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Boston Celtics, coach Stevens: “Caso Floyd? Difficile comunicare un dolore simile”

Donovan Mitchell e Jaylen Brown, Team USA - Foto "Fiba.basketball"

”Mi ci è voluto un po’ a mettere per iscritto quello che volevo dire. Volevo che loro sapessero che ogni persona dignitosa in questo momento sta soffrendo e che ogni persona decente sente il dolore della comunità afro-americana. Ma non voglio neanche fare finta di sapere cosa sia quell’esatto dolore. Quello che volevo sapessero è che sono con loro, perché ritenevo fosse importante”. Sono queste le parole di Brad Stevens, coach dei Boston Celtics, il quale è intervenuto per commentare l’operato dei suoi giocatori all’interno del movimento Black Lives Matter: È bellissimo vedere così tanti dei nostri ragazzi attivi in questo momento. Ho parlato con molti di loro, tutti stanno soffrendo, ma la leadership che hanno mostrato è incredibile. La cosa più importante è guarire e avere risultati nel breve termine, così da avere delle azioni sostenibili sul lungo periodo che portino davvero a un cambiamento”.

Hanno contribuito Marcus Smart ed Enes Kanter, ma senz’ombra di dubbio Jaylen Brown è il giocatore NBA più coinvolto in prima persona per le questioni sociali: “Per quanto sia grande nella pallacanestro, il più grande impatto di Jaylen non sarà nel basket. È un ragazzo speciale e un leader speciale. Non solo è intelligente, ma ha coraggio e tantissime altre qualità che lo rendono ciò che è. Ce ne siamo accorti già quando lo abbiamo scelto al Draft, ma è diventato ogni giorno più incredibile. Ho sempre apprezzato ascoltarlo e parlare con lui di argomenti che vanno oltre il basket. Mi aveva detto che sarebbe andato fino ad Atlanta per protestare, perciò non mi sorprende che abbia assunto un ruolo di leadership. È fatto in quella maniera”.

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