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Sono solamente tre le gare giocate nel lunedì, per una NBA che comunque non manca mai di regalare spettacolo. Al Madison Square Garden, i New York Knicks ricevono la visita dei New Orleans Pelicans: la squadra della Grande Mela si presenta alla sfida in grossa difficoltà (sette sconfitte nelle ultime otto gare disputate) e con la misteriosa assenza di Derrick Rose. L’inizio è all’insegna dell’equilibrio, ma dalla metà del secondo quarto i Pelicans iniziano a prendere il largo, trascinati da uno strepitoso Anthony Davis; saranno 40 punti e 18 rimbalzi a fine serata per “The Brow”. Nel finale del terzo quarto di gioco, peraltro, Davis è costretto ad abbandonare la gara causa infortunio (i primi accertamenti avrebbero scongiurato complicazioni per lui), rimediato in seguito a una spinta di Kyle O’Quinn. L’intervento di quest’ultimo è sanzionato con un flagrant foul di tipo due, che ne comporta l’espulsione dalla partita; poco prima i Knicks devono rinunciare invece a Carmelo Anthony, espulso a causa di un doppio fallo tecnico. Nel quarto periodo New York riduce lo svantaggio, ma la rimonta è ormai impossibile e a vincere sono i Pelicans. I Knicks affondano sempre più nella graduatoria di una Eastern Conference che inizialmente sembrava vederli lottare per un posto ai playoff.
Vittoria esterna anche per gli Oklahoma City Thunder, che – guidati dal solito Russell Westbrook – si impongono sui Chicago Bulls allo United Center. La gara è praticamente a senso unico, con gli ospiti che ne prendono quasi subito il comando per non cederlo più; solamente nel quarto periodo i Thunder si rilassano e i Bulls abbozzano una rimonta, inevitabilmente tardiva. Con 21 punti, 14 assist e 9 rimbalzi, Westbrook sfiora la diciottesima tripla doppia stagionale: difficilmente gli avversari riescono ad arginarne l’esplosività. Il playmaker è ben coadiviuvato da Steven Adams – che mette a referto 22 punti – ed Enes Kanter, che in uscita dalla panchina aggiunge 20 punti e 11 rimbalzi. Ai Bulls non bastano i 22 punti di Dwyane Wade, mentre un evanescente Jimmy Butler – non al meglio e in dubbio prima della gara – chiude con uno 0 su 6 dal campo, ancorché con 7 assist serviti ai compagni.
La terza partita della notte vede affrontarsi al Target Center di Minneapolis le ultime due nella classifica della Western Conference, vale a dire Dallas Mavericks e Minnesota Timberwolves. Il primo vantaggio è dei Mavs, ma dura ben poco: i padroni di casa passano al comando già nel quarto di apertura e non lo cedono più sino alla fine. Certo, superate le venti lunghezze di vantaggio nel secondo quarto i T’Wolves si disuniscono, rischiando di subire per l’ennesima volta in stagione una rimonta dei loro avversari; questa tuttavia non si concretizza, e i ragazzi di Tom Thibodeau tornano a vincere dopo quattro sconfitte consecutive. Minnesota vola grazie a una nuova eccellente prestazione di Karl-Anthony Towns, in doppia doppia da 34 punti (20 dei quali nel solo primo quarto di gioco) e 11 rimbalzi, mentre Ricky Rubio serve ben 15 assist ai compagni (aggiungendo 13 punti, 5 rimbalzi e 5 palle rubate). Non bastano a Dallas i 30 punti di Harrison Barnes e i 26 (con cinque triple su dieci tentativi) del miglior Dirk Nowitzki visto finora in questa stagione: la squadra di Rick Carlisle torna fanalino di coda della Western Conference.
I RISULTATI DELLA NOTTE
New York Knicks – New Orleans Pelicans 96-110
Chicago Bulls – Oklahoma City Thunder 94-109
Minnesota Timberwolves – Dallas Mavericks 101-92