Pistons avevano sprecato il possesso del possibile successo con Derrick Rose, che dopo una penetrazione ha scaricato fuori dal campo senza trovare un compagni libero, lasciando un secondo sulla sirena per la rimessa vincente degli Hornets. Monk ha chiuso con 19 punti uscendo dalla panchina, doppia-doppia da 18 punti e 10 rimbalzi per Devonte’ Graham. Inutili per i Pistons i 32 punti dalla panchina di Langston Galloway, che ha chiuso con un ottimo 11 su 16 dal campo (7 su 11 da tre) e i 16 con 20 rimbalzi di Andre Drummond. Blake Griffin, al rientro dopo tre partite saltate per infortunio, ne ha messi 19 con 6 assist.
Con 26 punti di Evan Fournier e 20 di Terrence Ross (10 nell’ultimo quarto) i Magic sono riusciti a vincere due partite in fila per la prima volta in stagione, superando San Antonio per 111-109 al termine di un ultimo quarto combattuto e deciso da un fallo flagrant fischiato contro DeMar DeRozan su Aaron Gordon. Per gli Spurs si tratta della quarta sconfitta consecutiva, non bastano i 21 punti di DeRozan e altri cinque compagni in doppia cifra non sono bastati per evitare un ko che rende ancora più complicato questo inizio di stagione dei neroargento.
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Nella serata in cui Memphis ha celebrato Mike Conley, Ja Morant è stato ancora una volta spettacolare chiudendo con 25 punti e il canestro del vantaggio a 1:32 dalla fine che ha dato ai suoi la vittoria per 107-106 sui Jazz. Per Morant anche 8 assist e un sacco di giocate da highlight, meritandosi i complimenti di compagni e avversari. Gli occhi di tutti sono inevitabilmente andati a Conley, che ha vissuto tuttavia un’altra serata difficile al tiro (5 su 19) pur con 15 punti a referto. All’ex è stato tributato un video da parte della franchigia: “È stata dura guardarlo, i miei compagni si aspettavano che mi mettessi a piangere”, ha detto dopo la gara un po’ imbarazzato.
Questa volta, a differenza di quanto successo a Boston, i 44 punti di Bradley Beal sono bastati ai Wizards per battere i Timberwolves. Una partita in cui ha trovato un aiuto inaspettato in Moritz Wagner. Il lungo ex Lakers ha vissuto una serata incredibile con 30 punti (13 su 15 al tiro, 4 su 4 da tre) e 15 rimbalzi in 25 minuti in uscita dalla panchina, diventando il primo di sempre a fare cifre del genere partendo da riserva. Brutta battuta d’arresto per i padroni di casa, che hanno pagato a caro prezzo l’assenza di Andrew Wiggins per motivi personali. Karl-Anthony Towns ha chiuso con 36 punti di cui 19 nel solo secondo quarto, ma la difesa dei suoi è completamente crollata nella ripresa.
Tutti i risultati di sabato 16 novembre:
Golden State Warriors-Boston Celtics 100-105
Oklahoma City Thunder-Philadelphia 76ers 127-119 OT
Houston Rockets-Indiana Pacers 111-102
Los Angeles Lakers-Sacramento Kings 99-97
Charlotte Hornets-Detroit Pistons 109-106
Orlando Magic-San Antonio Spurs 111-109
Memphis Grizzlies-Utah Jazz 107-106
Minnesota Timberwolves-Washington Wizards 116-137