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La notte italiana di martedì 2 aprile ha visto in scena lo svolgersi di nove partite della regular season NBA 2018/2019. I Bucks vincono al Barclays Center di Brooklyn, dove i Nets reggono per tre quarti e mezzo prima di essere surclassati dal rientrante Antetokounmpo e da Bledsoe. I Blazers conservano il terzo seed ad Ovest vincendo al Target Center di Minneapolis, dove Evan Turner fa registrare una singolare tripla-doppia e dove in generale la panchina di Portland fa il bello e il cattivo tempo. Cade Philadelphia priva di Embiid e Butler in casa contro Dallas: tra gli uomini di coach Carlisle si mettono in mostra Justin Jackson e Trey Burke. Resilienti i Pacers che continuano a lottare per il quarto seed ad Est nonostante l’ormai permanente assenza di Oladipo: battuti in casa i Pistons privi di Griffin. Quarto seed che è difeso dai Boston Celtics, dove un rientrante Al Horford mette in essere la sua seconda tripla-doppia in carriera.
Milwaukee Bucks-Brooklyn Nets 131-121 (HIGHLIGHTS)
Per sfortuna dei Brooklyn Nets, Giannis Antetokounmpo è tornato in campo nella sfida del Barclays Center, e la differenza si è vista subito. Dopo la rocambolesca sconfitta al supplementare di Atlanta senza quasi tutti i titolari, coach Budenholzer ha ritrovato il suo candidato MVP che ha ricominciato la sua caccia all’MVP segnando 28 punti con 11 rimbalzi, seguito da Eric Bledsoe (29 punti anche lui al rientro in quintetto) e dai 22 di George Hill per sopperire all’assenza di Khris Middleton, alle prese con un problema all’inguine. Ai Nets non è quindi riuscito il sorpasso ai danni di Detroit nonostante i 28 punti con 10 rimbalzi di D’Angelo Russell e i 24 di Caris LeVert, rendendo inutile la rimonta che da -22 nel primo quarto (35-13) li aveva riportati in testa a metà secondo quarto. Dopo 18 avvicendamenti nella guida del punteggio, i Bucks hanno preso il controllo in apertura di ultima frazione con un gioco da tre punti di Antetokounmpo, resistendo all’ultimo tentativo di rimonta degli avversari e portando a casa la vittoria in doppia cifra numero 45 nella stagione, l’ottavo dato più alto di sempre in NBA. La notizia incoraggiante? Le prime sette hanno tutte finito per vincere il titolo.
I Bucks guadagnano la vittoria numero 26 in trasferta, pareggiando il terzo record migliore nella storia della franchigia fatto registrare nella stagione 1980/1981. Migliorano la season-series contro i Nets sul 3-0. Prossima partita: venerdì notte, al Wells Fargo Center di Philadelphia.
DeMarre Carroll ha terminato con 20 punti, mentre Joe Harris ha messo a referto 17 punti tirando con un ottimo 5 su 7 dal perimetro: quest’ultimo nelle ultime cinque partita sta registrando una media di 18.2 punti e 5.6 rimbalzi. Prossima partita: giovedì notte, in casa contro i Toronto Raptors.
Portland Trail Blazers-Minnesota T’Wolves 132-122
Con l’infortunio di Jusuf Nurkic alla second unit dei Portland Trail Blazers era stato chiesto di rispondere con un messaggio forte: i 60 punti messi a segno contro Minnesota (19 da Seth Curry, con Evan Turner in tripla-doppia uscendo dalla panchina) sono l’ennesima dimostrazione che la squadra dell’Oregon non è solo Damian Lillard (15 punti con 12 assist per lui) o C.J. McCollum (ancora fuori). I padroni di casa sembrano aver già vinto la partita alla fine del primo tempo, quando vanno avanti già di 15 punti a fine primo quarto (38-23) grazie un ottimo 10 su 16 dalla lunga distanza. Due parziali dei Timberwolves nel terzo quarto (prima un 6-16, seguito poi da un 0-12 a chiusura del periodo) portano gli ospiti in vantaggio di 3 all’inizio degli ultimi dodici minuti (97-100), che Portland però domina 35-22, grazie soprattutto agli 8 punti e 8 rimbalzi nella frazione di Evan Turner, che chiude con 13 punti, 11 rimbalzi e 10 assist: la sua quarta tripla-doppia di carriera ma la prima in maglia Blazers e solo la settima mai fatta registrare nella storia della lega con 5 o meno tiri tentati (perfetta la sua linea statistica al tiro: 5 su 5 dal campo con 1 su 1 da tre e 2 su 2 in lunetta). I due migliori marcatori di coach Stotts sono Rodney Hood con 21 punti e un ottimo Enes Kanter in doppia-doppia a quota 20 con 11 rimbalzi, mentre per Minnesota il migliore è un Andrew Wiggins che tocca i 20 punti per la settima gara in fila (chiudendo a 21) e un Gorgui Dieng al massimo stagionale a quota 18. Non bastano contro Portland, che ha vinto 10 delle ultime 12 gare disputate.
