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Come ogni anno il più grande evento cestistico europeo passa per la Final Four di Eurolega, quest’anno con sede a Istanbul, attualmente la megalopoli europea del basket. Infatti un quarto delle squadre che partecipano alla competizione proviene da Istanbul e ben tre squadre sono arrivate tra le prime otto, oltre al fatto che il main sponsor della competizione è Turkish Airlines ed uno dei maggiori partner è Dogus.
Al termine della prima stagione regolare del nuovo format targato Euroleague, le squadre che si contenderanno al Sinan Erdem Dome il trofeo più prestigioso sono Olympiakos Pireo, Fenerbahçe Ulker, Real Madrid e CSKA Mosca, squadra campione in carica.
QUI MADRID
La stagione del Real è stata una vera e propria scommessa di Perez e di coach Laso, perché parte delle fondamenta della rosa hanno lasciato Madrid per volare oltre oceano e non era facile ricomporre un gruppo vincente che nel 2015 aveva ottenuto il trofeo. Dopo un’estate ricca di investimenti il Real ha avuto una partenza da grande squadra contro le compagini inferiori, ma ha perso i big match contro le candidate al titolo. Ciò che ha reso grande la squadra di Laso è stata la capacità di coinvolgere tutti i suoi giocatori in un obiettivo maggiore della gloria personale, ovvero quello di un successo finale del collettivo. Al termine della regular season il Real si è classificato al primo posto, non perdendo mai due volte consecutivamente e facendo emergere ogni membro della sua rosa. I migliori sono stati Llull e Doncic: il primo ha messo in mostra una infinita capacità di rendere la pallacanestro arte, facendo innamorare tutte le arene europee con i suoi buzzer beater; il secondo, ancora teenager, è stata la rising star della competizione e ha sostituito al meglio la partenza a giugno scorso di Rodriguez. Luka ha dimostrato di potersi caricare sulle spalle il peso della partita, a prescindere dall’importanza, portando la sua squadra al successo con sfrontatezza e coraggio. I playoff del Real hanno messo il punto esclamativo su ogni dubbio che i media avevano posto durante la stagione, superando per 3-1 nella serie il Darussafaka dello stratega Blatt, dimostrando che la pallacanestro corale vince su ogni tipo di individualismo. L’ambizione a Istanbul è quella di alzare il trofeo, nonostante la semifinale gli ponga davanti i padroni di casa del Fenerbahçe.
QUI MOSCA
Il CSKA arriva a Istanbul da favorita, nonché da campione in carica. Dopo la vittoria dello scorso anno le ambizioni della società sono rimaste le stesse, confermando nella rosa i migliori giocatori che avevano ricevuto anche chiamate dalla NBA. Ogni risultato che non sia la vittoria, perciò, potrebbe essere visto come un fallimento dalla società russa. L’impressione che la squadra di Itoudis ha dato durante tutto l’arco della stagione, nonostante diverse sconfitte, è stata quella di una squadra che non ha difficoltà a vincere e fa emergere al meglio il talento dei suoi giocatori. I playoff Eurolega hanno messo i moscoviti di fronte al Baskonia, una squadra che da anni sta facendo molto bene in questa competizione. Nonostante tre partite in bilico e combattute fino all’ultimo decimo di secondo, Teodosic e compagni hanno vinto con un 3-0 netto trovando in ogni partita un giocatore che si ergesse a leader, trionfando sempre al suono dell’ultima sirena. I media hanno posto l’attenzione di questa squadra già al post Teodosic e De Colo, probabilmente in partenza per la NBA, ma l’impervio cammino verso la gloria passa per l’Olympiakos, una squadra che nella storia ha fatto brutti scherzi al CSKA dei quali il più noto proprio nella finale di Istanbul nel 2012, quando Printezis realizzò il canestro decisivo di una rimonta inimmaginabile.
QUI PIREO
Tra le quattro squadre a Istanbul l’Olympiakos è la meno strutturata, quella che è arrivata alle F4 con maggiore difficoltà e ci è arrivata con un superlativo Spanoulis, stella della squadra e leggenda della competizione. La stagione della squadra greca è stata tra le più curiose e incerte degli ultimi anni, con il destino che ha messo i ragazzi di Sfairopoulos di fronte a molti ostacoli. Tra gli eventi nefasti della stagione spicca l’infortunio dell’atleta italiano Daniel Hackett, fino al momento sfortunato uno dei migliori della squadra. Ad aggravare le possibilità di successo della squadra in maglia biancorossa si è presentata una stagione di Spanoulis molto altalenante, dove la luce che ha sempre emesso da faro della squadra è stata più fioca. Nonostante ciò i greci hanno chiuso una meravigliosa stagione classificandosi al terzo posto, dimostrando di essere più forti della sorte e della pressione mediatica, abbattutasi soprattutto contro il leader con il numero 7. Questa squadra ha mostrato tutto il suo potenziale nella serie playoff contro l’Efes, quando, ancora una volta alle corde, ha avuto la forza di rialzarsi e continuare a colpire con la cecità della rabbia, sostenuta dal cuore di Spanoulis che ha mostrato di battere per dei colori e nel corpo di un uomo che, vista la vicinanza geografica, è destinato a prendere posto sul Monte Olimpo. Così, in 5 gare, l’Olympiakos si è qualificata alle F4 di Istanbul, andando in semifinale contro il CSKA. Per i greci Istanbul e CSKA sono un auspicio. Il campo darà la sentenza finale.
QUI ISTANBUL
Sarebbe ipocrita se la società , i giocatori e il coach non ammettessero di giocare queste Final Four per portare nella bacheca del Fener la prima Eurolega. Dalla stagione 2014/2015 la società turca sta investendo nella pallacanestro come mai fatto in precedenza e l’obbiettivo è chiaro, mai velato: vincere la Turkish Airlines Euroleague. Dopo la delusione ricevuta lo scorso anno nella finale di Berlino, davanti a un’arena completamente rivestita dei colori giallo e blu, le motivazioni dell’esercito di Obradovic ad alzare il trofeo in casa sono molte e molto è l’entusiasmo che aleggia nell’aria della più importante città turca. Dopo una stagione regolare pessima- stando alle aspettative- con un quinto posto in classifica il Fenerbahçe ha messo in evidenza tutto il carattere di una squadra ricca di campioni, guidata da una leggenda delle panchine, in particolar modo quella del Panathinaikos. Ironia della sorte l’avversario che ha dovuto superare Obradovic per arrivare a Istanbul è stato proprio il Pana di Pascual, oltretutto con il fattore campo nella serie che volgeva dalla parte greca. Datome e compagni hanno disputato tre partite tatticamente e caratterialmente perfette, strappando il biglietto per le F4 e aizzando l’ira del presidente greco nei confronti della sua squadra (dopo la sconfitta in gara 3 a Istanbul, la squadra è stata costretta a tornare ad Atene in pullman). L’avversaria della semifinale sarà il Real Madrid, una corazzata che lo scorso anno è stata eliminata ai quarti proprio dal Fener. Ciò che rende la squadra del nostro Datome favorita sarà proprio l’apporto caloroso di un pubblico che tiferà in toto per il Fenerbahçe. Nel caso in cui il Fenerbahçe vincesse il trofeo, Datome diventerebbe il primo italiano dopo il 2010 (Basile trionfo con il Barça) a sollevare il trofeo, Obradovic metterebbe per l’ennesima volta il suo nome accanto al trofeo più prestigioso d’Europa e il Fener farebbe la storia di un popolo amante di questo sport. Proprio a Istanbul.
IL PROGRAMMA DELLA FINAL FOUR 2017