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La notte italiana di mercoledì 9 gennaio ha visto lo svolgersi di otto partite della regular season NBA 2018/19. I protagonisti sono tutti nel titolo, che descrive al meglio l’accaduto. Jokic risolve con una canestro molto complicato una partita su un campo difficile come l’American Airlines Arena, in una partita che si era subito incanalata male. Il secondo nome può creare confusione, perchè in realtà Ibaka è “solo” colui che termina una meravigliosa azione corale dei Raptors: Leonard ruba la palla in difesa e gestisce furiosamente la transizione, che si risolve con un ottimo giro palla, conclusosi con la schiacciata wide-open di Ibaka. Stesso discorso per il terzo nome: Wiggins sta giocando in modo strabiliante in attacco nelle ultime partite, ma la tripla decisiva è piazzata da Josh Okogie. Nulla da dire per i Warriors che ottengono una vittoria scontata contro i Knicks ampiamente in tanking-mood, con una prestazione al tiro niente di male di Klay Thompson (il che non è scontato nell’ultimo periodo).
Denver Nuggets-Miami Heat 103-99
Nikola Jokic mette a referto 29 punti, 11 rimbalzi e 10 assist per la sua quarta tripla-doppia in stagione: il suo canestro a 2.4 secondi dalla fine permette ai leader della Western Conference di sbancare l’American Airlines Arena. Jamal Murray contribuisce con 18 punti, Torrey Craig aggiunge una doppia-doppia da 11 punti e 16 rimbalzi.
Da segnalare finalmente il ritorno tra le file dei Miami Heat di Dion Waiters, con 15 punti. Tra gli altri si mettono in rilievo Bam Adebayo e Kelly Olynyk, entrambi con 13 punti.
Denver parte con il piglio giusto, costruendo il suo vantaggio più ampio all’inizio del secondo quarto con 11:10 sul cronometro, dopo il +9 con il jumper di Morris (28-19). Miami torna prepotentemente con un parziale di 8-20, guadagnando un vantaggio di quattro punti ed eventualmente un vantaggio massimo di sei punti ad inizio terzo quarto con la schiacciata di Winslow dopo il lob di Richardson (53-59). Le squadre entrano nel quarto quarto in pareggio. La tripla di Lyles con 7:58 dalla fine mette i Nuggets avanti 87-81, tuttavia vi sono 12 punti di fila per Miami, incluse le triple di Richardson e Waiters e una selvaggia schiacciata di Adebayo dopo un alley-oop di Wade. Si è 87-93 quando Denver segna 8 dei successivi 10 punti della partita, per pareggiarla un’ulteriore volta a 2:39 dalla fine. Dopo altri due minuti di botta e risposta si arriva all’ultimo possesso, dove Jokic con un high-arching shot muove la retina con pochi secondi dalla fine. Gli Heat avrebbero l’ultimo tiro, che non riesco nemmeno ad effettuare: il lob di Olynyk non raggiunge le mani di Richardson e Miami compie un turnover. Murray alla fine chiude i conti dalla linea della carità.
Il playmaker titolare dei Nuggets Gary Harris doveva essere della partita, ma si è arreso un’ora prima della palla a due a causa di un problema al tendine del ginocchio: Malik Beasley ha preso il suo posto in quintetto. Fuori da un’eternità ormai Isaiah Thomas, a causa di un intervento all’anca: ha effettuato la shooting-session prima della gara, ma non ha ancora toccato il parquet questa stagione. Tripla-doppia numero 20 in carriera per Nikola Jokic.
I minuti presi dal rientrante Waiters questa sera (ben 25 minuti giocati) derivano anche da Derrick Jones Jr, il quale non ha giocato stanotte. Gli Heat hanno tirato soltanto 15 su 25 dalla linea del tiro libero.
Minnesota T’Wolves-Oklahoma City Thunder 119-117
Parte bene Ryan Saunders (figlio del defunto Flip) sulla panchina dei T’Wolves, di cui sarà coach ad interim fino alla fine della stagione. Andrew Wiggins sembra aver riscoperto il talento usato finora in carriera col contagocce: dopo i 31 con i Lakers, stanotte vi è un’insolita doppia-doppia da 40 punti e 10 rimbalzi. Karl-Anthony Towns mette a referto 20 punti, ai quali si aggiungono i 15 di Dario Saric.
George impatta a 27 punti, lo segue a ruota Steven Adams con una doppia-doppia da 20 punti e 12 rimbalzi. Oklahoma, a dire il vero, ha avuto ogni possibilità per poter ribaltare questa partita nei secondi finali: tuttavia, Westbrook sbaglia entrambe le triple che avrebbero concesso il sorpasso. Il prodotto di UCLA finisce con 25 punti e 16 assist.
