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L’NBA Christmas Day non è solo Cleveland contro Golden State. Come vuole la tradizione, nel giorno di Natale la NBA propone alcune tra le sfide più interessanti dell’intera regular season. Si comincia nel tardo pomeriggio italiano al Madison Square Garden, dove i New York Knickerbockers ospitano gli antichi rivali Boston Celtics. I padroni di casa partono forte e terminano il quarto di apertura avanti di sei lunghezze; ma nel secondo i Celtics ribaltano la situazione, trascinati in primis dal “piccolo grande” Isaiah Thomas, che a fine gara totalizzerà 27 punti. All’intervallo lungo Boston è sopra di otto; nel terzo raggiunge per la prima volta la doppia cifra di vantaggio, ma subisce una leggera rimonta da parte di New York e chiude a +6. Nel quarto periodo i Celtics trovano il massimo vantaggio avanti di tredici, prima che i Knicks rimontino nuovamente fino ad acciuffare il pareggio a quota 112; ma è l’ultimo squillo dei padroni di casa, che infine si arrendono nonostante i 29 punti del solito Carmelo Anthony, i 25 di Derrick Rose e i 22 con 12 rimbalzi di Kristaps Porzingis.
Dopo lo spettacolo offerto da Cleveland e Golden State, i riflettori si spostano a San Antonio, dove gli Spurs ricevono all’AT&T Center i Chicago Bulls. Anche in questo caso sono i padroni di casa a partire forte, raggiungendo addirittura i venti punti di vantaggio nel primo quarto. I Bulls tuttavia rimontano, riportandosi a contatto nel secondo quarto e completando la rimonta nel terzo, nel quale addirittura mettono brevemente la testa avanti. Ma a quel punto gli Spurs si risvegliano e, una volta ripreso il controllo della gara, vincono senza particolari difficoltà e con ampio margine. Nella squadra allenata da Greg Popovich si distinguono – come spesso avviene – Kawhi Leonard e LaMarcus Aldridge: quest’ultimo con una prestazione da 31 punti e 9 rimbalzi, mentre l’MVP delle Finals 2014 realizza una doppia doppia da 25 punti e 10 rimbalzi. Miglior realizzatore per i Bulls è un Dwyane Wade da 24 punti, non sufficienti per impensierire questi Spurs schiacciasassi, che ora insidiano la leadership dei Golden State Warriors (sconfitti all’ultimo respiro dai Cavs) nella Western Conference.
A Ovest scendono poi in campo Minnesota Timberwolves e Oklahoma City Thunder. La Chesapeake Energy Arena è pronta per un nuovo show di Russell Westbrook, il quale – pur non raggiungendo quella tripla doppia cui ultimamente ha abituato – non manca di soddisfare le attese dei suoi tifosi. Contro i T’Wolves, Westbrook mette a referto 31 punti, 7 rimbalzi e 15 assist, che valgono una facile vittoria per i suoi Thunder. Minnesota è pienamente in partita lungo tutto il primo quarto, salvo poi calare poco prima dell’intervallo e spegnersi progressivamente nel secondo tempo; è proprio nelle seconde frazioni di gara che la squadra allenata da Tom Thibodeau – sebbene disponga di un eccezionale concentrato di talento – continua a palesare enormi difficoltà, complice forse l’inesperienza di un gruppo molto giovane. Migliore dei suoi è Karl-Anthony Towns, con un fatturato da 26 punti e 8 rimbalzi, ma a festeggiare nel giorno di Natale sono i Thunder di Billy Donovan e Russell Westbrook.
L’appuntamento natalizio si conclude in bellezza allo Staples Center di Los Angeles, dove ha luogo il primo scontro diretto stagionale tra le due squadre della città. In un angolo i gloriosi Lakers, nell’altro i Clippers, storicamente “meno fortunati”, ma che tuttavia da alcune stagioni comandano indiscutibilmente la scena cittadina (complici le prolungate difficoltà dei “cugini” gialloviola). Tuttavia Doc Rivers deve ancora fare a meno dei due uomini-franchigia, Chris Paul e Blake Griffin, ai box per infortunio; la loro assenza è di fatto già costata ai Clippers la sconfitta contro i Dallas Mavericks nell’ultima partita. Il primo tempo è comunque tutto appannaggio dei Clippers, che comandano anche in doppia cifra di vantaggio; ma i Lakers si rifanno sotto e vanno all’intervallo con appena tre lunghezze da recuperare. Nel terzo quarto i gialloviola piazzano il sorpasso e l’accelerata apparentemente decisiva, portandosi addirittura a +18; a questo punto, come già nelle due trasferte di Charlotte e Miami, la squadra di Luke Walton si rilassa, subendo il pericoloso ritorno degli avversari. Questo tuttavia non si concretizza, e i Lakers tornano a battere i Clippers a distanza di oltre tre anni. Migliori realizzatori della serata gialloviola sono Nick Young e Timofey Mozgov, entrambi a quota 19, mentre ai Clippers non bastano i 22 punti di JJ Redick e Jamal Crawford.
Tutti i risultati:
New York Knicks – Boston Celtics 114-119
Cleveland Cavaliers – Golden State Warriors 109-108
San Antonio Spurs – Chicago Bulls 119-100
Oklahoma City Thunder – Minnesota Timberwolves 112-100
Los Angeles Lakers – LA Clippers 111-102