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La notte italiana di sabato 2 febbraio ha visto in scena lo svolgersi di cinque partite della regular season NBA 2018/2019. Poche partite, ma colme di ottime prestazioni. La prestazione regina della nottata è sicuramente quella di Paul George contro gli Heat, con 43 punti e 10 triple messe a referto (anche se Westbrook e Schröder non hanno fatto tanto peggio). Gli infortuni di Harris e Murray hanno messo in luce tra i Nuggets due diamanti grezzi come Beasley e Craig: ottengono entrambi il loro career-high, in una partite dove Nikola Jokic non è comunque da meno. Facile vittoria per i Celtics al Madison Square Garden contro il relitto dei Knicks, in un’arena che ha voce solo per Irving. Vittorie in casa molto pronosticabili di Charlotte e Utah, rispettivamente contro Memphis ed Atlanta.
Boston Celtics-New York Knicks 113-99
Il coro “we want Kyrie” ha accompagnato la point guard di Boston durante tutta la sua prestazione al Madison Square Garden: a dire il vero, a fine partita ammetterà di essersi sentito più disturbato che lusingato durante la partita. Partita che lo vede terminare con 23 punti, 10 rimbalzi e 6 assist. Marcus Morris aggiunge 18 punti, mentre tra gli altri non ci sono prestazioni eclatanti (anche perché non c’è troppo bisogno di sporcarsi le mani).
Nella prima partita post-trade di Porzingis si mettono in risalto Damyean Dotson e Kevin Knox, rispettivamente con 22 e 21 punti. Dennis Smith Jr, Wesley Matthews e DeAndre Jordan non sono ancora disponibili, quindi nel backcourt titolare compare nuovamente Kadeem Allen (9 punti in 35 minuti).
A 2:45 dalla fine del primo tempo i Knicks sono a +3 in seguito alla schiacciata su alley-oop di Robinson (17-20): subiscono tuttavia otto punti di fila sul finale di periodo (25-20). Il secondo quarto si apre con un parziale di 7-13, concluso da una tripla di Dotson a 7:27 dalla fine del primo tempo (32-33). Vi è tuttavia un altro breakdown dei Knicks, che sul 37-37 subiscono dieci punti di fila (5 di Irving e 5 di Morris), raggiungendo la doppia cifra di svantaggio (47-37). Dopo un primo tempo terminato sul -9 (56-47), New York sprofonda addirittura a -14 sul finale di terzo quarto (72-58): solo 11 punti combinati di Knox ed Hezonja negli ultimi tre minuti di quarto tengono a galla gli uomini di coach Fitzdale (80-73). Nei primi quattro minuti e mezzo del quarto finale, tuttavia, i Knicks segnano solo sei punti, subendo un parziale di 17-6 che ammazza la partita, nel quale si mettono in mostra Morris e Rozier con 6 punti a testa.
Ottava vittoria nelle ultime nove uscite per i Celtics. Al Horford e Gordon Hayward hanno segnato stanotte 14 punti a testa. Domenica sera al TD Garden ci sarà Thunder vs Celtics, visibile anche su Sky Sport 2.
Dodicesima sconfitta consecutiva per i Knicks: New York entra nel mese di febbraio dopo aver combinato nei mesi di dicembre e gennaio un record complessivo di 3-24. Luke Kornet è partito da centro ed ha segnato 9 punti, dopo aver saltato cinque gare consecutive a causa di una distorsione alla caviglia sinistra. Anche loro saranno di scena domenica sera, contro i Memphis Grizzlies, ancora al Madison Square Garden.
Oklahoma City Thunder-Miami Heat 118-102
Paul George ha sempre avuto un rapporto difficile con Miami e l’American Airlines Arena: reduce da 11 sconfitte consecutive e con ancora fresche le ferite delle sconfitte subite ai playoff da LeBron&Co, in quella che effettivamente era una sfida sempre presente nelle post-seasons di 6-7 anni fa. Stanotte è stata una notte decisamente diversa: George termina con 43 punti e raggiunge un career-high di 10 triple messe a referto (è anche un franchise-high). Meraviglioso anche Dennis Schröder, che ci ha abituato a prestazioni a corrente alternata, ma con una luce molto accesa nel momento in cui essa torna a splendere: per il tedesco 24 punti dei 28 totali nel solo secondo tempo. Sembra strano comunque far passare in secondo piano Russell Westbrook, che mette a referto la quinta tripla-doppia di fila: stavolta i numeri sono 14, 12 e 14.
Kelly Olynyk mette a referto 21 punti dalla panchina, mentre tra i titolari si distinguono Josh Richardson con 18 punti e Hassan Whiteside con una doppia-doppia da 12 punti e 16 rimbalzi in soli 19 minuti in campo.
