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È finalmente arrivato il momento della Coppa Italia 2020 di basket, che si disputerà a partire da domani fino a domenica 16 febbraio presso la Vitrifrigo Arena di Pesaro. Nella Final Eight che assegnerà il trofeo si sfideranno le squadre posizionatesi ai primi otto posti della classifica di Serie A al termine del girone d’andata: nell’ordine Virtus Bologna, Dinamo Sassari, Brescia, Olimpia Milano, Cremona, Fortitudo Bologna, Brindisi e Venezia. Si comincerà domani con i primi due quarti di finale e si andrà avanti senza sosta fino a domenica pomeriggio, quando è in programma la finalissima. La detentrice del titolo è la Vanoli Cremona, che l’anno scorso superò Brindisi nell’ultimo atto della manifestazione. Nulla è scontato, visto che in una partita secca ad eliminazione diretta può sempre succedere di tutto. Il nostro pronostico per la squadra finalista del lato sinistro del tabellone quindi ricade sulla Virtus Bologna, ma attenzione anche alla Reyer Venezia che ha tutte le carte in regola per essere l’outsider di questa competizione e mettere dunque i bastoni tra le ruote alla squadra bolognese e non solo.
(1) Segafredo Virtus Bologna – Umana Reyer Venezia (8)
I PRECEDENTI – In campionato la Virtus è 2-0 negli scontri diretti: vittoria in rimonta al PalaDozza e successo di 12 lunghezze 2 settimane fa al Taliercio.
L’ANALISI – La capolista Virtus Bologna è reduce dalla trasferta a Tenerife per la Coppa Intercontinentale. In Italia gli uomini di Djordjevic sono reduci dal doppio convincente successo con la stessa Venezia e con Pesaro. Il roster bolognese dovrebbe essere al completo: Milos Teodosic è recuperato e sarà della partita, le rotazioni dovrebbero prevedere un giro in tribuna per Frank Gaines e Marcos Delia. Fondamentale sarà la tenuta fisica e mentale della squadra bianconera: negli ultimi anni la Coppa Italia è stata per loro un vero tabù, in più, al momento, la capolista appare stanca ultimamente e in debito di ossigeno. Difficile tuttavia pensare che all’improvviso tutto il meccanismo si sia inceppato.
La Reyer Venezia arriva invece alla Coppa Italia con tre vittorie nelle ultime 5 uscite di campionato (a Trieste e due in casa contro Fortitudo Bologna e Treviso). In queste settimane la squadra Campione d’Italia sembra essersi riequilibrata dopo un periodo fatto di 3 sconfitte in fila (Virtus Bologna in casa, Patrasso in casa in Eurocup e Cantù in trasferta) grazie alle ultime due uscite vittoriose sul parquet amico con Oldenburg e Treviso. Per Venezia, mai capace di superare lo scoglio del primo turno in Coppa Italia, potrebbe essere una buona cosa l’arrivare a Pesaro da sfavorita e dunque a fari spenti, perché spesso ha pagato lo scotto dell’essere favorita d’obbligo. Molto dipenderà dall’energia che sarà in grado di mettere in campo il team di coach De Raffaele: se riusciranno ad essere intensi per 40′ e senza grossi momenti di “crollo”, potrebbe essere fattibile un passaggio in semifinale. Grande attenzione in casa lagunare va a Julyan Stone, vero ago della bilancia, ad Andrea De Nicolao (in grandissima crescita), a Mitchell Watt e ad Austin Daye, oltre al tiro mortifero da oltre l’arco di Michael Bramos.
L’infermeria potrebbe svuotarsi quasi del tutto per giovedì: Stefano Tonut dovrebbe essere della partita, Ike Udanoh ancora infortunato.
(4) A|X Armani Exchange Milano-Vanoli Cremona (5)
IL PRECEDENTE – La partita di campionato più recente si è chiusa sul punteggio di 77-74 in favore della squadra meneghina, grazie ad una tripla di Vladimir Micov a due secondi dal suonare della sirena. A ottobre invece sono stati gli uomini di Sacchetti a imporsi per 82-78.
L’ANALISI – La squadra meneghina si presenta al match con un grande punto interrogativo: recupererà Sergio Rodriguez? Il playmaker spagnolo ha accusato un affaticamento muscolare al termine del match contro il Barcellona in Eurolega, ma l’intenzione della squadra milanese è quella di provare a recuperarlo già per il quarto di finale contro la Vanoli Cremona. Kaleb Tarczewski è l’ago della bilancia nella metà campo difensiva per la squadra di coach Messina. Il lungo statunitense infatti ha saputo tener botta nell’ultimo match del Forum agli attacchi della stella cremonese Ethan Happ, secondo miglior realizzatore del campionato e spesso rebus irrisolvibile per le difese avversarie. L’Olimpia ha anche saputo difendere bene sugli esterni di coach Sacchetti e togliere quindi la possibilità di prendere tiri facili dal perimetro a dei giocatori veramente pericolosi dai 3 punti come Travis Diener, Wesley Saunders e Jordan Mathews.
La chiave della partita sarà la difesa dell’Olimpia Milano e la percentuale al tiro dei biancorossi, specialmente al tiro pesante. A differenza della partita di campionato, l’Olimpia dovrà cercare di controllare maggiormente i rimbalzi, visto che i cremonesi hanno stravinto il duello in questo fondamentale per 44-34, di cui 11 rimbalzi cremonesi sono arrivati in attacco.
