La notte italiana tra domenica 27 e lunedì 28 gennaio ha visto in scena lo svolgersi di nove partite della regular season di NBA 2018/2019.
Notte che non fa altro che confermare due verità di questa regular season: la prima afferma che Paul George, oltre ad essere uno dei migliori giocatori su ambedue i lati del campo (se non il migliore), è anche uno dei giocatori più clutch della lega; la seconda afferma che Harden, anche con il ritorno di Paul, non è deciso a terminare la sua corsa (migliorandola in efficienza, se possibile). Le vittime dei due giocatori menzionati sono rispettivamente Milwaukee e Orlando. Probabilmente disputa la migliore partita della sua precoce vita Luka Doncic, stonata tuttavia da Kawhi Leonard e i Toronto Raptors. Washington sciupa un’occasione preziosa per rientrare con più decisione nella corsa all’ottavo seed ad est, sbattendo però contro Aldridge e gli Spurs.
Milwaukee Bucks-Oklahoma City Thunder 112-118
Per l’ennesima volta Paul George si mostra particolarmente adatto ai momenti caldi della partita, evitando che Milwaukee potesse completare la rimonta: per lui 36 punti (12 su 21 dal campo e 8 su 12 dal perimetro) e 13 rimbalzi, a causa dei quali la prima della classe ad est è costretta ad arrendersi. “MVP, MVP” canta la Chesapeake Energy Arena nel momento in cui l’ex Indiana si è trovato in lunetta a fine partita, canti che una volta erano riservati al suo compagno di squadra col numero 0: quest’ultimo mette a referto la solita tripla doppia da 13 punti, 13 rimbalzi e 11 assist, tirando tuttavia molto male (5 su 20 dal campo); lo stesso Westbrook potrà non ammetterlo, ma lo scettro di leader di OKC è passato dalle sue mani a quelle di George. Grant segna 16 punti, mentre anche Ferguson contribuisce alla vittoria con 15 punti e tre triple. Tra le file dei Bucks c’è il solito Giannis Antetokounmpo con 27 punti e 18 rimbalzi, tirando male dal campo (8 su 22) ma tirando per una volta solidamente dal perimetro (3 su 5). Middleton aggiunge un contributo di 22 punti. Due considerazioni per spiegare il vantaggio di 14 punti di OKC a fine primo tempo (42-56): Paul George mette a referto 21 punti nei primi 24 minuti di gioco; Giannis sbaglia gli ultimi sei tiri del primo tempo, terminando quest’ultimo clamorosamente con solo tre punti segnati. A 9:18 dalla fine del terzo quarto Steven Adams infiamma l’arena rubando una palla, palleggiando per tre quarti di campo e convertire tutta la sua azione con un lay-up (52-64). A 2:51 dalla fine del periodo Dennis Schröder converte un gioco da tre punti che dona ai Thunder il massimo vantaggio in partita (66-82). I Bucks rispondono piazzando tre triple consecutive (una con Sterling Brown e due con Middleton) con 1:24 sul cronometro (75-82). Si entra nel quarto quarto con OKC in vantaggio di dieci lunghezze (79-89). A 4:51 dalla fine della partita il lay-up di Ferguson sembra aver chiuso la pratica (94-105), ma in tre minuti Milwaukee imbastisce un parziale di 10-3 (104-108). Paul George prova a fermare l’emorragia con una schiacciata poderosa, ma Bledsoe risponde con una tripla contestata a 1:09 dalla fine (107-110). Come si è tuttavia già capito in questa regular season, clutch time spesso concide con George time: per il 13 tripla in faccia a Brogdon e partita a nanna a 48 secondi dalla fine (107-113). Quinta vittoria di fila per i Thunder, nonostante gli uomini di coach Donovan abbiamo tirato solo 14 su 25 dalla lunetta. Ciò non basta: anche al quarto seed (31-18) e dopo cinque vittorie di fila le avversarie, tra cui Portland (29-20) e Houston (27-20) continuano a rincorrere con un buon ritmo. Tripla-doppia numero 16 in stagione e 120 in carriera per Westbrook. Prossima partita per i Thunder mercoledì notte, contro gli Orlando Magic.
I Bucks (35-13) bruciano con questa sconfitta lo svantaggio guadagnato giorni fa su Toronto (37-15), questa notte vincente a Dallas. Brook Lopez ha messo a referto tutti e quattro i tiri tentati nel primo quarto, coincidenti con quattro triple (il centro terminerà con 19 punti totali). Occasione di riscatto per loro mercoledì notte in quel di Detroit, con la partita contro i Pistons.
