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NBA 2018/2019: Denver rischia ma salva il secondo seed, i Pistons vanno ai playoff

Reggie Jackson, Detroit Pistons 2017-2018 - Foto Keith Allison CC BY-SA 2.0

La notte italiana di giovedì 11 aprile ha visto in scena lo svolgersi di undici partite della regular season NBA 2018/2019. Ultima nottata di regular season: stagione finita per molti, ma molte speranze sono destinate a rimanere accese. Quella dei Nuggets sembrava morta (in ottica di difesa del secondo seed) con ben undici punti da rimontare ai T’Wolves: ciò che segue è tuttavia un parziale di 15-0 firmato Jamal Murray, che permette agli uomini di Malone di difendere il secondo seed e sfidare San Antonio al primo turno di playoff. Anche OKC aveva il dovere di proteggere il suo sesto seed, andando a sfidare dei Bucks che hanno sfoggiato ampio turnover pochi giorni prima dall’inizio dei playoff. I Portland Trail Blazers scalzano invece gli Houston Rockets dal terzo seed grazie a una prestazione inaspettata: giocano soltanto sei giocatori di rotazione, tutti almeno 40 minuti. Per quanto riguarda le altre partite, le franchigie tenute a vincere hanno fatto il loro dovere: Spurs, Clippers, Pistons, Magic e Nets.

LE CLASSIFICHE DELLE CONFERENCE

IL TABELLONE DEI PLAYOFF

Denver Nuggets-Minnesota Timberwolves 99-95

Dopo il tremendo finale della scorsa stagione, quando Denver e Minnesota si sono giocate l’ultimo posto disponibile ai playoff in uno spareggio finito al supplementare, i T’Wolves stavano per tirare un altro brutto scherzo ai Nuggets. Pur senza avere a disposizione Karl-Anthony Towns, gli ospiti erano avanti di ben 11 lunghezze a poco più di tre minuti dal termine (77-88), mettendo Denver con le spalle al muro perché con una sconfitta avrebbero perso il secondo posto a Ovest. Così però non è andata, perché guidati dai 29 punti con 14 rimbalzi di Nikola Jokic e i 17 di Jamal Murray i padroni di casa hanno confezionato un parziale di 15-0 che ha ribaltato completamente la partita. Con questo successo Denver si mantiene quindi al secondo posto: al primo turno dei playoff affronteranno i San Antonio Spurs.

Milwaukee Bucks-Oklahoma City Thunder 116-127

Con il miglior record della NBA già assicurato, anche coach Budenholzer ha dato ai suoi titolari un’ultima serata di riposo, con Giannis Antetokounmpo, Eric Bledsoe e Brook Lopez in borghese e il solo Khris Middleton mandato in campo. C’erano decisamente più motivazioni per OKC, che pur dovendo fare a meno di Paul George aveva bisogno di una vittoria per evitare Golden State al primo turno di playoff. Detto, fatto: con Russell Westbrook autore della sua tripla-doppia stagionale numero 34 (15 punti, 11 rimbalzi e 17 assist), i Thunder si sono tolti lo sfizio di segnare 23 triple di squadra e distribuire 40 assist, entrambi record nella storia della franchigia. Il miglior realizzatore è stato Dennis Schröder con 32 punti, seguito dai 28 di Jerami Grant per conquistare la quinta vittoria consecutiva e il sesto posto nella Western Conference: al primo turno se la vedranno con i Portland Trail Blazers dell’ex Enes Kanter. Ai Bucks rimangono giusto i 21 punti in 17 punti di Middleton e il career-high da 29 punti con 13 assist di Tim Frazier, oltre ai 21 di Bonzie Colson e la doppia doppia da 18+17 di D.J. Wilson.

