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La NBA non si ferma (quasi) mai e nel giorno di Capodanno vede disputarsi cinque gare. Si comincia alla Philips Arena, dove gli Atlanta Hawks di Mike Budenholzer ospitano i San Antonio Spurs di Greg Popovich, di cui Budenholzer è stato assistente per diciassette stagioni. San Antonio è avanti per quasi tutta la gara, ma i padroni di casa rimangono sempre a contatto e nel finale dei tempi regolamentari acciuffano il pareggio a quota 100, grazie alla tripla messa a segno da Tim Hardaway Jr. a tre secondi dalla sirena; l’ultimo tiro di Kawhi Leonard viene sputato dal ferro e si va così all’overtime. Qui è Atlanta ad avvantaggiarsi, ma sono gli Spurs a trovare il pari a 112, prima che l’uno su due dalla lunetta, prima di Hardaway e poi di Dennis Schroder, fissi il punteggio sul 114-112 in favore dei padroni di casa; l’ultimo possesso è per gli Spurs, con poco più di quattro secondi sul cronometro, ma Leonard fallisce il layup e a vincere sono gli Hawks. Chi trascina Atlanta alla vittoria è soprattutto un Paul Millsap da 32 punti e 13 rimbalzi, mentre a San Antonio non bastano i 27 e 13 di LaMarcus Aldridge. Per la prima volta da quando è capo allenatore, l’allievo (Budenholzer) supera il maestro (Popovich).
Due le gare che si giocano in serata tra squadre della Eastern Conference. All’American Airlines Arena di Miami prosegue la stagione negativa degli Heat, che – privi di Goran Dragic e Hassan Whiteside – si arrendono ai non irresistibili Detroit Pistons dopo essere stati avanti per i primi due quarti abbondanti; gli ospiti trovano i 27 punti di Reggie Jackson e la doppia doppia da 26 punti e 18 rimbalzi di Andre Drummond, mentre non sono sufficienti per Miami i 20 di James Johnson in uscita dalla panchina. Non va meglio all’altra franchigia della Florida, gli Orlando Magic, nettamente sconfitti in casa degli Indiana Pacers; questi trovano in Myles Turner il loro miglior realizzatore (per lui doppia doppia da 23 punti e 12 rimbalzi), mentre Paul George si ferma a 19. A Ovest è invece di scena la sfida tra due delle maggiori delusioni in questa prima metà di regular season, ovverosia Minnesota Timberwolves e Portland Trail Blazers: a spuntarla sono questi ultimi, che – ancora senza Damian Lillard – possono contare su un incontenibile CJ McCollum da 43 punti; il miglior realizzatore per i T’Wolves è invece Andrew Wiggins (che di punti a referto ne mette 24).
La serata si conclude allo Staples Center di Los Angeles, dove i Lakers ricevono la visita dei Toronto Raptors, seconda forza dell’Est dietro ai Cleveland Cavaliers. Dopo un inizio di partita che vede i Raptors avanti, nel finale di primo quarto i Lakers si scatenano e trovano addirittura la doppia cifra di vantaggio a metà del secondo; ma i Raptors rimontano e chiudono il primo tempo sopra di uno. Il terzo quarto è caratterizzato da un sostanziale equilibrio, finché i Lakers non escono progressivamente dalla partita e i Raptors allungano fino a +19 a metà del quarto conclusivo; l’ultimo, veemente tentativo di rimonta gialloviola si rivela assai tardivo: a vincere sono canadesi. Top scorer della gara è Kyle Lowry, che mette a segno 41 punti (conditi da 9 rimbalzi e 7 assist), mentre il suo compagno di backcourt DeMar DeRozan ne aggiunge 31. Non bastano ai Lakers i 28 punti messi a referto da D’Angelo Russell, né i 26 di Nick Young: i gialloviola sono sconfitti per la venticinquesima volta in questa stagione.
I risultati della notte
Atlanta Hawks – San Antonio Spurs 114-112 (dopo OT)
Miami Heat – Detroit Pistons 98-107
Indiana Pacers – Orlando Magic 117-104
Minnesota Timberwolves – Portland Trail Blazers 89-95
Los Angeles Lakers – Toronto Raptors 114-123