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Si è giocata nella notte gara-4 delle NBA Eastern Conference Finals. Non riesce questa volta ai Boston Celtics di ripetere il mezzo miracolo di gara-3, che li aveva visti espugnare la Quicken Loans Arena con una prova d’orgoglio (dopo le due sconfitte casalinghe). Nel quarto atto, i Cleveland Cavaliers non si fanno sorprendere e – pur con qualche difficoltà – si portano sul 3-1 in una serie che li vede ormai lanciati verso le terze NBA Finals consecutive. I campioni in carica troverebbero ad attenderli i Golden State Warriors, che lunedì notte hanno archiviato con successo (4-0) la pratica San Antonio Spurs.
Galvanizzati dal successo ottenuto in gara-3, i ragazzi di coach Brad Stevens approcciano gara-4 con il piglio giusto. La squadra allenata da Tyron Lue, al contrario, appare frastornata e disputa il peggior primo quarto della loro intera postseason: 19 i punti segnati da LeBron James e compagni, che dopo la prima frazione di gioco si ritrovano sotto di dieci lunghezze. Proprio il Re, particolarmente nervoso, deve accomodarsi preventivamente in panchina alla metà del secondo quarto, avendo già raggiunto i 4 falli personali. Senza LeBron, a tenere a galla i Cavs provvede Kyrie Irving, in quella che sarà la sua serata; il prodotto di Duke si scatena nel terzo periodo, che vede i Cavs realizzare un parziale complessivo di 40-23 con il quale tornano avanti. Nel quarto conclusivo anche LeBron sale al proscenio, e i Celtics devono capitolare.
Nel 112-99 finale, 42 punti portano la firma di Irving, che realizza il suo personale career high per quanto concerne i playoff; LeBron James si ferma invece a 34 punti, cui aggiunge 6 assist e 5 rimbalzi. A proposito di massimi in carriera, Kevin Love confeziona il proprio personale alla voce “rimbalzi”: ben 17 sono quelli catturati dall’ex giocatore di Minnesota, che mette inoltre a referto 17 punti e dispensa 5 assist ai compagni. Contro questi tre, ben poco può la difesa dei Boston Celtics, mentre il loro attacco – privo di Isaiah Thomas (stagione finita per il playmaker) – non può certo produrre gli stessi numeri; pur con quattro giocatori in doppia cifra (capitanati da Avery Bradley a quota 19), i biancoverdi si arrendono, rimandando le ostilità a gara-5.
Il quinto atto della serie andrà in scena giovedì notte sul parquet incrociato del TD Garden. Per i Cleveland Cavaliers, la possibilità di chiudere la pratica e volare sulla Baia dove il 1° giugno sarà tempo di NBA Finals. Per i Boston Celtics, il disperato tentativo di allungare una serie che del resto, dopo le prime due gare, sembrava lasciare loro ben poche speranze.