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NBA 2018/2019: Clippers e Grizzlies nel clutch-time, tonfo Lakers

Mike Conley, Memphis Grizzlies - Foto Sean Davis CC BY SA 2.0

La notte italiana di mercoledì 6 febbraio ha visto in scena lo svolgersi di otto partite della regular season NBA 2018/2019. Due le partite che si sono decise sul filo del rasoio: i Clippers vincono con un jumpshot di Harris (ma anche grazie a un fenomenale Williams) contro gli Hornets di uno smagliante Kemba Walker, rei di aver sprecato un vantaggio di 20 punti. Spreca tutto anche Minnesota, che regala i due liberi della vittoria a Justin Holiday dopo aver rincorso per tutta la partita. Il match clou è Toronto-Philadelphia, nel quale ai Sixers non basta un commovente Embiid per evitare la sconfitta. Westbrook e George sono in modalità playoff da almeno due settimane: questa notte a farne le spese sono i Magic. Infine, LeBron James in 16 anni di carriera non aveva mai perso con un distacco così ampio, ovvero -42 punti. I Los Angeles Lakers vengono distrutti dagli Indiana Pacers, capaci di tirare con il 55% da tre e di stare al comando dal primo all’ultimo minuto. Una gara senza storia, con i giallo-viola all’intervallo già sotto di 23 punti. Coach Luke Walton, con due minuti dalla fine del terzo quarto, toglie LeBron James e non lo fa più rientrare: continua l’imbarcata dei californiani, fino a portare il risultato sul 136-94.

Toronto Raptors-Philadelphia 76ers 119-107

Kyle Lowry zittisce le voci di una trade per Conley e Gasol che lo vede coinvolto, giocando un ottimo primo tempo (17 punti dei 20 totali) contro i Philadelphia 76ers. Kawhi Leonard è il top scorer, mentre sono necessari 20 punti della point guard e di Ibaka per superare Joel Embiid&Co: il camerunense termina con 37 punti e 13 rimbalzi (doppia-doppia numero 44 in stagione, league-leader), mentre Simmons e Butler mettono a referto rispettivamente 20 e 18 punti.
I Toronto Raptors non rincorrono mai per tutta la durata della disputa, tuttavia non riescono mai a dare il colpo di grazia con dovuto anticipo. Gli uomini di coach Nurse eruttano nel primo quarto con 40 punti, dovuti perlopiù a un 11 su 11 dalla lunetta (40-28). Col secondo quarto si apre il parziale che porta al massimo vantaggio Raptors durante la partita: 18-9 nei primi cinque minuti e mezzo, con Kyle Lowry che piazza tre triple e un totale di 10 punti (58-37). Negli ultimi sei minuti e mezzo del primo tempo Embiid mette a referto 11 punti, ma servono solo a limare inconsistentemente il deficit dei Sixers (72-55). Nel terzo quarto gli uomini di Brown riescono ad arrivare fino al -10 grazie a un parziale di 9-16, firmato soprattutto da 11 punti complessivi di Muscala e Simmons (81-71). Sull’83-73 tuttavia Toronto riallunga grazie a sette punti consecutivi, che portano la contesa sul 90-73 a 3:34 dalla fine del terzo quarto. Si entra nel quarto quarto con i Raptors sul +18, con una partita che non avrebbe più nulla da dire nel tempo rimanente. Si mette più o meno in questi termini, con Toronto che deve soffrire tuttavia più del dovuto a causa dell’orgoglio di Joel Embiid: con i Sixers a -16 con 8:26 sul cronometro, il camerunense mette a referto nove punti consecutivi per portare i suoi sul -7 (108-101). Una schiacciata di Ibaka e un floating jumpshot di Siakam servono a ristabilire le distanze (112-101): nei quattro minuti finali Philadelphia non riesce a recuperare una partita che è stata decisamente persa nel primo tempo.
I Toronto Raptors sono ora 17-11 fuori dalle mure amiche: è il terzo miglior record della lega, dopo quello di Golden State e Milwaukee. Vincono la season-series contro i Sixers per 3-1, vincenti solo il 22 dicembre (con assenti Leonard e Ibaka, ovvero i top-scorers dei dinosauri). Le prossime due uscite sono nuovamente in trasferta: venerdì notte partita contro gli Atlanta Hawks.
Philadelphia cade anche a causa delle assenze di Wilson Chandler (problema al quadricipite) e JJ Redick (nausea). Inizia col piede sbagliato una serie di quattro partite di fila al Wells Fargo Center: la seconda partita è altrettanto complicata, sabato notte contro i Denver Nuggets.

