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Basket, NBA 2017/2018: Warriors bene senza Durant, Thunder ko nonostante super Westbrook

Kyrie Irving, Boston Celtics 2017-2018 - Foto Erik Drost CC BY-SA 2.0

Nella notte NBA tra venerdì 25 e sabato 26 novembre 2017 si sono giocate 10 partite. Poche sorprese, a parte la sconfitta dei Thunder in casa dei Dallas Mavericks, nonostante Russell Westbrook abbia sfiorato la tripla doppia. Warriors bene senza Kevin Durant, mentre Marco Belinelli va ancora in doppia cifra, anche se i suoi Hawks rimediano una sconfitta di 34 punti contro i Toronto Raptors.

Indiana Pacers-Boston Celtics 98-108

I Pacers cercavano conferme contro Boston e, nonostante l’assenza di Victor Oladipo, fermato da un fastidio al ginocchio destro, il primo tempo li vedeva avanti. Nel terzo quarto però è arrivata la reazione dei Celtics, con un parziale di 37-16. Non basta ai padroni di casa tutto il quintetto in doppia cifra, guidati da Myles Turner con 19 punti e 7/9 al tiro. Troppo poco il 30% da 3 punti, in una gara in cui Indiana ha perso 19 palloni. I Celtics conquistano così il 18° successo nelle ultime 19 gare; Kyrie Irving è autore di 25 punti, 6 assist e delle giocate che hanno cambiato l’inerzia del match. Una vittoria da dedicare a Jaylen Brown, rimasto ad Atlanta per i funerali del suo amico scomparso la scorsa settimana.

Golden State Warriors-New Orleans Pelicans 110-95

Nonostante l’assenza di Kevin Durant, ancora fuori in via precauzionale e con uno Steph Curry da 0/10 al tiro in apertura di partita (eguagliata la sua peggior prestazione in carriera a inizio gara), i Golden State Warriors chiudono con appena 14 punti di svantaggio il primo quarto. Un affare nonostante l’ispirato Jrue Holiday dei primi 12 minuti di gioco e il solito Anthony Davis da 30 punti e 15 rimbalzi. A guidare la rimonta ci pensa prima Klay Thompson, che segna 14 punti nel secondo quarto, seguito da Curry che si sblocca e chiude con 27 punti e 6 assist. Omri Casspi parte in quintetto al posto di Durant, ma è stato decisivo, come spesso accade, Andre Iguodala, il sesto uomo di una squadra che riesce a recuperare e vincere con 15 punti di scarto nonostante il 30% dall’arco di squadra e il modesto 41% dal campo. La panchina dei padroni di casa ha fatto la differenza, battendo quella avversaria per 34-10. Per Golden State è la quarta vittoria stagionale senza Durant, l’MVP delle Finali della scorsa stagione.

Houston Rockets-New York Knicks 117-102

Guardando il quintetto titolare dei Knicks era difficile pronosticare che New York restasse in corsa per più di qualche minuto, vista l’assenza di Kristaps Porzingis. I Rockets iniziano il match sottovalutando gli avversari, venendo inizilamente travolti da Michael Beasley e Kyle O’Quinn. Buona parte dei 50 punti totali messi a referto dai due (30 il primo, 20 il secondo) arrivano proprio all’interno del parziale da 29-7 che apre la sfida e scuote dal torpore i padroni di casa e prima dell’intervallo lungo Houston fa già le prove generali per il sorpasso. Nella ripresa il “copione” verrà rispettato: i Knicks subiscono un parziale di 37-13 grazie alle 18 triple messe a segno dei texani e a James Harden chiude con 37 punti e 10 assist. La panchina di Houston aggiunge 44 punti, contro i soli 14 degli ospiti. Chris Paul può permettersi una partita da sei punti (e 13 assist), senza che nessuno ne risenta più di tanto, permettendo ai Rockets di realizzare l’undicesima vittoria in questo inizio di stagione con 15 o più punti di scarto, il secondo miglior dato raccolto nella storia NBA dopo 20 gare (al primo posto proprio i Knicks, nella stagione 1969-70).

Dallas Mavericks-Oklahoma City Thunder 97-81

Dopo aver perso con Detroit, infatti, OKC esce sconfitta anche a Dallas, squadra che aveva vinto appena 4 partite in questo inizio di stagione. I Mavericks si portano avanti nel secondo quarto, con un parziale di 27-13, sfruttando il totale blackout degli ospiti, che tirano 5/19 dal campo. Nel terzo periodo i Thunder si rifanno sotto a -10 grazie a tre triple in fila di Anthony, poi Nowitzki e compagni si riprendono e il loro vantaggio arriva fino ai 26 punti. Russell Westbrook è l’unico ad assicurare il solito contributo per i suoi, sfiorando la tripla doppia: per lui 28 punti, 12 rimbalzi e 9 assist, anche se gran parte (16 dei 28 punti finali) arrivano nel primo quarto. Nonostante i 10 assist, Paul George chiude con un misero 1/12 dal campo, mentre Carmelo Anthony si ferma invece a 16 punti (con 4 palle perse). Diverso il discorso in casa Mavericks, con Harrison Barnes, autore del canestro allo scadere, che fornisce un’altra solida prestazione, chiudendo con 12 punti e 12 rimbalzi. Meglio di lui fa l’eterno Dirk Nowitzki, 19 punti con un ottimo 7/10 al tiro e 4 triple a segno. Dallas poi manda tutto il suo quintetto in doppia cifra e ci aggiunge anche i 10 punti con 5/6 al tiro di Dwight Powell dalla panchina.

Gli altri risultati 

Brutta sconfitta per Atlanta a Toronto (78-112), nonostante Marco Belinelli vada ancora in doppia cifra. I Clippers vincono a Sacramento senza Gallinari, gli Spurs si confermano terza forza dell’Ovest vincendo di 20 a Charlotte.

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