Team USA, guidato da 35 punti di Kyle Kuzma, vince per 161-144 su Team World: gli statunitensi riescono a prevalere dopo aver subito due sconfitte negli ultimi due anni. La partita, come il 99% delle partite se teniamo conto di tutti gli All-Star Weekend della storia, non è stata e non verrà ricordata come una battaglia d’agonismo, quanto piuttosto una serie di azioni atletiche e a ritmo elevato.
Vediamo però quali sono le stelle nascenti (alcune, in realtà, già in alto nel cielo), analizzandole brevemente, anche se all’interno della povertà tattica di questa disputa.
TEAM USA
Kyle Kuzma – Particolarmente caldo questa notte: mette a referto 23 dei suoi 35 punti totali nel primo tempo, includendo uno step-back da lunga distanza e piazzando tutte e tre le triple tentate (sbaglierà, tuttavia, le sette successive). Si mette in mostra con un’impressionante windmill dunk.
Jayson Tatum – L’abbiamo sempre visto come un giocatore attaccato (talvolta morbosamente) ai mid-range jumpers: stanotte, invece, ha tirato un career-high di 14 triple, dimostrando di essere capace anche dal perimetro (sei triple, contribuenti ai 30 punti totali). I suoi nove rimbalzi raccolti sono un game-high.
Trae Young – Altro contender al titolo di MVP, che ha minacciato seriamente di terminare in tripla-doppia: 25 punti, 7 rimbalzi e 10 assist i suoi numeri. Probabilmente è l’autore dei tre migliori highlights della serata: l’assist in contropiede e dietro la schiena per la schiacciata di Kevin Knox, il tunnel su Josh Okogie (in un’azione dove Young è stato poi fermato con un fallo) e l’ancor più clamoroso tunnel su DeAndre Ayton (dopo il quale il playmaker di Atlanta è andato per il lay-up).
Donovan Mitchell – Buona partita realizzativa per Mitchell con 20 punti, conditi da 9 assist e 5 rubate. Si mette in mostra soprattutto per un tentativo di alley-oop da centrocampo decisamente troppo alto, andato a sbattere contro il tabellone: che sia stato contato come un tiro o come una palla persa è ancora incerto.
De’Aaron Fox – Con solo tre tiri tentati in 23 minuti, il playmaker dei Kings decide di accendere tutti gli altri in campo regalando 16 assist (terzo nella storia del Rising Stars Game). Furtivo, compie cinque rubate, tra cui una ai danni del suo compagno di squadra Bogdan Bogdanovic.
John Collins – Il suo atletismo calza a pennello per partite di questo tipo: ha messo in mostra (anche in vista della gara delle schiacciate dove sarà protagonista) una double-pump e una schiacciata dopo essersi auto-servito con l’aiuto del tabellone. Curioso che, durante un contropiede avversario, commetta un fallo: all’interno di partite di questo “calibro”, fare ciò è quasi un sacrilegio.
Marvin Bagley III – Ad inizio partita si vede chiaramente che ha intenzione di giocare seriamente: intenzione che ha avuto un povero esito. Si concentra in seguito sulle schiacciate, mettendo prima a referto una windmill e sul finale una 360 incontestata.
Kevin Knox – Subentrato al posto dell’infortunato Lonzk Ball, gioca solo 16 minuti, mettendo comunque a referto 11 punti. Come già menzionato, è l’autore della schiacciata in contropiede dopo il “behind the back pass” di Trae Young.
Jarrett Allen – A causa delle sue doti tecniche non può essere decisamente la sua partita: sbaglia entrambi i tentativi “non-dunk” e fa airball dai tre punti. Commette un paio di palle perse provando a fare cose che decisamente non sono nel suo bagaglio tecnico. Stoppare, però, sa stoppare: inchioda al vetro una penetrazione di Josh Okogie.
Jaren Jackson Jr. – Sotto tono, si mette in mostra con due triple back-to-back, di cui una da oltre nove metri.
TEAM WORLD
Ben Simmons – Sarebbe stato facilmente l’MVP in caso di vittoria. Mette a referto 14 dei 17 tentativi (sì, tutti da due punti, dato che il principe è coerente con le sue abitudini in regular season), con un team-high di 28 punti in soli 21 minuti. Dona sei assist, tra cui due a Lauri Markannen (un drop pass in transizione e un alley-oop da centrocampo). Sul finale di partita mette a segno un and-one con la mano destra, dopo essere stato totalmente sbilanciato.
DeAndre Ayton – Sorprendentemente dà il suo maggior contributo nel passare la palla: cinque assist, includendone due da lunga distanza per Okogie e Anunoby. Con una reverse-tip dunk mette a referto due dei suoi 15 punti totali, tirando con 7 su 12 dal campo. Subisce un tunnel clamoroso da Trae Young, dopo che quest’ultimo aveva già giustiziato Okogie.
Lauri Markannen – Ha avuto bisogno di 17 tiri per segnare 21 punti, marciando solo con 6 su 10 all’interno dell’arco. Piazza tre triple, così come una windmill dunk.
Luka Doncic – Non al suo meglio stanotte, nonostante i nove assist creati (tra cui due alley-oops per Ayton e Markannen). Solo 3 su 9 dalla lunga distanza: il suo miglior highlight è il suo marchio di fabbrica, ovvero uno step-back da tre.
Josh Okogie – Con il suo compagno di squadra Karl-Anthony Towns a spingerlo a bordocampo, il nigeriano mette a referto 13 punti in 19 minuti sul parquet. Una suo tip dunk dopo un errore da tre di Doncic se la gioca per essere una delle migliori della nottata. Ottimo anche il reverse lay-up in penetrazione dopo aver subito il fallo di Mitchell. Sbaglia tuttavia entrambi i suoi tentativi dall’arco, di cui uno che prende solo aria. Compagno di tunnel di DeAndre Ayton, riesce perlomeno a limitare la figuraccia impartigagli da Young, compiendo un fallo.
OG Anunoby – Mette a referto 6 dei suoi 8 tentativi, per 12 punti totali: sfortunatamente la sua giocata più memorabile è un passaggio dall’angolo, indirizzato verso la punta, che passa dritto e finisce in rimessa laterale.
Bogdan Bogdanovic – Tutti gli undici tentativi del serbo sono state delle triple, risultando comunque efficiente: 5 su 11 per lui dal perimetro. Sono sei gli assist regalati, che vengono tuttavia azzerati da un game-high di quattro turnovers.
Shai Gilgeous-Alexander – Si accende raramente, ma mette sul campo 15 punti e 6 assist silenziosi. Il suo migliore highlight è un drop pass che consente ad Ayton di segnare con l’and-one.
Rodion Kurucs – Si mette in mostra per un tentativo da centrocampo per il buzzer-beater del primo quarto. Per il resto 10 punti e 5 assist, tra cui uno in alley-oop per Ben Simmons.
Cedi Osman – Team-low di 15 minuti in campo per lui. Sbaglia tutti e cinque i suoi tentativi dall’arco, includendo un air-ball. Si è messo più in luce con i passaggi (quattro assist), perché sinceramente mettersi meno in luce era alquanto complesso