Orlando Magic-Oklahoma City Thunder 122-132

Russell Westbrook raggiunge la sua settima tripla-doppia consecutiva: termina con 16 punti, 15 rimbalzi e 16 assist, eguagliando la sua streak più lunga in carriera; tripla-doppia numero 20 in stagione, la numero 124 in carriera. Paul George mette a referto 39 punti (dati soprattutto da un 15 su 16 dalla lunetta e da 6 triple, dato che tira con un non eccelso 9 su 26 dal campo). Dennis Schröder e Jerami Grant terminano con 20 e 19 punti.
Tra i Magic il leading-scorer è Terrence Ross con 26 punti e 5 triple, supportato da Evan Fournier con 25 punti e da Aaron Gordon con 18 punti e 10 assist.
Dopo un primo quarto equilibrato, nel quale Aaron Gordon mette subito a referto 10 punti (32-31), i Magic provano a dare la prima spallata al termine del secondo quarto: a 3:35 dalla fine del primo tempo, sul 55-55, un lay-up di Gordon apre un parziale di 14-7, nel quale si menzionano una tripla di Fournier e una di Ross (69-62). Orlando allunga la sua lead a dodici lunghezze di vantaggio a 8:56 dal termine del terzo periodo, prima che coach Donovan chiami un time-out (79-67). I Thunder escono da quest’ultimo più pimpanti che mai: una schiacciata a due mani di Grant dopo un lob di Paul George porta OKC sul -3 dopo solo due minuti (81-78), costringendo questa volta coach Clifford al time-out. Oklahoma non si volta più e termina sul +6 un terzo quarto nel quale tira con 15 su 24 dal campo (92-98). Un parziale di 5-13 ad inizio quarto quarto, caratterizzato da 6 punti di Dennis Schröder, allunga la lead a 14 punti di vantaggio (97-111). Due liberi di Jonathan Isaac concludono un parziale di 11-2 a 4:26 dalla fine, donando ai Magic il minimo deficit (108-113): tuttavia George tira 11 liberi nei minuti finali, segnandone 10, non dando mai la possibilità ad Orlando di avvicinarsi ulteriormente.
Durante la streak di Westbrook, i Thunder hanno un record di 6-1 e stanno segnando 124.6 punti di media a partita: complessivamente, OKC è sul 14-6 quando il numero 0 mette a referto una tripla-doppia. Paul George ha segnato almeno 37 punti nelle ultime cinque gare: in questo stretch ha una media di 38.4 punti, con 31 triple segnate su 64 tirate. Venerdì notte altra partita alla Chesapeake Energy Arena, stavolta contro i Memphis Grizzlies.
Tra i Magic da segnalare l’assenza di Mo Bamba, a causa di una frattura al ginocchio sinistro. Gordon e Fournier sono usciti per falli nei secondi finali della partita. Altra trasferta per Orlando, che giocherà la prossima partita venerdì notte contro i Minnesota T’Wolves.

Los Angeles Clippers-Charlotte Hornets 117-115

Fondamentale vittoria per i Clippers, che approfittano della débacle dei Lakers contro i Pacers. Anche se non totalmente guarito dallo stiramento alla spalla subito settimana scorsa, Tobias Harris segna 34 punti, includendo un jumper con 4.3 secondi sul cronometro, che dona il successo a Los Angeles. Prestazione monstre anche per Lou Williams con 31 punti, mentre Harrell e Beverley aggiungono rispettivamente 16 e 15 punti. Gli uomini di coach Rivers tirano un irreale 18 su 24 dall’arco (75%).
Gli Hornets dilapidano un vantaggio di 20 punti, nonostante i 32 punti di Kemba Walker (25 nel primo tempo, ma solo 7 nel secondo) e i 22 punti di Jeremy Lamb.
Nel primo quarto Harris e Beverley vanno per 18 punti complessivi, che valgono tuttavia solo un punto di vantaggio (26-25). Sul 37-37 a 5:25 dall’intervallo Walker stampa una tripla dopo uno splendido step-back che apre un parziale di 4-10, terminato con un gioco da tre punti in contropiede di Lamb (41-47). Nei tre minuti rimanenti Walker si accende con altri 11 punti, includendo un gioco da quattro punti dopo un fallo di Harris; tuttavia i Clippers rimangono in scia grazie a 10 punti complessivi dello stesso Harris e di Gilgeous-Alexander (53-58). Scia che viene persa dopo i primi due minuti e mezzo del terzo quarto, con i Clippers che vanno totalmente in bambola (60-66): subiscono un parziale di 8-22, nel quale Charlotte tira con 8 su 12 dal campo, Lamb segna 10 punti e Los Angeles perde quattro palle (68-88). Nei tre minuti rimanenti del terzo periodo, in cui ci si aspettava un KO tecnico dei Clippers, vi è un inaspettato e istantaneo contro-parziale di 16-4, con Williams ed Harrell che segnano 8 e 5 punti (per “Sweet Lou” due triple negli ultimi 30 secondi). Il piccolino diventa infermabile: segna i primi nove punti dei Clippers nei primi due minuti del quarto quarto quarto, portando i suoi sul -4 (93-97). A 7:55 dalla fine, dopo una tripla di Malik Monk valida per il +9 (93-102), Los Angeles impatta un parziale di 10-0, comprendente una tripla di Harris e una di Williams, con quest’ultima che sancisce il clamoroso sorpasso (103-102). La partita va avanti di botta e risposta fino a 21.1 secondo dalla fine: Marvin Williams è clutch segnando due liberi per il pareggio (105-105), con l’ultimo possesso che va nelle mani di Tobias Harris, che penetra facilmente contro Walker e rilascia la piuma per due punti. Sulla rimessa finale Marvin Williams riceve dopo molte difficoltà: ne consegue una tripla corta e sbagliata.
I Clippers (30-25) sembrano dare la spallata decisiva ai Lakers, ormai a due partite e mezzo di distanza, fermi al nono seed (27-27): devono ancora difendersi dall’assalto dei Kings, a una partita di distanza e con due partite giocate in meno (28-25). Dopo quattro trasferte con due vittorie e due sconfitte, vi sono ora altre due trasferte: la prima è venerdì notte, contro gli Indiana Pacers.
Anche gli Hornets (26-27) non hanno ancora decisamente chiuso il discorso playoff: il loro settimo seed è messo in discussione da Heat (25-27) e Pistons (24-29). Back-to-back per gli uomini di Clifford, in trasferta contro i Dallas Mavericks.