Portland Trail Blazers-Sacramento Kings 136-131

Che ne sia consapevole oppure no, coach Terry Stotts ha dato vita a uno dei tabellini più surreali di questa lunghissima stagione NBA. L’allenatore di Portland ha schierato solamente sei giocatori in tutta la partita, con l’unica riserva Zach Collins che ha giocato solo 13 minuti. I titolari sono stati così spremuti fino all’osso, con i tre esterni (Anfernee Simons, Gary Trent Jr. e Jake Layman) che hanno disputato tutti i 48 minuti senza mai uscire e i due lunghi (l’ex Skal Labissiere e Meyers Leonard) comunque sopra quota 40. Incredibilmente, però, la gara è andata in maniera opposta rispetto a quanto ci si sarebbe potuti aspettare: invece di partire forte e calare alla distanza, gli stakanovisti di Portland hanno rimontato con un secondo tempo assurdo da 44-74, rimontando 28 punti di svantaggio e vincendo una gara a suo modo importantissima. Con questa vittoria delle seconde linee (guidano i 37 punti di Simons e i 29+15 di Labissiere), i Blazers chiudono al terzo posto a Ovest, evitando quindi l’eventuale incrocio con Golden State al primo turno e affrontando gli Oklahoma City Thunder al primo turno di playoff. Ai Kings, che si sono adattati in fretta allo spirito della partita tenendo i titolari in campo per meno di 18 minuti, il migliore è Marvin Bagley con 20 punti e 9 rimbalzi.

 

Altre dai campi:

Dopo aver conquistato un vantaggio di 40 punti, i Pistons hanno vinto 89-115 grazie 27 punti di Luke Kennard e alla 20+18 di Andre Drummond contro i rimaneggiati Knicks: trovano i playoff, tre anni dopo, per la seconda volta in sole dieci stagioni. Grazie anche alla vittoria dei Magic contro gli Hornets per 114-122 (43 punti di Kemba Walker non sovrastano i 35 di Terrence Ross), hanno concluso la regular season all’ottavo posto e affronteranno Milwaukee al primo turno, mentre Orlando giocherà a Toronto. La sesta posizione, però, rimane dei Brooklyn Nets, vittoriosi per 113-94 sui Miami Heat nell’ultima partita della carriera di Dwyane Wade, che la corona con una tripla doppia da 25 punti, 11 rimbalzi e 10 assist.

Vanno all’overtime Los Angeles Clippers e Utah Jazz, con vittoria dei primi per 143-137 grazie a 24 punti di Montrezl Harrell partendo dalla panchina e a 13 in quasi 25 minuti di Danilo Gallinari, mentre ai Jazz non bastano i 40 di Grayson Allen, che approfitta di una giornata in cui metà del roster titolare è a riposo in vista dei playoff. I San Antonio Spurs battono i Dallas Mavericks per 105-94 con 34 punti di LaMarcus Aldridge, con Marco Belinelli che si risparmia (2 punti in 17 minuti e mezzo), ma questa resterà nella storia come l’ultima partita di Dirk Nowitzki, che gioca gli ultimi 31 minuti e 33 secondi della sua carriera mettendo a segno 20 punti e 10 rimbalzi.

Con le preoccupazioni per la possibile serietà dell’infortunio occorso a Steph Curry che si diradano, i Golden State Warriors perdono a Memphis, contro i Grizzlies, per 132-117, ma non si preoccupano perché la prima posizione della Western Conference era già ampiamente decisa: i motivi di interesse della notte diventano i 32 punti di Jevon Carter e la tripla-doppia di Delon Wright (13 punti, 11 rimbalzi, 11 assist). Altre due partite rientrano nella categoria della sostanziale inutilità: gli Indiana Pacers vanno ad Atlanta per battere gli Hawks in un finale thriller, nel quale Taurean Prince (23 punti) segna la tripla del 134-132 a 1″1 dalla fine, ma Bembry commette un fallo non proprio intelligente su su Edmond Summer, che corona la sua serata da 22 punti con i tre liberi del 134-135. Top scorer è però TJ Leaf con 28, seguito da Tyreke Evans con 27. Infine, i Philadelphia 76ers sbrigano la pratica Chicago Bulls per 125-109, lasciando una notte di gloria a Jonathon Simmons con 20 punti, mentre dall’altra parte Walter Lemon ne segna 20.

 

Tutti i risultati di giovedì 11 aprile

Denver Nuggets-Minnesota Timberwolves 99-95

Milwaukee Bucks-Oklahoma City Thunder 116-127

Portland Trail Blazers-Sacramento Kings 136-131

New York Knicks-Detroit Pistons 89-115

Charlotte Hornets-Orlando Magic 114-122

Brooklyn Nets-Miami Heat 113-94

Los Angeles Clippers-Utah Jazz 143-137 OT

San Antonio Spurs-Dallas Mavericks 105-94

Memphis Grizzlies-Golden State Warriors 132-117

Atlanta Hawks-Indiana Pacers 134-135

Chicago Bulls-Philadelphhia 76ers 109-125

 

 

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