La notte italiana di giovedì 15 febbraio ha visto in scena lo svolgersi di tre partite della regular season NBA 2018/2019. Ultima notte prima dell’All-Star break, forse non densa di spettacolo, ma colma di sorprese: i Thunder perdono contro i Pelicans, ormai alla deriva e con uno spogliatoio devastato. I Knicks tornano a vincere dopo oltre 5 settimane di “perdere e perderemo”: sono gli Atlanta Hawks a riuscire nell’impresa. Gli Orlando Magic confermano il momento di grazia, non solo vincendo, ma sventrando letteralmente gli Charlotte Hornets.
Oklahoma City Thunder-New Orleans Pelicans 122-131
Spesso le partite dal pronostico scontato alla fine sono quelle che riservano le sorprese più inattese. E così New Orleans, travolta in casa nell’ultima sfida contro Orlando e in piena rottura con Anthony Davis, al posto di recitare il ruolo di vittima sacrificale contro gli Oklahoma City Thunder, ha sorpreso tutti, trascinata da un Julius Randle da 33 punti e 11 rimbalzi (con tre canestri clutch negli ultimi tre minuti) e dai 32 punti e sette assist di Jrue Holiday. Gli uomini di Gentry guidano la partita per tutta la sua durata, fino ad arrivare a un massimo di +17 a 4:58 dalla fine del terzo quarto (74-91), per poi rischiare di essere risucchiati negli ultimi minuti. OKC, una delle squadre più in forma delle ultime settimane, inciampa nell’ultima tappa prima della settimana scarsa di riposo concessa dall’All-Star Game, nonostante Russell Westbrook abbia continuato a fare le cose in grande. Il numero 0 dei Thunder infatti allunga a 11 la sua striscia da record di triple-doppie consecutive (mai nessuno in NBA ne aveva fatte registrare più delle nove di Wilt Chamberlain) coronando una prestazione di altissimo livello. Alla sirena finale sono 44 punti, 14 rimbalzi e 11 assist: dodicesima tripla-doppia in carriera con almeno 40 punti (raggiunto James Harden al secondo posto all-time), con 18 su 30 al tiro, quattro triple e un sacco di altre cose utili fatte per riportare a contatto gli ospiti, dopo essere stati sotto a lungo nella ripresa. Quello che resterà nella mente di molti, però, è il suo tentativo sbagliato da tre punti a ridosso dell’ultimo minuto: è l’errore che condanna OKC a interrompere la striscia di quattro successi, nonostante i 28 punti, sette rimbalzi e sei assist di Paul George. New Orleans sorride però a metà, visto che oltre a non sapere bene cosa fare di una vittoria che non serve poi molto a livello di classifica (i Pelicans ormai hanno abbandonato ogni speranza playoff), riceve in dote dal match anche l’infortunio di Anthony Davis, protagonista nel primo tempo con 14 punti, prima di essere costretto a uscire dopo uno scontro con Nerlens Noel: un colpo che pone fine alla sua gara, senza permettergli di scendere sul parquet nella ripresa. Meglio non correre rischi, con la speranza che non sia nulla di grave. Manca soltanto un infortunio serio a rendere ancora più elettrica l’aria nello spogliatoio dei Pelicans.
Tra le file dei Pelicans ancora assente Elfrid Payton: poco prima della partita coach Gentry ha affermato che la distorsione alla caviglia destra non dovrebbe più essere un problema dopo l’All-Star break. Potrebbe già tornare il 23 febbraio, per la sfida in trasferta contro gli Indiana Pacers.
Serataccia dal perimetro per i Thunder, che sbagliano 34 delle 44 triple tentate (in fattispecie George ne sbaglia 14 su 17). Se si considera anche la defunta franchigia dei Seattle Supersonics, questa notte Russell Westbrook è diventato il miglior scorer all-time con 18247 punti, superando i 18207 di Gary Payton. I Thunder tornano sul parquet il 23 febbraio, quando alla Chesapeake Energy Arena arriveranno gli Utah Jazz.
