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Lo sport italiano “sta vivendo un momento drammatico perché le società professionistiche di vertice che stanno continuando le loro attività sono partite con dei presupposti che dovevano essere leggermente più ottimistici di quelli che si sono rivelati. Stanno facendo un campionato quasi completo senza pubblico, non ci sono ricavi e interventi diretti di sostegno”. Sono queste le parole di Umberto Gandini, presidente della Lega Basket Serie A, ospite ai microfoni di Lady radio.
Gandini parla di come la pandemia abbia messo in ginocchio lo sport italiano di vertice: “Sembrava che con il ‘ristori 5’ e lo scostamento di bilancio di 32 miliardi che era stato votato come ultimo atto del governo Conte una serie di istanze del mondo dello sport fossero state prese in considerazione Sono sei settimane che c’è il governo Draghi e gli interventi diretti e i provvedimenti sui quali avevamo lavorato sono stati silenziati”.
“Si parla di un provvedimento di sostegno che sarà presentato venerdì e le società di basket, di calcio, di rugby e di altri sport sono tutti in attesa di interventi diretti che fino ad ora non ci sono stati – continua il numero uno della Lega Basket Serie A -. La situazione è drammatica in prospettiva futura, perché è difficilissimo gestire il presente nella vita di tutti i giorni: purtroppo la pandemia è un fenomeno più grande del mondo dello sport, ma tutti gli interventi che sono stati fatti fino ad adesso sono stati a pioggia e non hanno colpito nel segno. L’attività sportiva che sta proseguendo, quella cosiddetta obbligatoria dei campionati di vertice, va avanti perché gli imprenditori e gli azionisti dei vari sport si stanno autotassando per continuare a mantenere viva la fiamma della disciplina sportiva in cui sono impegnati. Da parte del governo tante promesse e tante parole ma niente è stato fatto in maniera diretta”.
“La situazione che stiamo vivendo dal punto di vista dell’impiantistica sportiva è fantascientifica – prosegue -. Purtroppo gli ultimi interventi di grande impatto ci sono stati per i Mondiali di calcio del ’90 e stiamo parlando di oltre 30 anni fa. La situazione di Firenze come quella di Roma, con il cambio di proprietà , ha fatto anche modificare un po’ gli obiettivi, il caso del nuovo stadio di Milan ed Inter a Milano, interventi che ci sono stati in altri tipi di impiantistica come il nuovo palazzetto dello sport di Cantù o quello che hanno intenzione di fare a Brindisi: sono tutti interventi che affrontano una via Crucis di cui non si vede la fine. Ed è fantascienza che un dipartimento che genera quasi il 3% del Pil del nostro Paese – ha concluso Gandini – non riceva quelle agevolazioni necessarie per poter superare degli aspetti burocratici che, nonostante leggi su leggi, sono ancora lì a rappresentare degli ostacoli insormontabili“.
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