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14 aprile 1985: Mark Eaton conclude la stagione 1984/1985 con 456 stoppate, concludendo con un media di 5.56, un record tutt’oggi imbattuto. “Mark Eaton cambia i tuoi tiri quando è in campo. In più cambia i tuoi tiri anche quando sta fuori perché sei così abituato a provare a scavalcarlo quando tiri che ti dimentichi che lui non è lì”. Così diceva di lui Cliff Levingston, vincitore di due anelli con i Bulls di Jordan e dello Scudetto ’94 con la Virtus. Ai più giovani Eaton non dirà più di tanto: non ha vinto nulla a livello di squadra, ma nel suo “piccolo” ha scritto delle belle pagine di storia della pallacanestro moderna.
Il futuro centro, come Yao, inizia a giocare a pallanuoto e non è interessato al basket. E’ decisamente altino: Mark è un armadio di 224 cm per 130 chili abbondanti ed è difficile non notarlo. Nell’aprile ’77, infatti, viene “scoperto” e convinto a giocare da Tom Lubin, allenatore del Cypress Junior College, community college californiano: in due stagioni Eaton riuscirà a segnare 14,3 punti di media. Nell’estate ’79 i Phoenix Suns spendono per lui la 107esima scelta di quel draft, ma Mark preferisce tornare sui banchi di scuola e si accasa nella prestigiosa UCLA. Qui Eaton resterà per altri due anni senza trovare molto spazio in campo (3o partite per 196 minuti totali) ma viene notato da un certo Wilt: quel Wilt, Wilt Chamberlain. L’ex Lakers, che dopo il suo ritiro è solito dare un’occhiata agli allenamenti dei Bruins, si accorge che questo colosso fa molta fatica a far sentire la sua voce in attacco e lo vede quindi demoralizzato. Wilt prenderà da parte Eaton e gli darà un consiglio che gli cambierà completamente la carriera: “Concentrati sul difendere il tuo canestro, prendere il rimbalzo e dare la palla ai tuoi compagni più veloci e non snervarti nel cercare il canestro contro giocatori più agili di te”.
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Nel Draft ’82 Eaton viene scelto, alla numero 72, da Frank Layden e i suoi Utah Jazz. Layden giustifica la scelta spesa su Eaton citando Red Auerbach: “You can’t teach height!”. Difatti i suoi 224 centimetri lo portano, infatti, ad essere il settimo giocatore più alto ad aver giocato almeno una partita in NBA. A fine stagione, giocando 18.9 minuti in 81 partite, totalizzando 275 stoppate (3,4 a partita), già record di franchigia, e posizionandosi 3° nella classifica di Lega, alle quali aggiunge 4.3 punti, 5.7 rimbalzi e 1.4 assist ma anche 3.2 falli. Nella Stagione 1983/1984, nonostante la promozione in quintetto, quasi tutte le sue cifre rimangono pressoché invariate: 5.6 punti , 7.3 rimbalzi e 1.4 assist in 26 minuti. Mostruosi invece i numeri delle sue stoppate: 351 totali, media di 4.3 a partita , 5.9 proiettate sui 36 minuti (nell’anno da rookie erano addirittura 6.5!) facendogli vincere il titolo di miglior stoppatore dell’anno. La sua difesa aiuterà i Jazz a qualificarsi ai playoffs per la prima volta nella loro storia (cioè da quando sono nati, come New Orleans Jazz, nel ’74). Utah passa il primo turno contro Denver (3-2) venendo poi eliminata dai Suns (2-4) nelle semifinali di conference.
La sua terza stagione è la più significativa, a livello personale: migliori statistiche in carriera per punti (9.7), rimbalzi (11,3), assist (1.5), triple doppie (4) e soprattutto stoppate: 456 per una media di 5.6 a partita (entrambi , come già affermato, record NBA). Nella prima stagione di Stockton a Salt Lake City, Utah riesce a raggiungere per la seconda volta consecutiva il secondo turno dei playoff ad ovest (4-1 contro Houston, 1-4 coi Nuggets). L’85 vede l’innesto di Malone al roster e Eaton risulterà un punto fermo della difesa dei Jazz fino alla fine al suo ritiro nel ’93, causato dai continui problemi alle ginocchia e alla schiena. In 11 stagioni nello Stato dei mormoni Eaton giocherà 875 partite (record per un giocatore di oltre 2 metri e 20) , stoppando 3.064 tiri (attualmente 4° all time) con una media di 3.5 a partita (1° assoluto), 5.216 punti (6.0) 6.939 rimbalzi (7.9) e 840 assist.
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