New York Knicks-Atlanta Hawks 106-91
Colpo di coda dei New York Knicks che all’ultimo tentativo utile prima della pausa dell’All-Star Game vincono la seconda partita del loro 2019 da dimenticare (almeno a livello di risultati), l’undicesimo successo a fronte di 47 sconfitte e soprattutto il primo conquistato dopo aver messo in fila uno dopo l’altro ben 18 KO. “La volevamo con tutta noi stessi, questi ragazzi hanno combattuto per prendersi questa soddisfazione”, racconta coach Fizdale a fine partita, chiusa con sei giocatori in doppia cifra guidati dai 19 punti di Dennis Smith Jr, protagonista nel primo successo in carriera con la maglia dei Knicks. I newyorkesi non vanno mai sotto durante la disputa, che si è trovata soltanto in due occasioni sul pareggio. Atlanta perde ancora, confermando il proprio andamento altalenante nonostante i tentativi di dare ritmo e consistenza a una stagione che gli Hawks vogliono sfruttare per far crescere i propri talenti. Contro New York arriva un’altra doppia doppia per Trae Young, che chiude con 16 punti e 11 assist. Il leading-scorer è tuttavia Dewayne Dedmon, con 21 punti a referto. Troppo poco anche se affronti un avversario alle corde e in enorme difficoltà come i Knicks, che adesso sono chiamati a sfatare un’altra maledizione: quella delle 17 sconfitte consecutive in casa. Dopo l’All-Star Game toccherà pensare anche a quella.
Da segnalare i 14 punti a testa per Kadeem Allen e John Jenkins, oltre che alla doppia-doppia da 13 punti e 13 rimbalzi per DeAndre Jordan. Non della partita Mario Hezonja, a causa di una contusione alla gamba sinistra. Undicesima partenza da titolare per Luke Kornet, terminata con 11 punti segnati. Il 23 febbraio i “Knickerbockers” riceveranno al MSG i Minnesota T’Wolves, per cercare di mettere fine alla striscia di sconfitte casalinghe.
Quarta sconfitta nelle ultime cinque partite per gli Hawks. Numeri speciali messi in essere da Trae Young in questa stagione, marciando a 16.9 punti e 7.6 assist di media: dalla stagione 1997/1998 solo Chris Paul (2005/2006) e John Wall (2010/2011) hanno messo in media 16 punti e 7 assist nella loro stagione da rookie. Il 23 febbraio trasferta nel Michigan per gli uomini di Pierce, che se la vedranno contro i Detroit Pistons.
Charlotte Hornets-Orlando Magic 89-127
Se la NBA è felice di poter tirare il fiato per qualche giorno, godendosi lo spettacolo dell’All-Star Weekend e soprattutto un po’ di vacanza e di riposo, lo stesso non si può dire degli Orlando Magic: in forma, vincenti e super efficaci nelle ultime due settimane. L’ultimo sigillo è arrivato con estrema facilità contro gli Hornets, travolti sin dal primo quarto in quello che si è subito capito sarebbe diventato il quinto successo in fila dei Magic. Una vittoria che interrompe la striscia di ben 13 sconfitte consecutive incassate contro Charlotte, con cui Orlando non riusciva a vincere dal lontano 16 dicembre 2015. Per la squadra della Florida è un momento magico: prima striscia da cinque successi a più di tre anni dall’ultima volta, conclusa contro gli Hornets grazie ai 21 punti di Terrence Ross, ai 17 con 11 rimbalzi di Nikola Vucevic (quinta doppia-doppia di fila) e alla doppia doppia 10+10 di Aaron Gordon. Charlotte invece non è mai scesa in campo, sotto sul 36-71 a fine primo tempo e colpita ripetutamente dall’arco dai Magic (17 triple totali a referto per Orlando). La squadra della Florida si avvicina ancora di più alla zona playoff (27-32), a mezza partita di distanza dall’ottavo posto occupato dai Pistons (26-30), con Charlotte settima poco più su (27-30). La speranza adesso è quella di non perdere smalto e ritmo in una settimana di riposo.
Durante questa streak positiva i Magic non hanno concesso più del 40% dal campo agli avversari, vincendo con una media di 22.5 punti di margine. Con solo una stoppata questa notte, termina la sua streak personale di sette partite con almeno due stoppate inferte. All’Amway Center arrivano il 23 febbraio i Chicago Bulls.
Per gli Hornets fuori ancora Biyombo e Parker (ginocchio e schiena). Marciano con un record di 1-10 nelle partite in cui segnano meno di 100 punti. Anche per loro partita in casa, il 23 febbraio contro i Washington Wizards.
Tutti i risultati di venerdì 15 febbraio
Oklahoma City Thunder New Orleans Pelicans 122-131
New York Knicks-Atlanta Hawks 106-91
Charlotte Hornets-Orlando Magic 89-127