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La notte italiana di sabato 29 dicembre ha visto lo svolgersi di dieci partite della regular season NBA 2018-19. Lo spettacolo non è mancato, a partire dal derby di Los Angeles vinto dai Clippers. Sconfitta pesante invece per Toronto sul parquet di Orlando. Non brilla Belinelli nel ko di San Antonio contro Denver.
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HIGHLIGHTS DERBY DI LOS ANGELES
Los Angeles Clippers-Los Angeles Lakers 118 -107
Allo Staples il derby va alla squadra con meno appeal di Los Angeles. Non si può dire vada tutto per il verso giusto alla squadra giallo-viola di Los Angeles, tra il risaputo (ma non grave) problema all’inguine di Lebron e l’infortunio alla mano che terrà fuori Rajon Rondo: uno degli eroi della partita di Natale contro GS sarà ai box per almeno un mese. Di nuovo, senza i tre veterani (McGee, rispetto al resto del roster, è paradossalmente un veterano) i Lakers soccombono dopo la mazzata al buzzer beater di Bogdanovic a Sacramento.
Non tutto è da buttare: Ball sta contrapponendo giocando da play titolare una difesa sublime e delle doti di passaggio eccezionali ad errori basilari e scelte di tiro discutibili. Per lui questa notte 19 punti, 5 rimbalzi e 6 assist. Sia lui che Ingram hanno pescato il quarto fallo durante il terzo quarto, ma nessun team dà la spallata decisiva fino a che i Clippers segnano gli ultimi 9 punti del terzo quarto. Josh Hart fuori dalla partita con 4:41 sul cronometro dopo aver segnato 12 punti, a causa di una protesta per un mancato fischio su Tobias Harris per spinta. Kuzma con 24 punti, non è comunque il miglior scorer della partita, che è identificabile con “Sweet” Lou Williams, che ha esibito una prestazione di un’estrema efficienza: 36 punti col 61% dal campo, 11 su 11 dalla lunetta, buzzer beater da centrocampo per terminare il primo tempo e tripla in faccia a Lance Stephenson con allegata esultanza mimata e schitarrata. What else?
Da segnalare infine il proseguo del periodo nero dalla lunetta per i Lakers (peggior team della lega e stasera 68% dalla linea della carità) e la mancanza di una rotazione profonda a causa di problemi d’infortuni, tecnici (Isaac Bonga non è ancora ritenuto adatto per la rotazione) e personali (Beasley ancora lontano dalla squadra a causa della morte di sua madre).
Toronto Raptors-Orlando Magic 87-116
Inaspettatamente Toronto-Orlando termina con un blow-out, ma a parti invertite.
Nikola Vucevic termina con 30 punti, 20 rimbalzi e 8 assist, spazzando via una serie dei Magic di quattro sconfitte consecutive. I Magic hanno cinque giocatori oltre la doppia cifra, tra cui Dj Augustin con 17 punti. Vucevic è il terzo giocatore di questa decade a registrare una 30+20+8, dopo Cousins, Duncan e David Lee. I Magic, che erano reduci da cinque sconfitte di fila a Toronto, li “outscorano” 51 a 16 in 16 minuti tra il secondo e il terzo quarto, raggiungendo un vantaggio massimo di 31 punti.
Leonard segna 21 punti per i Raptors, che terminano una three-game-trip tirando con un inaspettato 29% dal campo. Alla causa contribuisce anche Ibaka, con 17 punti e 8 rimbalzi. I Raptors, dopo aver segnato 8 dei primi 12 tiri, sbagliano 40 tiri sui 51 successivi tentati. I canadesi entrando in questa partita avevano il miglior record (26-11), ma dopo questa débacle in Florida, vengono scalzati dalla cima dai Bucks. Lowry ancora in panchina, ha giocato solo una volta dal 12 dicembre.
Dallas Mavericks-New Orleans Pelicans 112-114
Un altro giorno in ufficio per Anthony Davis, che ha giocato un season-high di 43 minuti, mettendo a referto un season-high di 48 punti e prendendo 17 rimbalzi, spazzando una streak di cinque sconfitte che stava compromettendo (e forse l’ha già fatto) la corsa di NOLA per l’ottavo seed. Doppia doppia anche per Julius Randle, con 22 punti segnati e 12 rimbalzi. I Pelicans dominano letteralmente il pitturato con 70 punti a referto. Carlisle a fine partita dirà esplicitamente che il suo MVP è Anthony Davis e, sinceramente, poche sono le prove contro questo avvenimento (una delle tante, il posizionamento basso di NO in classifica).
Non MVP, ma ROTY (con tutti gli scongiuri), Doncic con sette triple segnate delle 10 tentate, segna 34 punti (altro season-high della notte), che si vanno ad aggiungere ai 21 di Harrison Barnes. Dallas cade solo a causa dell’errore sullo “scoop shot” di Dennis Smith Jr. (tornato dopo 11 partite dopo l’infortunio al polso) sulla difesa del solito Davis. Sanguinose inoltre le nove palle perse dai Mavs nell’intero secondo tempo, sebbene abbiano dominato dall’arco, con 15 triple contro le sole 4 (col 17%) da parte dei Pelicans. Come già detto, NO ha sopperito all’insufficienza dall’arco con un controllo totale del pitturato.
Oklahoma City Thunder-Phoenix Suns 118-102
Risultato apparentemente scontato, ma meno scontato se si pensa all’improvvisa assenza di George e allo stato di forma dei redivivi Suns.
Westbrook segna 40 punti, di cui 15 negli ultimi 6 minuti e mezzo. Abdel Nader raggiunge un season-high di 18 punti. Schröder segna 14 dei suoi 20 punti nel quarto quarto. Quarto quarto decisivo per i Thunder, dove si rileva un 17-2 nella sua prima parte, che porta avanti Russell&Co avanti di 14 punti.
I Suns giocano una partita magistrale per tre quarti, per poi fare harakiri nel quarto quarto: 37-18 il parziale totale nel momento in cui si è decisa la partita. Doppia doppia per Devin Booker con 25 punti e 10 assist. Warren ed Ayton contribuiscono con rispettivamente 19 e 16 punti. I Suns avevano vinto cinque delle ultime sette partite, dopo un inizio di 4-24: vengono battuti per la quarta volta su quattro partite da OKC.
Tutti i risultati di sabato 29 dicembre:
Charlotte Hornets – Brooklyn Nets 100-87
Washington Wizards – Chicago Bulls 92-101
Orlando Magic – Toronto Raptors 116-87
Indiana Pacers – Detroit Pistons 125-88
Minnesota Timberwolves – Atlanta Hawks 120-123 dts
New Orleans Pelicans – Dallas Mavericks 114-112
Miami Heat – Cleveland Cavaliers 118-94
Phoenix Suns – Oklahoma City Thunder 102-118
Denver Nuggets – San Antonio Spurs 102-99
Los Angeles Lakers – Los Angeles Clippers 107-118
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