La notte italiana di venerdì 1 febbraio ha visto in scena lo svolgersi di sei partite della regular season NBA 2018/2019. Notte caratterizzata dal ritorno di LeBron James, che imbastisce la vittoria, rischia di perderla nel possesso finale del quarto quarto, ma riesce comunque a riprendersi nell’overtime contro i Clippers: termina a un solo rimbalzo dalla tripla-doppia, dopo aver saltato 17 partite consecutive. La sfida clou è tuttavia tra Bucks e Raptors, con Milwaukee che riesce a portare a casa la disputa dopo averla condotta a lunghi tratti, anche senza un Antetokounmpo sfavillante. Cadono inaspettatamente i Warriors (privi di Thompson) alla Oracle Arena nonostante le dieci triple di Curry: i carnefici sono i Sixers, in fattispecie il duo Embiid-Simmons. Vittoria di qualità per gli Spurs, spinti da Derrick White e LaMarcus Aldridge.
Milwaukee Bucks-Toronto Raptors 105-92
Ultima sfida in regular season tra queste due squadre, le quali probabilmente si incontreranno nuovamente durante i playoff. Anche con un Antetokounmpo sbiadito (19 punti e 9 rimbalzi), i Bucks riescono a spuntarla dopo essersi troppo adagiati sugli allori, portando oltre la doppia cifra ben sette giocatori: tra questi si trovano DJ Wilson (career-high da 16 punti) ed Eric Bledsoe (14 punti e 8 rimbalzi).
Tra i Raptors conduce Pascal Siakam con 28 punti (12 su 19 dal campo), provando a sopperire un Leonard da 16 punti e 7 su 20 dal campo.
Dopo un primo quarto terminato sul +3 Raptors (22-25), a 10:26 dalla fine del primo tempo i Bucks provano a dare la prima spallata, dopo la tripla di Tony Snell (28-27): si conclude pochi minuti dopo un parziale di 13-4, caratterizzato da 5 punti di Antetokounmpo e 5 di Brogdon (41-31). Il primo tempo termina con Milwaukee sopra di nove lunghezze (56-47). Il terzo quarto si apre con tre canestri consecutivi di Khris Middleton, valevoli per 7 punti (63-47). A 7:41 dalla fine del terzo periodo i Bucks danno un’ulteriore accelerata con altri sette punti consecutivi: a 6:16 dalla fine del terzo quarto DJ Wilson pulisce con una schiacciata un lay-up sbagliato di Bledsoe, regalando ai suoi il massimo vantaggio di serata (78-54). Altri sette punti consecutivi arrivano dopo questa azione dalle mani di Toronto, con Pascal Siakam che si guadagna due potenziali giochi da tre punti (78-61). Sotto di -18 a 1:15 (87-69) i Raptors mettono a referto gli ultimi tre canestri del quarto con Siakam, VanVleet e Wright, riducendo il deficit a 11 punti (87-76). Con i Bucks che non riescono ad allungare, i Raptors accorciano sul -6 a 1:59 dalla fine grazie a un driving lay-up di Leonard (98-92): il prodotto di San Diego State, tuttavia, non riesce a convertire un fast-break per portare il discorso sul -4, venendo stoppato da Giannis e Brook Lopez; qui muoiono le speranze di Toronto, che non riesce più ad andare a punti nell’ultimo minuto e mezzo.
I Bucks (37-13) vincono per 3-1 la season-series contro i Raptors (37-16), portandosi a una partita e mezza di distacco dagli uomini di coach Nurse. Ottava vittoria nelle ultime nove uscite per gli uomini di coach Budenholzer, che andranno domenica notte a Washington, per la sfida contro i Wizards.
I Raptors non perdevano in casa da 10 partite consecutive: ironia della sorte, l’ultima sconfitta è datata 9 dicembre, sempre contro i Bucks. Kawhi Leonard non riesce ad estendere ulteriormente la streak di gare consecutive con almeno 20 punti, terminata stanotte a 22. Prossima partita di domenica sera per Toronto, che ospitano i Los Angeles Clippers.
Philadelphia 76ers-Golden State Warriors 113-104
Dopo sei anni di ripassate subite alla Oracle Arena, i Philadelphia 76ers riescono a vincere, rovinando il debutto in casa di DeMarcus Cousins (7 punti e 6 rimbalzi con 3 su 10 dal campo) e la streak di 11 vittorie consecutive dei Warriors. Prestazione monstre per il duo Embiid-Simmons: il camerunense mette a referto la sua terza 20+20 in carriera, con 26 punti e 20 rimbalzi, pur vacillando al tiro (8 su 24 dal campo); l’australiano sporca invece tutte le statistiche, con 26 punti, 8 rimbalzi, 6 assist e 3 palle rubate, concludendo quasi perfettamente dal campo (10 su 13). JJ Redick aggiunge 15 punti e 4 triple alla causa.
