La notte italiana tra sabato 9 e domenica 10 marzo ha visto in scena lo svolgersi di sei partite della regular season NBA 2018/2019. Notte nella quale sono state protagoniste le franchigie pronosticabili. I Lakers danno il via agli esperimenti, con Wagner e Williams in campo a lunghi tratti, in una sconfitta contro i Celtics (30 punti di Kyrie Irving) che vede comunque LeBron in tripla-doppia. I T’Wolves vincono in casa contro i Wizards grazie a una prestazione monstre di Karl-Anthony Towns e a un decisivo Derrick Rose nell’overtime. Facile vittoria per i Milwaukee Bucks, che giungono alla rara “milestone” (nella loro storia) di 50 vittorie in regular season.
Boston Celtics-Los Angeles Lakers 120-107
Ne perdono un’altra i Lakers, ma ormai davvero sembra non fare più notizia. Per i giallo-viola contro Boston arriva il quinto KO consecutivo, il settimo nelle ultime otto, il nono nelle ultime undici e si potrebbe andare avanti ancora a lungo, risalendo una stagione fatta di rimpianti e delusioni. LeBron James fa il suo, continuando il suo percorso personale parallelo che continua a essere impressionante a livello di numeri e cifre: il numero 23 dei Lakers chiude con 30 punti, 10 rimbalzi e 12 assist la sua settima tripla-doppia stagionale, la numero 80 in carriera, dominando in lungo e in largo una sfida in cui i padroni di casa devono fare a meno dei tre migliori giovani talenti a disposizione. Lonzo Ball e Brandon Ingram hanno per ragioni diverse scritto la parola “fine” alla loro regular season (chiudendo così la stagione con un record di 15-8 nelle uniche 23 partite in cui entrambi sono scesi sul parquet assieme a James, il grande rimpianto della stagione Lakers), con il numero 14 giallo-viola preoccupato dallo sviluppo della trombosi venosa al braccio destro, un problema che potrebbe seriamente condizionarne la carriera, mentre Kyle Kuzma non ha ancora del tutto recuperato dal problema alla caviglia. In fondo perché rischiare? Al loro posto si prendono la scena i comprimari che non ti aspetti, a partire da Moe Wagner, che festeggia la sua prima gara da titolare in carriera firmando il suo massimo in carriera da 22 punti (7 su 13 al tiro). Al rookie arrivato da Michigan si aggiunge anche Johnathan Williams, che in uscita dalla panchina firma una doppia-doppia da 18 punti e 10 rimbalzi (entrambi massimo in carriera) alla nona apparizione stagionale in maglia Lakers. Visto il periodo complicato e la situazione ormai compromessa, almeno qualcuno ha trovato un motivo per gioire.
“Posso soltanto immaginare come si senta, lo conosco bene. Posso soltanto ipotizzarlo, lui è da sempre abituato a essere protagonista in una squadra da titolo. E pensare che quest’anno non riuscirà neanche a giocare i playoff. Sarà una situazione complicatissima”. Questo il commento a fine partita di Kyrie Irving, imbeccato dai cronisti riguardo la situazione dell’ex compagno di squadra (salutato con grande affetto sul parquet, con tutti i dissidi ormai lasciati alle spalle): per il numero 11 dei Celtics sono 30 punti con 12 su 18 al tiro, 7 rimbalzi e 5 assist, decisivi nel regalare a Boston la doppia cifra di vantaggio già all’intervallo lungo (57-47). Da lì in poi gli ospiti non l’hanno più mollata, raccogliendo 16 punti a testa da due colonne portanti dello spogliatoio Celtics come Marcus Morris e Marcus Smart, a cui si aggiungono i 15 di un sempre più smagliante Gordon Hayward in uscita dalla panchina. È lui la notizia più lieta di questo tour vincente della California da parte dei biancoverdi: Boston ha vinto con merito e con quasi 40 lunghezze di margine alla Oracle Arena contro Golden State, per poi soffiare allo scadere il successo ai Kings e vincere senza grossi problemi allo Staples Center contro LeBron. Manca l’ultima sfida tra meno di 48 ore contro i Clippers di Danilo Gallinari per chiudere in bellezza una settimana fondamentale per i Celtics: il lungo viaggio in aereo verso la costa pacifica ha davvero rinfrescato le idee a tutti. Boston è pronta a giocare un ruolo da protagonista ai prossimi playoff.
I Celtics hanno tirato col 51.6 dal campo, segnando tuttavia solo 14 triple delle 38 tentate. Per Horford e Rozier ci sono stati 10 punti a testa. Prossima partita: martedì notte, allo Staples Center di Los Angeles (Clippers).
Disastrosa prestazione dal perimetro per i Lakers, che terminano con 5 su 27 (includendo un 1 su 5 di James). Fuori Lance Stephenson, che riposa in seguito all’infortunio subito all’alluce. Prossima partita: mercoledì notte, allo United Center di Chicago.