La squadra cremonese è una squadra che usa molto appoggiare la palla in post basso ad Ethan Happ, giocatore con un ottimo gioco interno ma con un tiro dalla media e da tre punti inesistente. Proprio su questi fondamentali stanno lavorando coach Sacchetti e staff, oltre che al tiro libero del giocatore (56.6% dalla lunetta in stagione). Gli esterni sono in grado di battere chiunque uno contro uno ed in grado di far canestro anche da lontano, di conseguenza sarà importante per l’Olimpia chiudere bene il pitturato per evitare di far arrivare facilmente al ferro giocatori come Vojislav Stojanovic, il quale sta tirando malissimo da tre punti (12.9%) ma che è in grado di arrivare al ferro ogni volta che trova una minima linea di penetrazione.
L’uomo decisivo potrebbe essere anche Michele Ruzzier, il quale ha fatto vedere di essere tutt’altro che un giocatore per dare minuti di riposo a Travis Diener (che deve essere usato col contagocce). Infatti Ruzzier ha messo molto in difficoltà qualunque giocatore ha tentato di marcarlo, col solo Michael Roll che ha tenuto botta contro l’italiano di Cremona.
(3) Germani Basket Brescia-Pompea Fortitudo Bologna (6)
IL PRECEDENTE – In stagione regolare Fortitudo Pompea Bologna e Germani Brescia si sono incrociate il 3 novembre 2019 con la vittoria di Brescia per 74 a 88.
L’ANALISI – La grande sorpresa del girone d’andata si candida nel ruolo di “dark horse” per eccellenza, proprio come la Cremona dello scorso anno. Il terzo posto in campionato e le Top 16 raggiunte in Eurocup (con passaggio ai playoffs ancora aperto) testimoniano il lavoro di enorme livello svolto da coach Esposito, capace di trasmettere al gruppo quello stesso carattere battagliero che aveva da giocatore. Brescia è una squadra tosta, quadrata, molto ben organizzata in difesa e spinta da uno spirito che aumenta le qualità dei propri effettivi, perfettamente incarnato in Awudu Abass, alla sua miglior stagione della carriera. Sono ovviamente i favoriti per quest’incontro: non solo hanno dimostrato in questa prima parte di stagione di essere una grande squadra con un grandissimo sistema difensivo, ma anche di possedere un attacco molto ben bilanciato e vario come soluzioni, diretto dal metronomo Luca Vitali.
Per la Fortitudo essere tornata a giocarsi le Final Eight da neopromossa è già una grandissima conquista, ma sarebbe molto riduttivo trasformare Pesaro in un semplice “premio”. Il blasone della squadra e l’esperienza dei tanti veterani a roster porteranno la Effe a giocarsela, da subito, alla morte, anche grazie alla consapevolezza di non avere nulla da perdere. Anche se scivolata all’ottavo posto in classifica, Bologna partirà con la testa di serie 6, storicamente positiva: nelle ultime tre edizioni, infatti, la 6 ha sempre piazzato l’upset superando il primo turno e, nel 2014, Sassari ha trionfato partendo proprio da quella posizione in griglia. Lo smalto dei giorni migliori è recuperato dopo un piccolo periodo di appannamento post derby: possibile sgambetto alla Leonessa?
(2) Banco di Sardegna Sassari-Happy Casa Brindisi (7)
IL PRECEDENTE – In questa stagione regolare la Dinamo si è imposta al PalaPentassuglia nella sfida di andata, vincendo 83-77: decisivo Dwayne Evans con 18 punti 6 su 9 da due, 5 rimbalzi, 6 falli subiti e 16 di valutazione, e le doppie doppie firmate da Dyshawn Pierre (17+10) e Miro Bilan (12+12).
L’ANALISI – La Dinamo Sassari ha partecipato a 8 edizioni negli ultimi 9 anni saltando soltanto quella della stagione 2017/2018. Due sono i titoli conquistati nelle stagioni 2014 e 2015: oltre alle due vittorie, tuttavia, c’è all’attivo la finale persa nel 2017 contro Milano. Assisteremo a quello che secondo noi è il quarto di finale più equilibrato e fisico di tutto l’intero tabellone, dato che entrambe le squadre hanno grande atletismo, ben incanalato in due filosofie di pallacanestro differenti ma ugualmente efficaci. Il pronostico si fa davvero difficile, con la Dinamo che forse ha più talento dei pugliesi, ma che potrebbe pagare le rotazioni ristrette che di solito propone coach Pozzecco. L’eccentrico coach è riuscito tuttavia a costruire un gruppo solido e coeso in pochissimo tempo, affidando ai propri giocatori ruoli e competenze ben precise, e favorendo l’esplosione di Marco Spissu, Michele Vitali e DyShawn Pierre, vero leader all-around e ormai pronto al salto superiore in Eurolega. Questa Sassari sa già vincere, come dimostrano i record in campionato e Champions League e, soprattutto, la Supercoppa già messa in bacheca a settembre.
Dall’altra parte Brindisi è ora pronta a lanciarsi come un ciclone sulla seconda parte di stagione, alla ricerca del miglior spot possibile per i playoffs dopo essere stata eliminata dalla Champions League. La Coppa Italia, soltanto accarezzata per la sconfitta in finale nella scorsa stagione, si trasforma già in uno dei principali obiettivi di quest’annata: atletica, intensa, devastante quando può scatenarsi in campo aperto e pericolosissima dall’arco (come, del resto, è nel DNA di coach Vitucci), Brindisi è squadra con caratteristiche perfette per affrontare un torneo come questo, con tante partite a distanza ravvicinata e a eliminazione diretta. L’innesto in corsa di Dominique Sutton ha aggiunto quell’esperienza e presenza difensiva mancanti a inizio stagione, e ora Brindisi può ben definirsi squadra completa e a tutto tondo. Mai scommettere infine contro ad Adrian Banks che, seppur alla veneranda età di 34 anni potrebbe essere il possibile MVP della competizione (e del campionato).
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