Tra i Warriors un solo uomo al comando: Stephen Curry termina con 41 punti e 10 triple, grazie a un 52% dal campo e a un 56% dall’arco. Durant mette a referto 25 punti ma sbaglia sette triple delle otto tentate. Alfonso McKinnie mette a segno tutti e cinque i tiri tentati, terminando con 11 punti dopo essere partito per la prima volta in carriera in quintetto: Klay Thompson è rimasto ai box per malattia.
Golden State sembra poter amministrare anche questa partita: termina il primo tempo sul +7, beneficiando di 23 punti di Curry e 12 di Durant (53-60). Dopo aver iniziato il terzo quarto con un reverse lay-up di Durant e una tripla di Curry, i Warriors staccano totalmente la spina, subendo un parziale di 13-4, che termina a 6:56 dalla fine del terzo quarto con un turnaround hookshot di Embiid impattante il pareggio (71-71). A 4:18 gli uomini di Brown, già sul più uno (81-80), tentano la fuga con un parziale di 10-4 (91-84). La fuga è meglio definita con due lay-up consecutivi di Embiid, che portano i Sixers addirittura sul +11, prima che Durant a fine terzo quarto accorci con due liberi (95-86). Si arriva a 5:11 dalla fine con un vantaggio comparabile dei Sixers, prima che Durant piazzi un tripla che dà speranza ai suoi: entusiasmo che viene vanificato dal tecnico preso da Draymond Green, protestante dopo un fallo commesso su Simmons; Philadelphia ringrazia e torna sul +8 col libero del tecnico di Redick (104-96). A 2:48 dalla fine una tripla di Curry dall’angolo fa accendere la Oracle, ma Embiid riesce a guadagnarsi e segnare quattro liberi consecutivi (110-101). A 1:06 è sempre Curry, con una tripla direttamente dalla ricezione dalla rimessa, a dare speranza ai suoi, prima che Redick chiuda i giochi con una tripla (113-104).
I Sixers sono ora 14-5 contro gli avversari dell’ovest: non vincevano contro i Warriors dal 2 marzo 2013. Partita numero 59 di fila con almeno 10 punti per Redick, che porta avanti una streak risalente al 26 marzo 2018. Wilson Chandler ha sofferto un problema al quadricipite destro nel terzo quarto, non tornando più in campo. Prossima uscita per loro domenica, in trasferta contro i Kings.
Si conclude dunque la streak di 11 vittorie consecutive per i Warriors. Durant è andato a referto con 20 punti in 37 delle ultime 39 uscite. Draymond Green nelle ultime dieci partite ha confezionato 92 assist con solo 16 palle perse. Ancora fuori Jonas Jerebko, a causa della nascita della figlia. Domenica notte arrivano alla Oracle i Lakers: Golden State consegnerà a JaVale McGee il proprio anello.
Brooklyn Nets-San Antonio Spurs 114-117
Dopo la strigliata presa da coach Pop per la prestazione contro i Suns, ci si aspettava effettivamente questa notte un’ottima prestazione, che è effettivamente arrivata: sugli scudi Derrick White (career-high da 26 punti) e il solito LaMarcus Aldridge (20 punti con 13 rimbalzi). DeMar DeRozan aggiunge 15 punti e 10 rimbalzi dopo aver saltato tre partite consecutive a causa di un dolore al ginocchio sinistro. Dopo non essere stato incluso tra le riserve dell’All-Star Game, D’Angelo Russell prova comunque ad alzare i ritmi per ottenere il posto dell’infortunato Victor Oladipo: per lui stanotte 25 punti e 9 assist. Joe Harris e DeMarre Carroll aggiungono entrambi 18 punti.
A 4:04 dal termine del primo quarto (15-18), gli Spurs siglano un parziale di 2-11, caratterizzato da 7 punti di Patty Mills (17-29). Gli ultimi otto punti del quarto sono tuttavia dei Nets, che a accorciano soprattutto grazie a due triple di Russell (25-29). Il primo tempo termina in equilibrio, con gli Spurs che difendono solo un punto di vantaggio (51-52). A 1:56 dalla fine del terzo quarto Brooklyn prova la mini-fuga con quattro punti consecutivi di Carroll (86-82), che aiutano gli uomini di coach Atkinson ad entrare sul +4 nel quarto quarto (89-85). A 7:52 dalla fine della partita un lay-up di Carroll sembra propiziare una vera e propria fuga (97-90), prima che gli Spurs impattino un parziale di 4-11 nei tre minuti successivi, grazie a 6 punti di White. Si arriva alla giocata decisiva: con gli Spurs sul +1 a 51.1 secondi dalla fine, Aldridge converte un gioco da tre punti, anche grazie alla complicità di un fallo ingenuo di Harris (111-115). Con 4.4 secondi dalla fine Napier stampa una tripla dopo un’azione convulsa (114-115), ma Aldridge è perfetto dall’altra parte dalla lunetta. Napier ha sulle mani la preghiera da tre per il pareggio, che tuttavia non va a segno.