Il primo tempo finisce in perfetta parità, sebbene i Thunder abbiano segnato ben 41 punti soltanto nel secondo parziale. Un insolito contributo arriva da Terrence Ferguson, autore di 11 punti nei primi due quarti (ma solo di tre punti nei quarti rimamenti). Wiggins a fine primo tempo ha già messo a referto 24 punti, ed è, paradossalmente, il salvagente che mantiene a galla Minnesota al cospetto del secondo quarto realizzativo dei Thunder. Oklahoma perde troppe palle (16 in totale a fine partita contro le 10 di Minnesota) concedendo tanti punti da turnover, addirittura 17. Si arriva ai minuti finali in perfetto equilibrio, dopo che Oklahoma era andata a -7 con 7:20 dalla fine dopo un lay-up di Westbrook. Il numero 0 perderà in seguito la sua palla numero sette. I Thunder segnano 6 punti consecutivi con Grant, Adams e George, arrivando a -1 a 4:51 dalla fine (106-105). Si arriva all’ultimo minuto sul +1 Minnesota (116-115), nel quale l’eroe inusuale di serata, Okogie, stampa la tripla dall’angolo dopo la penetrazione e l’assist di Wiggins con 27.8 dalla fine. Poi follia Minnesota: George sbaglia la tripla, rimbalzo offensivo Thunder, Westbrook mandato in lunetta fa 2 su 2 e, sul successivo possesso, Jones fa passi regalando gli ultimi tiri ai Thunder, che saranno sbagliati come detto in precedenza dal playmaker di Oklahoma.
Derrick Rose ha saltato la sua gara consecutiva numero sei a causa della solita distorsione alla caviglia destra. Idem Covington, fuori per la quarta volta di fila per una contusione al ginocchio destro. Teague espulso dopo aver giocato 26 minuti, in seguito a un litigio con Schroder. Wiggins ha segnato 16 dei 18 liberi che ha tirato stanotte, a distanza di uno segnato dal suo record. Gli Oklahoma City Thunder ne hanno segnati 19 in totale.
Per i Thunder ancora assente Alex Abrines, che per motivi personali ha saltato la sua quinta partita di fila. Anche Schroder era in dubbio per una contusione al quadricipite, ma ha comunque iniziato il match dal primo quarto. Da monitorare le condizioni di Nerlens Noel, il quale, alla ricerca di uno sfondamento su una schiacciata di Wiggins, viene colpito alla testa dal gomito di quest’ultimo e cade male sul parquet: è rimasto a terra per diversi minuti, prima di uscire dal campo per effettuare i giusti controlli medici.
Atlanta Hawks-Toronto Raptors 101-104
Serge Ibaka segna il canestro della vittoria con 17 secondi rimanenti sul cronometro, dando ai Raptors la possibilità di prolungare la streak positiva di sei vittorie in casa. Decisamente bene tutto il quintetto dei Raptors: Leonard 31 punti, Siakam doppia-doppia da 13 punti e 10 rimbalzi, Anunoby 14 e Lowry 13.
Da monitorare John Collins, al suo anno da Sophomore in NBA, che anche stasera ha fatto registrare numeri spaziali per un giocatore della sua età: 21 punti e 14 rimbalzi, in una stagione che lo vede correre con una media di 18.3 punti e 10.3 rimbalzi e tirare col 58% dal campo.
Con la sua prima partenza in quintetto al posto di Huerter, Jeremy Lin segna tutti e quattro i tiri tentati, segnando 10 punti e dando agli Hawks il comando nel primo quarto (31-28), un quarto dove i Raptors hanno tirato dall’arco 0 su 6. Non solo: approfittano di ben 6 palle perse in 12 minuti dei ragazzi di coach Nurse, dalle quali derivano 12 punti su turnover. Tutt’altra musica per i dinosauri nel secondo quarto, dove marcano 6 triple con 10 tentativi, accorciando lo svantaggio a fine primo tempo (57-56). Entrando nel quarto quarto vi è un vantaggio Raptors (77-80) dato dagli 8 punti a testa nel terzo quarto per Leonard e Lowry. Nessun team riesce a guidare la partita con più di cinque punti di vantaggio in un quarto quarto combattutissimo. Dewayne Dedmon mette a referto un paio di lay-up a centro area a 2:15 dalla fine per portare Atlanta sul +3 (101-98), ma in seguito Toronto piazza un parziale di 0-6. Sul +1 Raptors (101-102), dopo la schiacciata della vittoria a 17 secondi dalla fine di Ibaka, Young sbaglia il tiro facendo partire il contropiede Toronto che termina con una schiacciata di Anunoby. Vince Carter, idolo e stella anche dei Raptors in passato, avrebbe il tiro da tre per il pareggio, che finisce tuttavia corto.
