Basket Nba

NBA 2018/2019: ritirata la numero 20 di Ginobili, Middleton e Antetokounmpo battono i Clippers

San Antonio Spurs 2018-2019 - Foto Profilo FB San Antonio Spurs

La notte italiana di venerdì 29 marzo ha visto in scena lo svolgersi di otto partite della regular season NBA 2018/2019. Notte di cerimonia in casa Spurs, con il ritiro della canotta numero 20 di Manu Ginobili, al centro del parquet dell’AT&T Center, con la moglie e i tre figli da una parte. Presenti anche le persone più importanti della sua carriera a San Antonio: il general manager R.C. Buford, Tim Duncan, Gregg Popovich, Fabricio Oberto, Tony Parker e Sean Elliott e in mezzo i 4 Larry O’Brien Trophy vinti da Ginobili in 16 anni con la maglia degli Spurs. Per quanto riguarda il campo, gli Spurs soffrono più del dovuto contro i Cavs, ma alla fine chiudono la partita grazie a Patty Mills. I Clippers, forse a causa della pancia piena dopo aver raggiunto i playoff, cadono al Fiserv Forum di Milwaukee, dove Middleton e Antetokounmpo combinano per 73 punti. La sfida tra sloveni (Doncic e Dragic) e veterani (Nowitzki e Wade) va ai giocatori di Miami, che vincono in casa e mantengono accese le chance di playoff. Chance di playoff che conseguentemente calano per gli Orlando Magic, momentaneamente al nono posto ad Est dopo la sconfitta alla Little Caesars Arena di Detroit (ormai fortino per gli uomini di Casey dopo dieci vittorie consecutive). Infine Philadelphia domina Brooklyn grazie a un dominante Joel Embiid da 39 punti.

LE CLASSIFICHE DELLE DUE CONFERENCE

Cleveland Cavaliers-San Antonio Spurs 110-116

Il ritiro della maglia di Manu Ginobili non poteva che coincidere con un successo degli Spurs. Una missione più complicata del previsto per San Antonio, che ci mette 47 minuti e 47 secondi per battere i Cavaliers, rimasti aggrappati alla sfida fino all’ultimo. Fino a quando Patty Mills dall’angolo non ha trovato il fondo della retina con la tripla del +4, al termine di una circolazione degli Spurs “da Spurs” (con tanto di applauso convinto sugli spalti da parte della triade Duncan-Parker-Ginobili, in attesa della cerimonia per il ritiro della maglia numero 20 dell’argentino). L’aborigeno, l’ultimo rappresentate di quella dinastia che negli anni ha perso un bel po’ di pezzi, non molla la presa e firma un successo che avvicina in maniera quasi definitiva gli Spurs ai playoff. A metterci lo zampino, e fare così un bel regalo all’amico Ginobili, ci pensa anche Marco Belinelli: 16 punti con 7 su 11 al tiro, 2 su 4 dall’arco, 2 assist e 2 rimbalzi: il tutto in 22 minuti. Il genere di partita che ha sempre fatto felici i nero-argento, sin dai tempi in cui ad armare la sua mano era Manu. Il miglior realizzatore della serata invece è DeMar DeRozan (in campo per l’occasione con le scarpe bianco-azzurre che richiamavano la bandiera argentina), autore di 25 punti con 10 su 12 al tiro e 8 assist, molto più incisivo di un LaMarcus Aldridge da “soli” 14 punti e 6 su 15 dal campo. Gli Spurs restano ottavi (44-32) ma avvicinano il settimo posto dei Thunder (44-31). Gli uomini di Pop hanno tirato complessivamente con 14 su 33 dall’arco: non solo, sono ben 40 i punti segnati nel solo terzo quarto, dove hanno tirato con un irreale 73%. Il record dei texani all’AT&T Center è momentaneamente sul 30-8. Prossima partita: lunedì notte, in casa contro i Sacramento Kings.
Quinta sconfitta consecutiva contro i Cavs per gli uomini di Drew, ma va comunque benissimo così: Collin Sexton conferma la sua crescita (altri 24 punti con 10 su 17 al tiro per uno dei migliori rookie nelle ultime settimane) e la sconfitta avvicina Cleveland al terzultimo posto in classifica: quello che vale il 14% di chance di pescare la prima scelta assoluta al prossimo Draft, il modo più rapido e indolore per ripartire dopo un anno complicato. Prossima partita: sabato sera, allo Staples Center di Los Angeles.