Minnesota Timberwolves-Washington Wizards 135-130 OT
A meno che non abbiate pressanti motivi di fantabasket, difficilmente avrete prestato troppa attenzione al livello a cui sta giocando Karl-Anthony Towns da qualche settimana a questa parte. Eppure dovreste: il centro dei Minnesota Timberwolves ha regalato un’altra prestazione eccezionale contro Washington, chiudendo con 40 punti a referto a cui ha aggiunto anche 16 rimbalzi con 15 su 25 dal campo, 4 su 7 dalla lunga distanza e 6 su 6 ai liberi. Per vincere la partita, però, i T’Wolves hanno dovuto fare a meno di lui: negli ultimi secondi del quarto periodo, infatti, il domenicano si è infortunato al ginocchio destro in circostanze poco chiare (i compagni stavano resistendo alla pressione della difesa di Washington quando lui ha cominciato a zoppicare) ed ha dovuto abbandonare la sfida, rimanendo negli spogliatoi per il finale di gara. Ad approfittarne è stato Bradley Beal, che si è liberato sul perimetro per segnare la tripla sulla sirena che ha mandato le squadre al supplementare. Lì ci ha pensato Derrick Rose, anche per l’assenza di Andrew Wiggins (fermato da un problema al quadricipite), a regalare a Minnesota la quinta vittoria consecutiva in casa, segnando il canestro del +4 a 22 secondi dalla fine (131-127) e chiudendo con 29 punti. Sono invece 27 quelli di Trevor Ariza e 36 quelli di Beal, che nonostante la prodezza non è riuscito a impedire la decima sconfitta nelle ultime 15 gare dei suoi.
Tra le file dei T’Wolves Bates-Diop chiude con 12 punti la sua prima partita partendo in quintetto (a causa dell’infortunio di Andrew Wiggins al quadricipite destro). In più ha firmato un 10 day-contract Cameron Reynolds, alla sua seconda apparizione in questa regular season (terminata con 5 punti in 20 minuti). Prossima partita: lunedì notte, in casa contro i New York Knicks.
Bradley Beal e Tomas Satoransky hanno combinato 20 dei 31 assist totali di squadra per i Wizards. Con 21 punti Bobby Portis ha avuto la sua nona partita con almeno 20 punti a referto (è la terza nelle ultime quattro partite). Prossima partita: martedì notte, in casa contro i Sacramento Kings.
Charlotte Hornets-Milwaukee Bucks 114-131
La stagione dei Milwaukee Bucks continua a veleggiare verso il miglior record della NBA: con un mese intero di regular season ancora da disputare la squadra di coach Mike Budenholzer ha già raggiunto quota 50 vittorie. Merito come al solito di Giannis Antetokounmpo, autore di 26 punti, 13 rimbalzi e 6 assist nel successo contro gli Charlotte Hornets, travolti con un secondo tempo da 76 punti dopo aver chiuso il primo sotto di 4 lunghezze (59-55). Ad affiancare il candidato MVP greco ci sono i 25 punti (18 nel solo terzo quarto) di Brook Lopez, che ha riscoperto un po’ della vecchia magia segnando solo una tripla e realizzando invece tutti i 10 liberi tentati, aggiungendo anche 8 rimbalzi alla sua partita. Insieme a loro ci sono i 18 punti a testa di Malcolm Brogdon e Nikola Mirotic, mentre 11 ne hanno realizzati Eric Bledsoe e Donte DiVincenzo. Agli Hornets non sono bastati sei giocatori in doppia cifra guidati dai 25 di Kemba Walker e i 16 dalla panchina di Frank Kaminsky , capaci di spingere il vantaggio fino al +14 nel secondo quarto (48-34 a 7:11 dall’intervallo) prima di subire il ritorno degli avversari.
Questa è solamente la seconda stagione da 50 o più vittorie negli ultimi trent’anni di franchigia per i Bucks, visto che l’ultima volta che era successo era nella stagione 2000/2001, anno delle ultime finali di conference con Ray Allen. Ancora out per coach Budenholzer George Hill (stiramento all’inguine) e Sterling Brown (dolore al polso destro). Prossima partita: lunedì notte all’AT&T Center di San Antonio.
Non della partita Tony Parker (riposo) e Micheal Kidd-Gilchrist (stiramento al ginocchio sinistro). Per gli uomini di Borrego (30-36) la strada verso i playoff si inclina in salita: è ora una partita e mezza la distanza tra loro e l’ottavo seed dei Miami Heat (31-34). Prossima partita: martedì notte, al Toyota Center di Houston.
Altre dai campi
Per un finale punto a punto si può andare al match tra Atlanta e Brooklyn, con i Nets che alla fine si impongono 114-112 con 23 punti di Spencer Dinwiddie e la doppia-doppia da 20 punti e 12 rimbalzi di Jarrett Allen.
I Portland Trail Blazers vincono contro Phoenix 120-127 (26 punti per CJ McCollum), ma è stata una partita che ha sempre visto i padroni di casa avanti, avendo chiuso all’intervallo sopra di 19 punti (47-66). Gli ospiti hanno tentato poi una rimonta disperata nell’ultimo quarto, chiuso con un parziale a loro favore di 43-25.
I Sacramento Kings tengono ancora viva la loro speranza di agguantare i playoff, infliggendo la quinta sconfitta consecutiva ai New York Knicks: 102-94 il punteggio finale con Sacramento trascinata dai 30 punti di De’Aaron Fox e i 19 di Buddy Hield.
Tutti i risultati della notte tra sabato 9 e domenica 10
Boston Celtics-Los Angeles Lakers 120-107
Washington Wizards-Minnesota T’Wolves 130-135 OT
Charlotte Hornets-Milwaukee Bucks 114-131
Brooklyn Nets-Atlanta Hawks 114-112
Phoenix Suns-Portland Trail Blazers 120-127
Sacramento Kings-New York Knicks 102-94