Basket

Il preolimpico a Torino, una chance da non sprecare

Ettore Messina - Foto Sportface

Un’occasione da non perdere. Non tanto per il sorteggio di Mies, che ha permesso all’Italbasket di schivare la pallottola rappresentata dalla Francia sulla strada per i Giochi Olimpici di Rio 2016, quanto per l’opportunità di recitare nuovamente un ruolo da protagonista a livello internazionale. A distanza di 25 anni, l’Italia torna a ospitare un torneo cestistico per nazionali e lo farà a Torino, scelta come una delle tre sedi insieme a Manila e Belgrado: il preolimpico rimette il nostro paese sulla cartina geografica dei grandi eventi.

Una decisione importante e coraggiosa, che arriva probabilmente anche sullo slancio dell’exploit azzurro all’ultimo Europeo. Non è arrivata una medaglia, e questo è un dato di fatto, ma negli ultimi anni la Nazionale non aveva mai attirato così tanta attenzione. La ricerca dei meriti – qualità del roster, successi di grido contro Spagna e Germania o la maggiore cura dedicata da Sky a tutto il percorso degli azzurri – è esercizio sterile, rimane la consapevolezza di un’Italbasket con un appeal diverso rispetto al passato. Ecco perché la Federazione Italiana Pallacanestro (Fip), guidata da Gianni Petrucci, ha deciso di mettere sul piatto circa due milioni di euro pur di organizzare il preolimpico a Torino. Una mossa in totale controtendenza rispetto a quella effettuata solamente un anno prima, quando proprio Petrucci aveva ritenuto eccessivo l’esborso necessario per provare ad aggiudicarsi una delle wild-card per il Mondiale in Spagna. Da quegli 800.000 euro tenuti in cassa si è passati alla scelta di andare “all in” sul preolimpico. Una volontà ferrea, testimoniata in parte anche dall’altro segnale lanciato dal presidente della Fip: via Simone Pianigiani, la cui esperienza in azzurro rimane a dir poco altalenante, e dentro un coach dall’indiscutibile richiamo internazionale come Ettore Messina, attuale assistente di Gregg Popovich ai San Antonio Spurs.

Con il sostegno di Giovanni Malagò e Matteo Renzi, Petrucci ha saputo riportare in Italia un grande torneo, “impresa” che mancava dal 1991: Roma ospitò un Europeo che vide la Nazionale di Sandro Gamba arrivare a un passo dal colpo grosso. Fu argento, con i vari Divac, Djordjevic, Kukoc, Komazec e Danilovic sul gradino più alto del podio all’ultima recita prima della dissoluzione della Jugoslavia. Prevedere che preolimpico sarà per l’Italia, nonostante il sorteggio del 26 gennaio, è impossibile. Troppe le variabili in gioco da qui al 5 luglio, tra infortuni, post season NBA e scelte meramente tecniche. Ma Gallinari e compagni avranno a disposizione una spinta in più, un patrimonio da non disperdere a prescindere dal risultato.

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