Toronto Raptors-Dallas Mavericks 123-120
Kawhi Leonard rovina probabilmente la migliore partita che Luka Doncic ha giocato finora nella sua carriera. Per quanto riguarda Kawhi, il prodotto di San Diego State termina con 33 punti e 10 rimbalzi, esibendo una normale prestazione al tiro (10 su 23) ma straordinaria dalla lunetta (10 su 11). Kyle Lowry termina con 19 punti, mentre Pascal Siakam ne mette a referto 14.
Lo sloveno (che, ricordiamo, compie 20 anni il 28 febbraio) termina con un career-high di 35 punti, regalandosi, oltretutto, la sua seconda tripla-doppia in NBA con 12 rimbalzi e 10 assist aggiuntivi: è il primo teenager nella storia della lega a compiere quest’impresa. Harrison Barnes finisce con 14 punti, mentre ci sono 13 punti a testa per Dennis Smith Jr e Dorian Finney-Smith.
Rincorrendo di 12 punti all’intervallo (70-58) a fronte di 19 punti di Leonard e 11 di Lowry, i Mavericks riescono a rifarsi nel terzo quarto imponendo per tutta la sua durata un parziale di 15-30: i Raptors non trovano canestro per cinque minuti e terminano il quarto con un 4 su 19 dal campo (85-88). Il quarto quarto è caratterizzato da Dallas che, pur mantenendo la lead, non riesce a creare margine sufficiente: a 3:56 il risultato è bloccato sul 108-108. Siakam rompe l’equilibrio con un gioco da tre punti creato in post-basso, con tatto di sguardo provocatorio nei confronti di Matthews che ha commesso il fallo (111-108). Il floater di Danny Green porta la discussione sul +4 Toronto (116-112), prima che i Mavs commettano harakiri: Barnes sbaglia due liberi fondamentali, Leonard va in lay-up sull’azione successiva e, in quella seguente, si procura due liberi (segnandone uno) dopo aver approfittato di una palla persa da Doncic (119-112).
Toronto vince soprattutto grazie l’ottima prestazione dal perimetro, esibendo un 17 su 34 contro l’11 su 36 dei Mavs. Vittoria anche ricavata dai giri in lunetta: 32 su 38 per i Raptors, 23 su 34 per Dallas. Leonard arriva a 22 partite di fila con almeno 20 punti messi a referto. Come menzionato in precedenza, ora gli uomini di Nurse sono in cima all’est in concomitanza dei Bucks. All’orizzonte per i dinosauri proprio la partita che, a questo punto della stagione, è un vero e proprio spartiacque: venerdì notte arrivano a Toronto proprio i Milwaukee Bucks.
Per quanto riguarda i Mavs c’è ulteriormente da segnalare la “milestone” di Wesley Matthews: diventa, grazie alle due triple di stanotte, il primo undrafted-player a mettere a referto 1500 triple in carriera. Ora un three-game trip per Dallas, che inizierà giovedì prossimo al Madison Square Garden contro i Knicks.
Orlando Magic-Houston Rockets 98-103
James Harden continua a stupire (addirittura su entrambi lati del campo) anche nella partita del ritorno di Chris Paul. Offensivamente sono altri 40 punti in cascina (14 su 27 dal campo) ma difensivamente il Barba compie tre stoppate e aiuta i Rockets, con la sua difesa in post (non in single coverage, ma con adeguato raddoppi) a limitare Nikola Vucevic a solo due punti nel secondo tempo. Il rientrante CP3 mette a tabellino 12 punti, 5 rimbalzi e 6 assist in 25 minuti: i Rockets durante la sua assenza hanno racimolato un record di 12-5. Altra prestazione di pura energia invece per Kenneth Faried, il quale termina con 12 punti, 10 rimbalzi, 5 assist e 2 palle rubate.
Tra le file dei Magic si distingue Aaron Gordon con 23 punti, mente Vucevic termina con 19 punti (17, come già detto, nel primo tempo), 17 rimbalzi e 5 assist.
I Rockets son costretti a rincorrere sin dal primo quarto, nel quale subiscono il più ampio distacco (34-18), soprattutto a causa degli 11 punti di Vucevic e dal fatto che l’attacco Rockets fosse totalmente barba-centrico (Harden segna 15 dei 18 punti di Houston). Nel secondo quarto Faried e Gordon sommano 16 punti, aiutando la compagine ad arrivare a uno svantaggio non insormontabile a fine secondo quarto (61-53). La situazione rimane comparabile nel terzo quarto (82-74). Dopo la tripla di Ross a 9:04 dalla fine della partita (87-79) Orlando va a secco per tre minuti, nei quali Houston segna otto punti, pareggiando la contesa (87-87). La partita rimane in bilico fino a 75 secondi dalla fine quando Harden, sul 95-95, piazza la tripla servendosi dell’ottimo blocco di Faried (95-98), dando la prima lead della partita ai Rockets. Dall’altra parte Terrence Ross sbaglia la tripla, mentre Houston va sul +5 grazie a uno stepback dal mid-range di Harden (95-100). Le speranze dei Magic si esauriscono nel momento in cui Harden stoppa il tiro di Fournier e Chris Paul sigilla il tutto con due liberi a 13.6 dalla fine.
