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Emozioni e spettacolo in gara-5 della serie tutta texana tra San Antonio Spurs e Houston Rockets. Dopo quattro partite vinte con ampio margine da una delle due squadre, per risolvere il quinto appassionante atto della sfida tra i maestri Greg Popovich e Mike D’Antoni è necessario l’overtime. E ad avere la meglio è infine il cuore immenso dei San Antonio Spurs, che – più forti degli infortuni che li assillano e trascinati dal proprio pubblico – vincono con i denti una dura battaglia: 110-107 è il punteggio finale in loro favore.
Perso per questa stagione Tony Parker, per la prima volta Popovich decide di schierare – sin dalla dalla palla a due – Patty Mills in sostituzione del playmaker franco-belga. Dall’altra parte D’Antoni deve sopperire analogamente all’assenza di Nenê, tassello fondamentale della second unit: lo fa spostando in questa Ryan Anderson e promuovendo in quintetto Eric Gordon. Che sarà una gara diversa dalle precedenti quattro lo si evince sin dai primi possessi, particolarmente combattuti. Gli Spurs partono bene e concludono avanti di tre il quarto d’apertura, ma i Rockets sono pienamente in partita e costantemente a contatto. Nel secondo quarto gli ospiti operano il sorpasso e vanno all’intervallo lungo sopra di due punti.
Gli Spurs inseguono per tutto il terzo quarto, al termine del quale sono nuovamente avanti di uno. L’equilibrio continua a regnare sovrano, e il quarto periodo è una battaglia punto a punto, con continui lead changes e difese che impegnano egregiamente gli attacchi avversari (tanto che il parziale complessivo del quarto periodo sarà di 16-15 in favore di Houston). Una nuova tegola colpisce San Antonio nei minuti finali: la caviglia di Kawhi Leonard (migliore dei suoi fino a quel momento, come spesso avviene) compie un movimento innaturale dopo un atterraggio, e poco dopo l’MVP delle Finals 2014 è costretto a sedersi in panchina per tutto il resto della gara. San Antonio può comunque contare sull’eterno Manu Ginobili, che realizza in finger roll il canestro del 101 pari a 34 secondi dalla sirena. James Harden spreca il possesso successivo per i Rockets commettendo fallo in attacco, ma neppure gli Spurs riescono a segnare sull’ultimo possesso.
È overtime. Le due squadre paiono stremate e faticano non poco a trovare i primi punti del supplementare, con gli Spurs che devono fare i conti con l’assenza pesante del loro uomo migliore sui due lati del campo. A quel punto sale al proscenio Danny Green, che segna 7 dei 9 punti di San Antonio in questa fase (gli altri 2 portano la firma di Jonathon Simmons dalla lunetta), ma sbagliando un tiro libero lascia ai Rockets la possibilità di pareggiare segnando da tre sull’ultimo possesso. La palla arriva a Harden che carica il tiro, ma Ginobili interviene stoppandolo da dietro per la giocata difensiva di questi playoff: il suono della sirena sancisce la vittoria degli Spurs, che si portano sul 3-2. Una vittoria corale, quella di San Antonio, che nella notte di giovedì tenterà di chiudere la serie in quel di Houston per volare poi ad affrontare i Golden State Warriors nelle Western Conference Finals.
Per riuscire nell’impresa, gli Spurs avranno bisogno del Kawhi Leonard visto in questa gara-5 prima dell’infortunio, capace di chiudere con una doppia doppia da 22 punti e 15 rimbalzi; in doppia doppia anche LaMarcus Aldridge (che in serata mette a referto 18 punti e 14 rimbalzi), mentre in doppia cifra di punti troviamo Mills (20), Green (16), Ginobili (12, con 7 rimbalzi e 5 assist) e Simmons (12). Dall’altra parte non bastano ai Rockets la tripla doppia da 33+10+10 di James Harden (per il quale pesano però ben 9 palle perse), i 20 punti di Patrick Beverley o i 19 di Ryan Anderson: giovedì Houston dovrà fronteggiare il rischio eliminazione.