Minnesota T’Wolves-Memphis Grizzlies 106-108

Minnesota trascorre in svantaggio tutta la gara per poi riacciuffarla nel secondi finali, prima che Okogie mandi ingenuamente Justin Holiday in lunetta con 0.1 secondi sul cronometro. Potrebbe essere l’ultima partita giocata da Conley in canotta Grizzlies (si ricorda che la deadline per le trade è domani): per il playmaker 25 punti e 9 assist. Quasi sicuramente ai saluti Marc Gasol, non sceso in campo questa notte: la trade con Charlotte è quasi andata in porto, bisogna solo conoscere gli assets offerti dagli Hornets. Jaren Jackson Jr termina con 23 punti, mentre Ivan Rabb sigla un career-high da 19 punti. Il game-winner Justin Holiday mette invece 17 punti a referto.
Tra i T’Wolves c’è da segnalare l’ennesima doppia-doppia di Karl-Anthony Towns (26 punti e 18 rimbalzi), mentre Saric e Deng terminano rispettivamente con 22 e 18 punti.
Primi cinque minuti da incubo per Minnesota: dopo un 1 su 7 dal campo, gli uomini di coach Saunders si trovano sul 2-16. I T’Wolves si portano dietro i danni di questo inizio sia a fine primo quarto (19-32) che a fine primo tempo (44-56). Minnesota arriva addirittura sul -5 a un minuto dall’intervallo, grazie a 18 punti complessivi di Towns e Okogie, prima che Conley, con una classe immensa, segni tre triple di fila, facendo esplodere di gioia il FedExForum (54-66). A 4:08 dalla fine del terzo quarto i Grizzlies sono sul +13 dopo una tripla di Justin Holiday (70-83): tuttavia gli uomini di Bickerstaff segnano segnano solo due punti nei quattro minuti rimanenti, permettendo a Minnesota di stampare un 13-2 di parziale, grazie a un fulmine a ciel sereno rappresentato dai nove punti di Deng (83-85). Memphis apre il quarto quarto con uno 0-9 di parziale, con 5 punti del giapponese Yuta Watanabe, proveniente dalla franchigia G-League affiliata ai Grizzlies (83-94). A 3:20 dalla fine i T’Wolves sono ancora a -7, quando iniziano un parziale di 9-0 con un lay-up di Deng e lo terminano con due liberi clutch di Towns (106-106). Si arriva dunque all’epilogo: Mike Conley sbaglia la tripla della vittoria, Holiday segue insieme ad Okogie il rimbalzo offensivo, lo agguanta e si vede franare il nigeriano sopra di lui, a 0.1 secondi dalla fine. Basta un libero per vincere, ma Holiday li segna comunque entrambi.
Memphis non vinceva due gare consecutive da dicembre (23 dicembre e 26 dicembre). Mike Conley ha segnato almeno 20 punti in 31 gare di questa regular season. Trasferta nell’Oklahoma come prossima partita, venerdì notte contro i Thunder.
Seconda sconfitta consecutiva per i T’Wolves. Karl-Anthony sua doppia-doppia numero 35 in stagione. Altra trasferta per loro, venerdì notte, all’Amway Center di Orlando.

Tutti i risultati di mercoledì 6 febbraio

Toronto Raptors-Philadelphia 76ers 119-107
Orlando Magic-Oklahoma City Thunder 122-132
Los Angeles Clippers-Charlotte Hornets 117-115
Minnesota T’Wolves-Memphis Grizzlies 106-108
Los Angeles Lakers-Indiana Pacers 94-136
Boston Celtics-Cleveland Cavs 103-96
Detroit Pistons-New York Knicks 105-92
Miami Heat-Portland Trail Blazers 118-108

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