Los Angeles Clippers-Milwaukee Bucks 118-128

Avrà anche bisogno di riposo, ma al momento Giannis Antetokounmpo non sembra avere grossi problemi di fiducia e condizione quando si tratta di travolgere qualsiasi tipo di avversario. Anche quelli particolarmente in forma, come i Clippers reduci da sei vittorie in fila e da una scorpacciata di champagne in spogliatoio e a cena dopo la conquista aritmetica dei playoff. Il numero 34 dei Bucks si trascina dietro da un paio di settimane un fastidio alla caviglia che meriterebbe un po’ di riposo e attenzione in più, ma nel frattempo si prende 34 punti, 9 rimbalzi e un successo che avvicina Milwaukee a consolidare in maniera definitiva il primo posto a Est (mancano ancora due vittorie per lasciare con certezza al secondo posto i Raptors). Al suo fianco una spalla di primissimo livello: Khris Middleton gioca una super partita, autore di 39 punti con 16 su 25 dal campo (se gioca così ai playoff, auguri) con 9 rimbalzi, 5 assist e una caterva di cose intelligenti e utili fatte sul campo in soli 33 minuti. Oggettivamente troppo per i Clippers, che reggono un quarto d’ora e poi sprofondano dopo il 21-39 di parziale nella seconda frazione. Non bastano a L.A. i 21 punti del rookie Shai Gilgeous-Alexander e i 14 di un appannato Danilo Gallinari (3 su 9 al tiro e otto rimbalzi in 24 minuti).
Da segnalare tra le fila dei Bucks le prestazioni di Eric Bledsoe (15 punti, 7 rimbalzi e 8 assist) e di Sterling Brown (15 punti). Out per coach Budenholzer Tony Snell (distorsione caviglia sinistra) e Donte DiVincenzo (fuori per tutta la stagione per un problema al tallone). Prossima partita: domenica sera, alla Philips Arena di Atlanta.
Con questa sconfitta, L.A. scende al sesto posto a Ovest (45-31) nel domino dalle maglie strettissime che ci sono tra la quinta e l’ottava piazza della Western Conference: perdere la concentrazione e lo slancio proprio adesso sarebbe un peccato per i Clippers. Assenze pesanti stanotte per coach Rivers, che ha dovuto fare a meno di Lou Williams (riposo) e Patrick Beverley (problema all’anca destra). Prossima partita: sabato sera, in casa contro i Cleveland Cavaliers.

Dallas Mavericks-Miami Heat 99-105

Dura meno di due giorni la permanenza nel purgatorio del nono posto a Est degli Heat, in una sfida dal doppio senso intrinsecamente intrecciato: l’ultima sfida tra Wade e Nowitzki, la prima su un parquet NBA per gli amici Dragic e Doncic. In entrambi i casi hanno la meglio i giocatori di Miami, con il capitano della squadra della Florida che segna sei punti pesantissimi nel finale, con tanto di palla rubata e contropiede in faccia al tedesco. Il mattatore davanti a 2.000 tifosi arrivati dalla Slovenia (che hanno invaso l’American Airlines Arena per tutta la serata, cantando e ballando anche ben oltre la sirena finale) è stato Goran Dragic, che chiude con la seconda tripla-doppia in carriera una partita da 23 punti, 12 rimbalzi e 11 assist. Tutte giocate decisive per avere la meglio contro il miglior rookie dell’anno (Luka Doncic, per chi avesse ancora qualche dubbio) che si ferma a quota 19 punti (con tanto di canestro pazzesco su James Johnson, messo a terra e poi “difeso” da Wade che su Twitter dice di avergli fatto lo sgambetto), conditi con 8 rimbalzi e 7 assist; alla guida, bisogna aggiungere, di un quintetto tutto in doppia cifra.
Miami (37-38) per portarla a casa infatti ha bisogno del 17-30 di parziale nell’ultima frazione, approfittando al tempo stesso della battuta d’arresto dei Magic (37-39) a Detroit per prendersi nuovamente l’ottavo posto e un posto ai playoff. Per Dion Waiters questa notte i punti segnati sono stati 17. Assenti Josh Richardson (contusione al tallone), Justise Winslow (dolore alla coscia destra) e Rodney McGruder (dolore al ginocchio sinistro). Prossima partita: domenica notte, al Madison Squadre Garden di New York.
Per Dallas invece si allunga inesorabilmente la striscia di sconfitte n una stagione che è stata soltanto il trampolino di lancio a tutto ciò che verrà in futuro. Nella sua ultima gara a Miami (dove ha vinto in gara 6 delle Finals 2011 il suo primo e unico titolo) Dirk Nowitzki ha messo a referto 13 punti. Prossima partita: domenica sera, alla Chesapeake Energy Arena di Oklahoma City.