I Blazers vincono la season-series contro i T’Wolves per 3-1. Lunedì Damian Lillard è stato nominato giocatore della settimana ad Ovest, grazie a una media di 25.3 punti e 7.3 assist. Per Rodney Hood arriva la seconda partenza da titolare da quando è arrivato a Portland grazie alla deadline di febbraio. Prossima partita: giovedì notte, in casa contro i Memphis Grizzlies.
Andrew Wiggins ha segnato almeno 20 punti in sette partite consecutive. Pessima serata al tiro per Karl-Anthony Towns, che raccoglie 17 punti da un misero 6 su 21 dal campo. Prossima partita: giovedì notte, all’American Airlines Center di Dallas.
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Philadelphia 76ers-Dallas Mavericks 102-122
Ai padroni di casa manca Luka Doncic ma le assenze di Joel Embiid e Jimmy Butler tra gli ospiti si fanno sentire ancora di più: Philadelphia non segna un canestro dal campo per più di 10 minuti a cavallo tra il secondo e il terzo quarto, permettendo a Dallas di chiudere il primo tempo con un parziale di 8-28, costruirsi un comodo vantaggio e amministrarlo da lì alla fine, contando sull’ennesima buona prestazione di Justin Jackson (24 punti per lui, di cui 16 nel terzo quarto) e sul buon contributo dalla panchina, con la doppia-doppia di un Salah Mejri da 16 punti e 14 rimbalzi (con anche due triple realizzate, per la prima volta nella sua carriera) e con i 16 punti di Trey Burke: è di 28-62 il parziale a favore della second unit dei Mavs a fine serata. I titolari rimasti dei Sixers provano a fare tutto quello che è in loro potere per evitare la sconfitta ma i 26 punti di J.J. Redick, i 25 di Tobias Harris e i 17 di Ben Simmons non sono abbastanza.
Undici giocatori dei Mavs hanno giocato almeno 10 minuti e sei sono andati in doppia cifra. Quella di questa notte è stata la loro seconda vittoria consecutiva, ma soltanto la quinta nelle ultime 22 uscite. Prossima partita: giovedì notte, in casa contro i Minnesota T’Wolves.
Philadelphia non è mai riuscita a scendere sotto le undici distanze di svantaggio all’interno del secondo tempo. Il rookie Zhaire Smith ha fatto la sua seconda apparizione in questa stagione, finendo tuttavia con 0 punti in 10 minuti sul parquet. I Sixers hanno tirato con 2 su 22 dal perimetro se si esclude la prestazione di Redick (4 su 11). Prossima partita: giovedì notte, alla Philips Arena di Atlanta.
Detroit Pistons-Indiana Pacers 102-111
Se gli Indiana Pacers sono riusciti a tenere duro anche dopo l’infortunio di Victor Oladipo è per la profondità del roster e il talento diffuso tanto nel quintetto quanto nella panchina. Non a caso, i due migliori giocatori della vittoria su Detroit sono i due lunghi più talentuosi, Myles Turner e Domantas Sabonis: i due hanno combinato per 35 punti e 18 rimbalzi quasi equamente distribuiti (17+9 il primo, 18+12 il secondo) e, insieme ai 19 punti a testa di Bojan Bogdanovic e Thaddeus Young, hanno spinto la squadra di coach McMillan alla prima vittoria dopo tre sconfitte in fila (sette delle ultime otto). A fare la differenza è stata soprattutto la presenza in area, con i padroni di casa che hanno realizzato 52 punti nel pitturato contro i 34 degli avversari, nonostante la doppia-doppia da 18+17 di Andre Drummond.
Termina la streak di quattro partite consecutive con almeno 22 punti per Bojan Bogdanovic. I Pacers hanno tirato con uno strabiliante 54.5% dal campo e un ottimo 10 su 22 dal perimetro. Prossima partita: giovedì notte, alla Little Caesars Arena di Detroit.