Sedicesima vittoria consecutiva in casa per San Antonio contro Brooklyn: l’ultima sconfitta risale al 22 gennaio 2002. Patty Mills diventa il ventesimo giocatore nella storia degli Spurs a giocare almeno 10000 minuti. Domenica notte altra partita in casa per gli uomini di Pop, contro i Pelicans.
I Nets erano reduci da sette vittorie nelle ultime otto partite prima di questa sconfitta. Dinwiddie ha saltato la sua quarta gara consecutiva a causa di un problema ai legamenti del pollice destro; fuori anche LeVert, Crabbe e Dudley. Domenica notte i newyorkesi sono attesi ad Orlando, per la sfida contro i Magic.
Los Angeles Lakers-Los Angeles Clippers 123-120 OT
Il ritorno del re dopo 17 partite saltate e oltre un mese d’assenza non poteva non concludersi con una vittoria: i Lakers vincono il derby grazie alla sua prestazione da 24 punti, 14 rimbalzi e 9 assist, dopo aver dilapidato un vantaggio di 14 lunghezze nel quarto quarto. I giallo-viola hanno marciato con un record di 6-11 durante l’assenza dell’uomo da Akron. Si riaccende di colpo anche il resto della squadra: Stephenson termina con 20 punti e 5 triple, mentre Ingram mette a referto 19 punti. Rajon Rondo orbita anch’egli attorno alla tripla-doppia, con 14 punti, 13 rimbalzi e 7 assist.
Lue Williams conduce i Clippers con 24 punti, seguito a ruota da Patrick Beverley con 17 punti.
Dopo i primi due quarti equilibrati (54-53), i Lakers outscorano i Clippers nel terzo quarto per 33-22, beneficiati da un quarto da 6 su 20 dal campo da parte degli uomini di coach Rivers; i giallo-viola entrano nel quarto quarto con 12 punti di vantaggio, dopo averne raggiunti 14 nel finale del terzo quarto grazie a una tripla di Stephenson (87-75). James segna cinque dei primi sette punti dei Lakers nel quarto quarto per una lead di nove punti (94-85), prima che i Clippers realizzino un parziale di 3-10 concluso da un gioco da tre punti di Marjanovic (97-95). A 3:17 il lay-up di LeBron sembra aver chiuso i giochi (111-103): tuttavia negli ultimi tre minuti i Lakers vanno a referto con un solo punti di McGee dalla lunetta, subendo il comeback dei Clippers culminato dalla tripla di un Tobias Harris glaciale, che fa esplodere dalla gioia Steve Ballmer (112-112); lo stesso Tobias Harris si rende protagonista con una difesa su LeBron sull’ultimo possesso dei Lakers, stoppando il re e facendogli perdere palla. Williams ha sulle mani la palla della vittoria con 1.3 secondi dalla fine, ma è un tiro troppo complicato anche per lui. Sul 118-118, LeBron James smuove l’overtime con un fadeaway shot (120-118), prima che Stephenson completi l’opera segnando un lay-up e subendo il fallo di Marjanovic, esultando alla sua maniera e completando in seguito il gioco da tre punti (123-118).
Insieme a LeBron son tornati Kyle Kuzma (10 punti) e Josh Hart (2 punti). I Lakers migliorano il loro record in trasferta sull’11-13. Prosegue per loro la six-game trip con la seconda partita, questa volta alla Oracle Arena, dove domenica i Warriors vogliono riscattarsi dalla sconfitta di questa notte.
I Clippers (28-24) sentono ora il fiato sul collo dei Lakers (27-25) in ottica ottavo seed. Ancora fuori per la settima partita di fila Gallinari per il solito problema alla schiena: potrebbe tornare tra lunedì notte e mercoledì notte, rispettivamente a Toronto o a Charlotte. Sabato notte inizia anche per loro una serie di sei gare in trasferta (a causa della celebrazione dei Grammy, consegnati a Los Angeles), contro i Detroit Pistons.
Tutti i risultati di venerdì 1 febbraio
Milwaukee Bucks-Toronto Raptors 105-92
Philadelphia 76ers-Golden State Warriors 113-104
Brooklyn Nets-San Antonio Spurs 114-117
Los Angeles Lakers-Los Angeles Clippers 123-120 OT
Dallas Mavericks-Detroit Pistons 89-93
Indiana Pacers-Orlando Magic 100-87