Orlando Magic-Detroit Pistons 98-115

Ed è proprio un ex-Miami come Wayne Ellington a fare un gran bel favore agli Heat, protagonista della sua miglior partita da quando lo scorso febbraio è sbarcato a Detroit. Ci pensa lui a segnare 17 dei 34 punti che nel terzo quarto danno il definitivo avvio alla fuga dei Pistons contro Orlando, in una serata da 25 totali con 9 su 16 dal campo e 7 su 13 dall’arco. Canestri decisivi come gli otto messi a referto da un Blake Griffin da 20 punti e 10 rimbalzi e un Andre Drummond da 18+18 (semi-perfetto al tiro con il suo 9 su 10, condito con 6 stoppate e una presenza incontenibile sotto canestro. Il risultato è che Orlando perde e interrompe così la striscia più lunga di vittorie raccolta negli ultimi otto anni; risultati che avevano portato i Magic, dopo il successo contro gli Heat, momentaneamente all’ottavo posto a Est. Non basta alla squadra della Florida mandare tutto il quintetto in doppia cifra, con 20 punti di Aaron Gordon, 12+12 di Nikola Vucevic e 18 di DJ Augustin.
Decima vittoria consecutiva in casa per i Pistons. Detroit (38-37) approfitta della contemporanea sconfitta dei Nets e risale al sesto posto (38-38) con una sconfitta in meno e una partita in più da giocare. I prossimi saranno dieci giorni di fuoco e di verdetti per entrambe, insomma. Prossima partita: domenica notte, in casa contro i Portland Trail Blazers.
Il risultato è quello che non ci voleva, con Orlando (37-39) che ritorna al nono posto e deve nuovamente sperare in un passo falso di Miami (37-38) per risalire la china. Doppia-doppia numero 56 in stagione per Nikola Vucevic. Prossima partita: domenica notte, alla Bankers Life Fieldhouse di Indianapolis.

Brooklyn Nets-Philadelphia 76ers 110-123

Joel Embiid ha già fatto capire più volte ad avversari e compagni cosa è in grado di fare: come con lui Philadelphia possa pensare in grande anche ai playoff. Il lungo camerunense chiude con 39 punti in 28 minuti una sfida dominata come raramente gli era capitato in passato (un ulteriore passo in avanti in vista della post-season): 12 su 20 al tiro, 12 su 16 ai liberi, 3 su 4 dall’arco, 13 rimbalzi, 6 assist, 3 recuperi, una stoppata e si potrebbe andare avanti ancora a lungo con tutte le giocate decisive messe in mostra sul parquet. “Potremo incontrarli ai playoff, incrociandoli anche al primo turno. Era importante mandare un messaggio”, sottolinea lo stesso Embiid, attorno al quale diventa tutto più semplice per un J.J. Redick da 18 punti e un Simmons da 16 e 8 assist. Dall’altra parte sono 22 i punti di Joe Harris con 8 su 12 dal campo, 19 per Hollis-Jefferson e 18 per Caris LeVert in uscita dalla panchina, ma non bastano ai Nets per evitare di scendere in settima posizione a Est.
I Philadelphia 76ers migliorano sul 30-9 il loro record casalingo. Dall’arrivo di Tobias Harris, invece, gli uomini di Brown viaggiano con 13-7. Prossima partita: domenica notte, al Target Center di Minneapolis.
Brooklyn ha faticato soprattutto dalla linea della carità, dove ha tirato con 19 su 29. D’Angelo Russell ha messo a referto solo 13 punti in una partita dove coach Atkinson non ha avuto Allan Crabbe (problema al ginocchio destro) per la sesta volta consecutiva. Prossima partita: sabato notte, in casa contro i Boston Celtics.

Altre dai campi

Grandissimo equilibrio nella sfida tra Sacramento Kings e New Orleans Pelicans, con gli ospiti quasi obbligati a vincere per tenere aperte le speranze di raggiungere i playoff. Il punteggio finale di 118-121 premia i padroni di casa, trascinati da un inarrestabile Julius Randle (34 punti e 10 rimbalzi), ben supportato da Christian Wood (25 punti) e Elfrid Payton (16 punti). La coppia formata da Buddy Hield (27 punti) e De’Aaron Fox (25 punti e 12 assist) non riesce ad evitare la sconfitta per gli ospiti.
Netto successo degli Houston Rockets sui Denver Nuggets per 85-112, con la formazione di casa che prende il largo nel secondo quarto e diventa presto irraggiungibile grazie al solito dominante James Harden (38 punti). Eric Gordon (18 punti) e Clint Capela (17 punti e 15 rimbalzi) recitano al meglio il ruolo di comprimari, mentre Jamal Murray (20 punti) è uno dei pochi a salvarsi tra le fila della squadra ospite.
Netto successo infine dei Toronto Raptors sul campo dei New York Knicks per 117-92. Risultato mai in discussione grazie ad un eccellente Pascal Siakam (31 punti), mentre la doppia-doppia di Mitchell Robinson (19 punti e 21 rimbalzi) non basta ai padroni di casa.

Tutti i risultati di venerdì 29 marzo

Cleveland Cavaliers-San Antonio Spurs 110-116
Los Angeles Clippers-Milwaukee Bucks 118-128
Dallas Mavericks-Miami Heat 99-105
Orlando Magic-Detroit Pistons 98-115
Brooklyn Nets-Philadelphia 76ers 110-123
Sacramento Kings-New Orleans Pelicans 118-121
Denver Nuggets-Houston Rockets 85-112
Toronto Raptors-New York Knicks 117-92

SportFace