Danny Green ha riposato per precauzione questa notte, facendo partire al suo posto Fred VanVleet: è la quattordicesima starting lineup diversa per Toronto in questa stagione, con 12 giocatori diversi che sono almeno una volta partiti in quintetto. Valanciunas ha rimosso la stecca dal suo pollice sinistro slogato: non gioca dalla partita del 12 dicembre contro i Warriors.
Come già detto fuori Huerter a causa di un problema alla schiena, mentre Bazemore salta la sua quinta partita di fila a causa di una distorsione alla caviglia destra. Stesso infortunio per Taurean Prince, che non tocca il parquet dal 3 dicembre. Da rilevare una standing-ovation per Vince Carter nel momento in cui “Air Canada” ha messo a referto i suoi primi punti a 5:13 dalla fine del primo quarto: il veterano segnerà 6 punti in 13 minuti.
New York Knicks-Golden State Warriors 95-122
I Warriors cancellano una serie di tre sconfitte consecutive in casa che probabilmente non si realizzerà più, perlomeno in un futuro prossimo. Sprazzi di vecchio Klay Thompson a livello offensivo: il figlio di Mychal segna 43 punti (con un magnifico 18 su 29 dal campo) con 7 triple. Prima doppia-doppia in stagione per Stephen Curry, che non gioca una signora partita offensivamente (14 punti con 3 su 12 dal campo), ma gioca più da playmaker vero che da scorer puro, donando 14 assist con solo una palla persa. Kevin Durant aggiunge 24 punti, 6 rimbalzi e 6 assist, mentre Draymond Green, oltre a raccogliere 10 rimbalzi, dona 10 assist dei 36 totali per i Warriors.
Un redivivo Mario Hezonja segna 19 punti per i Knicks, che tirano col 39.8% dal campo (35 su 88). Enes Kanter aggiunge una doppia-doppia da 12 punti e 16 rimbalzi.
La partita si chiude dopo essere stata sorprendentemente a lungo aperta fino a 2:47 dalla fine del primo tempo, con i Knicks a +1 (49-48): da lì alla pausa lunga, però, i Warriors impattano un parziale di 0-13 che dà loro 12 punti di vantaggio (49-61), che uccidono la partita. Il terzo quarto termina con un parziale di 19-33: ciò conduce a un quarto quarto con un ampio turnover per il garbage time (68-94).
I Warriors vincono la loro decima partita consecutiva contro i Knicks (la quinta consecutiva in casa): è l’ultima visita dei newyorkesi alla Oracle Arena, prima che i campioni NBA si trasferiscano la prossima stagione al Chase Center di San Francisco. Con le 10 triple segnate domenica notte a Sacramento, Curry era giunto al quarto posto nel numero di triple segnate in NBA: stasera ne ha messe altre tre, salendo a 2280 in totale, soltanto a due lunghezze da Jason Terry, terzo all-time, a 2282. DeMarcus Cousins sta facendo progressi per quando riguarda il rientro dopo l’infortunio al tendine di Achille: Kerr ha affermato che spera di riaverlo entro la fine del mese di gennaio. Tuttavia, lo stesso Cousins crede di poter debuttare il 18 gennaio contro i Clippers, fra 10 giorni. Thompson ha esibito la sua partita numero 12 con almeno 40 punti in carriera, la seconda in stagione. Le due stoppate di Durant lo fanno salire a ben 900 nella sua carriera. La prossima è ancora in casa per i Warriors contro i Bulls, poi vi saranno 15 giorni di trasferta per i campioni in carica.
I Knicks invece tirano 6 su 24 dalla lunga distanza e non battono i Warriors dal 30 marzo 2014: è la sconfitta numero 15 negli ultimi 17 confronti ad Oakland, Frank Ntilikina ha saltato la sua seconda gara consecutiva a causa di una distorsione alla caviglia sinistra, mentre il rookie Mitchell Robinson, per lo stesso infortunio, salta l’undicesima partita. Prossima partita per New York in casa contro Indiana.
Minnesota T’Wolves-Oklahoma City Thunder 119-117
Atlanta Hawks-Toronto Raptors 101-104
New York Knicks-Golden State Warriors 95-122
Indiana Pacers-Cleveland Cavs 123-115
Charlotte Hornets-Los Angeles Clippers 109-128
Sacramento Kings-Phoenix Suns 111-115
Washington Wizards-Philadelphia 76ers 115-132