Ai Pistons, che erano privi di Blake Griffin alle prese con un ginocchio dolorante, non sono serviti i 26 punti di Wayne Ellington e i 22 punti di Reggie Jackson per evitare una sconfitta che sa più di occasione mancata che non di vero e proprio passo falso, visto che anche tutte le inseguitrici hanno perso. La squadra di coach Casey mantiene così il sesto posto a Est (39-38) con una gara e mezzo di vantaggio su Orlando (38-40) quando le mancano cinque partite per chiudere la regular season. Prossima partita: giovedì notte, in casa contro gli Indiana Pacers.
Miami Heat-Boston Celtics 105-110
L’ultimo ballo di Dwyane Wade ha fatto tappa a Boston, dove il General Manager dei Celtics Danny Ainge lo ha sorpreso con una targa per i suoi risultati in carriera e un pezzo del parquet del TD Garden, con il pubblico che gli ha riservato una standing ovation al suo ingresso in campo. “Abbiamo avuto tante battaglie nei playoff, ma apprezzo il rispetto che mi hanno mostrato. Non me lo aspettavo per niente” ha detto dopo la gara, dove stava rischiando di combinare un bello scherzo ai padroni di casa. I biancoverdi infatti erano partiti con un mega parziale di 8-30 approfittando degli undici errori su 14 al tiro degli avversari, ma piano piano si sono visti erodere il vantaggio fino a doverla vincere di nuovo nei minuti finali. A quel punto ci ha pensato Kyrie Irving, il migliore dei suoi con 25 punti, a realizzare i tiri liberi della tranquillità, portando i Celtics alla vittoria insieme alla seconda tripla-doppia in carriera di Al Horford (19 punti, 11 rimbalzi e 10 assist). Agli ospiti (38-39), oltre ai 17 con 7 assist di Wade, non sono bastati i 30 di Goran Dragic e la doppia-doppia da 19+14 di Bam Adebayo, ma mantengono comunque mezza gara di vantaggio su Orlando (38-40) per l’ottavo posto a Est. Le due squadre si affronteranno di nuovo nella notte tra mercoledì e giovedì.
I Celtics (46-32) mantengono il tie-breaker nei confronti dei Pacers (46-32) e, data la sconfitta di Philadelphia (49-28), hanno ancora speranze matematiche per il terzo seed. Prossima partita: giovedì notte, all’American Airlines Arena di Miami.
Miami ha realizzato ben 15 palle perse in una partita dove peraltro hanno tirato con uno scarsissimo 10 su 37 dal perimetro. Prossima partita: giovedì notte, in casa contro i Boston Celtics.
Altre dai campi:
In seconda posizione ad Est si confermano i Toronto Raptors (55-23) che vincono 109-121 contro gli Orlando Magic (38-40). Settimo successo nelle ultime 11 per i canadesi che vivono un match strano. Primo quarto con Orlando avanti 36-29, quindi dominio assoluto nella seconda frazione per 16-33 e nella terza con 23-33. Danny Green è il migliore in campo per Toronto, che rimane seconda a Est a tre partite di distanza da Milwaukee (58-20), con 29 punti e un sontuoso 7 su 10 dall’arco, mente Kawhi Leonard si accontenta di 15 punti e 7 rimbalzi.
Nella corsa alle migliori posizioni ad Ovest, invece, gli Utah Jazz (47-30) stendono 102-111 gli Charlotte Hornets (35-42) e si tengono stretti il quinto posto, con mezza partita sui Clippers (47-31). Per i Jazz dieci vittorie nelle ultime 11, e match ben gestito con un primo tempo da 39-52 che ha indirizzato le sorti nonostante un Kemba Walker stratosferico da 47 punti con 15 su 28 dal campo e 13 su 15 ai liberi. Per Utah Donovan Mitchell scrive 25 punti, con Ricky Rubio che chiude con 20 punti e 13 assist. Rudy Gobert conclude con 18 punti e 18 dominando la scena a rimbalzo.
Nei match meno importanti della serata, quelli con team già ampiamente proiettati verso la prossima stagione i Phoenix Suns (18-60) superano 113-122 i Cleveland Cavaliers (19-59), quindi i New York Knicks (15-62) tornano al successo con un 105-113 sui Chicago Bulls (21-57).
Tutti i risultati di martedì 2 aprile
Milwaukee Bucks-Brooklyn Nets 131-121
Portland Trail Blazers-Minnesota T’Wolves 132-122
Philadelphia 76ers-Dallas Mavericks 102-122
Detroit Pistons-Indiana Pacers 102-111
Miami Heat-Boston Celtics 105-110
Orlando Magic-Toronto Raptors 109-121
Charlotte Hornets-Utah Jazz 102-111
Cleveland Cavaliers-Phoenix Suns 113-122
Chicago Bulls-New York Knicks 105-113
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