Terza vittoria di fila per i Rockets (29-20), ancora alla ricerca del quarto seed ad ovest occupato momentaneamente dai Blazers (31-20). Partita numero 23 di fila per Harden con almeno 30 punti a referto. Quarantello numero, in più, per il Barba: solo Micheal Jordan nella stagione 1986/1987 aveva messo a referto 18 partite da 40 punti nelle prime 46 uscite della stagione. Per Harden&Co prossima partita ancora in casa, mercoledì notte contro i Pelicans.
Sesta sconfitta per i Magic nelle ultime sette gare: vengono traditi stanotte dalla prestazione dall’arco, indicante un 10 su 35. Terza sconfitta consecutiva che relega gli uomini di Clifford all’undicesimo seed ad est (20-30). Prossima uscita mercoledì notte anche per loro, in casa contro i Thunder.
Washington Wizards-San Antonio Spurs 119-132
Schiacciata non contestata subita da Thomas Bryant sul primo possesso: Gregg Popovich chiama il time-out dopo 16 secondi di gioco. Così inizia la partita che vede alla fine prevalere gli Spurs, grazie soprattutto a 30 punti e 9 rimbalzi di LaMarcus Aldridge, evitando la terza sconfitta di fila tra le mura amiche. Senza DeRozan, San Antonio riesce a sopperire la sua assenza con sette giocatori in doppia cifra, tra cui Bertans (21, season-high) e Belinelli (13): i due daranno soprattutto contributo nella specialità della casa, mettendo a referto complessivamente 8 triple su 14.
Tra i Wizards in evidenza Tomas Satoransky con un season-high di 21 punti, gli stessi punti che mette a referto Bradley Beal.
Il time-out istantaneo sembra aver fatto bene agli Spurs, che tengono i Wizards a 2 su 9 dal campo, infliggendo nel contempo un parziale di 2-15 necessario per avere un buon vantaggio a fine primo quarto (26-36). Tuttavia la diga difensiva dura il giusto, dato che nel secondo quarto Washington mette a referto 43 punti grazie a 27 punti combinati tra Satoransky, Green (tre triple) e Bradley Beal (69-70). Altamente camaleontici gli Spurs, che nel terzo quarto (beneficiati probabilmente dai rimproveri di coach Pop nell’intervallo) tengono i Wizards a 7 su 24 dal campo, ottenendo di nuovo un vantaggio in doppia cifra (86-99). Nel quarto quarto Washington non riesce mai a scollinare lo svantaggio sotto le dieci lunghezze e a 4:09 coach Brooks sostituisce Beal, Satoransky e Green sul -15 (112-127).
Quinta partita in regular season in cui gli Spurs raggiungono almeno 130 punti segnati. Partita numero 1150 in carriera per Pau Gasol, che supera Ray Allen al diciannovesimo posto all-time dei giocatori con più presenze. Patty Mills diventa il nono giocatore Spurs della storia con almeno 500 presenze: gli otto che lo precedono hanno tutti lo stendardo all’AT&T Center e la maglia ritirata (il 28 marzo verrà alzata quella di Ginobili e, con tutta probabilità, verrà alzata in futuro quella di Parker quando quest’ultimo si ritirerà). Prossima partita sempre in casa per gli Spurs, che attendono i Phoenix Suns.
I Wizards non vincono in casa degli Spurs da 19 incontri consecutivi: l’ultima vittoria addirittura nello scorso millennio, l’11 dicembre 1999. Scivolano (21-28) a due partite e mezzo di distanza dagli Hornets (23-25): deficit non proibito da recuperare, data la scarsa continuità di Charlotte stessa. Ciò a maggior ragione se mercoledì notte c’è una trasferta a Cleveland da affrontare.
Tutti i risultati della notte
Milwaukee Bucks-Oklahoma City Thunder 112-118
Toronto Raptors-Dallas Mavericks 123-120
Orlando Magic-Houston Rockets 98-103
Washington Wizards-San Antonio Spurs 119-132
Utah Jazz-Minnesota T’Wolves 125-111
Phoenix Suns-Los Angeles Lakers 102-116
Cleveland Cavs-Chicago Bulls 104-101
Sacramento Kings-Los Angeles Clippers 108-122
Miami Heat-New York Knicks 106-97