I Thunder si portano avanti col lavoro nel primo quarto, con 16 punti di George e 8 assist di Westbrook, valevoli un +7 di vantaggio (31-24). Nel secondo quarto, tuttavia, c’è un playmaker tedesco dalla panchina che vuole mettere in cassaforte la partita: 24 punti per un perfetto 9 su 9 dal campo, arrivato tentando e mettendo a referto 4 triple; George segna altri 10 punti, dando insieme a Schröder al termine del primo tempo un +19 di vantaggio ad Oklahoma (72-53). Gli Heat escono demoralizzati e definitivamente dalla partita ad inizio terzo quarto, nel quale, segnando solo due punti nei due minuti e mezzo iniziali, subiscono la tripla della staffa di George valevole per il -23 (78-55).
Oklahoma batte per la sesta volta di fila Miami: al momento sono sette le vittorie di fila in regular season (la streak più lunga al momento); i Thunder sono l’unica squadra a poter vantare due streak separate di almeno sette partite vinte di fila, insieme ai Golden State Warriors. Domenica sera visita al TD Garden per gli uomini di Donovan, per la sfida contro i Celtics durante il Super Bowl Sunday.
I Miami Heat (24-26) si vedono risucchiati all’ottavo seed, superati dagli Charlotte Hornets, vincenti questa notte (25-26). Terza sconfitta consecutiva in casa, che fa scendere il record all’interno delle mura amiche sull’11-15 (pareggiando il numero di sconfitte dello scorso anno). Hassan Whiteside ottiene la sua doppia-doppia numero 100 in casa. Col suo secondo canestro della serata, il numero 8242 in carriera, Dwyane Wade supera Reggie Miller ed è ora il trentaduesimo all-time per canestri segnati. Ancora in campo gli Heat nella notte tra sabato e domenica, nella quale ospiteranno in back-to-back i Pacers.
Houston Rockets-Denver Nuggets 122-136
Sfida tra l’MVP in carica (con tutta probabilità anche futuro) e un pretendente al trono di MVP, che gioca e si muove in campo come pochi campioni hanno mai fatto: Nikola Jokic termina a un assist dalla tripla-doppia, con 31 punti (12 su 15 dal campo), 14 rimbalzi e 9 assist. Il serbo offusca lievemente il career-high da 35 punti di Malik Beasley (12 su 19 dal campo e 5 su 9 dall’arco). Career-high anche per Torrey Craig, che mette a referto 22 punti.
James Harden mantiene la streak dei 30 punti ancora in vita grazie ai 30 punti di questa notte: a partita morta è riuscito a segnare l’ultima delle sette triple segnate in gara, valevole per il trentello. Contro il suo ex team Kenneth Faried mette a segno 23 punti, mentre Chris Paul si ferma a 20 punti.
I Rockets innestano subito le marce alte: 43 punti nel primo quarto (season-high di franchigia): 15 punti di Harden portano gli uomini di D’Antoni sul +8 a fine primo quarto (43-35); da evidenziare una tripla al buzzer-beater di Gerald Green. Nel secondo quarto, tuttavia, cambia la musica al Pepsi Center: i Nuggets pareggiano con 48 punti il loro franchise-high. Col punteggio sul 57-57 a 6:08 dall’intervallo, i Nuggets effettuano il sorpasso con due liberi di Beasley (57-59). Si conclude in quattro minuti un parziale tremendo di 8-20 per i Rockets, nel quale Denver non sbaglia un singolo tiro dei sette tentati: in questo lasso di tempo si distinguono Monte Morris con 8 punti e due triple e Malik Beasley con 5 punti. (65-79). Houston entra nel secondo tempo consapevole di dover recuperare 12 punti di deficit (71-83). Nel terzo parziale Jokic e Craig combinano per 16 punti, allungando leggermente il distacco dai Rockets (95-113). Nell’ultimo quarto la squadra in trasferta non riesce a scendere sotto i 12 punti di svantaggio, tuttavia Harden (con tutto il Pepsi Center pronto a scoraggiarlo ogni volta che riceve il possesso) riesce ad ottenere i nove punti utili per mantenere la streak.
I 48 punti nel secondo quarto dei Nuggets pareggiano i 48 punti del 16 marzo 2008, contro addirittura gli ormai defunti Seattle Supersonics. Ancora fuori Gary Harris, dilaniato dagli infortuni: dopo i problemi di dicembre all’anca e al tendine del ginocchio a inizio gennaio, ora è l’adduttore ad essere colpito da uno stiramento. Quarta partita saltata da Jamal Murray, a causa di una distorsione alla caviglia sinistra. Back-to-back per Denver, subito in campo domenica notte al Target Center di Minnesota.
Si estende a 25 partite di fila la streak di James Harden, per quanto riguarda le partite da 30 o più punti a referto, una streak che va avanti dal 13 dicembre. Chris Paul, reduce da 17 partite saltate a causa dello stiramento al tendine del ginocchio, salterà probabilmente il back-to-back di domenica notte, in trasferta contro i Jazz.
Tutti i risultati di sabato 2 febbraio
Boston Celtics-New York Knicks 113-99
Oklahoma City Thunder-Miami Heat 118-102
Houston Rockets-Denver Nuggets 122-136
Memphis Grizzlies-Charlotte Hornets 92-100
Atlanta Hawks-Utah Jazz 112-128