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Dopo tre anni e due mesi, la famiglia di Kobe Bryant ha avuto giustizia. Nel gennaio del 2020 avvenne il tragico incidente in aereo che portò alla morte di una delle più grandi star della NBA, di una delle sue figlie e di altre sette persone. Poca chiarezza era stata fatta per delle possibili foto che ritraevano il tragico incidente, circolate fra alcuni poliziotti e pompieri della contea immediatamente dopo il tragico ritrovamento. A tre anni di distanza, la famiglia Bryant ha avuto la risposta che si augurava da tempo.
Secondo quanto riportato dal New York Times, la contea di Los Angeles ha accettato di pagare a Vanessa Bryant ed a tre delle sue figlie quasi 30 milioni di dollari per risolvere la causa sollevata subito poche settimane dalla morte del marito. L’accusa parlava di foto che erano circolate privatamente fra i cellulari di alcuni poliziotti e pompieri che ritraevano le immagini crude e vivide dell’incidente mortale.
Dopo la vittoria in sede legale, è intervenuto l’avvocato della famiglia di Bryant che con una nota ha spiegato: “La giornata di oggi segna il culmine della coraggiosa battaglia della signora Bryant per chiedere conto della loro responsabilità a coloro che sono coinvolti in questa condotta grottesca. La signora Bryant ha combattuto per suo marito, sua figlia e tutti coloro nella comunità la cui famiglia deceduta è stata trattata con simile mancanza di rispetto. Speriamo che la sua vittoria al processo e questo accordo pongano fine a questa pratica“.
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