Nella fredda Kazan una spenta Olimpia Milano va incontro alla terza sconfitta consecutiva in Eurolega per 100-79, che la allontana pericolosamente dalla zonaplayoff. E giovedì prossimo al Forum arriva la corazzata CSKA.
Il pericolo pubblico numero uno era senza dubbio l’ex di turno Keith Langford, campione d’Italia con la EA7 nel 2014 e miglior realizzatore della massima competizione continentale. Repesa inizialmente sceglie Abass e Dragic in quintetto per marcarlo. Il trio balcanico Radulijca-Macvan-Dragic lancia subito Milano sullo 0-6, lasciando pregustare una serata ricca di soddisfazioni per i suoi tifosi. Ma si tratta del più classico dei fuochi di paglia e l’Unics risponde con un 10-0 sfruttando le disattenzioni in difesa e a rimbalzo di Raduljica e compagni.
Simon e Sanders escono dalla panchina prima del previsto, ma non riescono ad incidere particolarmente in nessuna delle due metà campo. Oltre al devastante Langford, a volte realmente immarcabile, i russi trovano un importante contributo anche dal playmaker Colom, dall’ultimo arrivato Orlando Johnson,dal massiccio Parakhouski, dallo specialista difensivo Panin e persino dal play di riserva Stoll, che insacca il tiro da dieci metri sulla sirena del peggior primo quarto difensivo della EA7, con 35 punti subiti.
McLean prova a suonare la carica con un paio di giocate da tre punti e riporta Milano sotto la doppia cifra di svantaggio; Macvan trova la tripla del -5 nella fase centrale del secondo quarto, ma Milano abbassa nuovamente l’intensità, regalando un canestro facile a Colom e subendo a rimbalzo. Il primo tempo si chiude con una colossale ingenuità di McLean, sino a quel momento il migliore dei suoi, che regala tre tiri liberi a Langford commettendo fallo sul disperato e velleitario tentativo da lontanissimo da parte della stella dell’Unics.
Al rientro dall’intervallo lungo i padroni di casa trovano il massimo vantaggio, sul +17 con la seconda tripla della partita di Panin (62-45). Quando tutto sembrava perduto, però, le percentuali dell’Unics sono crollate, e nelle fila milanesi è salito in cattedra Ricky Hickman. Dopo un primo tempo da dimenticare nel quale si è segnalato esclusivamente per i tre falli commessi, l’ex Maccabi si è sbloccato con un tiro da tre punti fuori dai giochi, seguito subito da un bel gioco da tre punti, da un 2/2 dalla lunetta e dal canestro sulla sirena della terza frazione e ha riavvicinato i suoi fino al -4 (73-69).
Nel quarto periodo coach Pashutin si affida a Keith Langford, che ha beneficiato di qualche minuti di riposo in più rispetto a quanto avviene normalmente: il mancino texano segna due canestri fantastici in isolamento, calamita tutte le attenzioni dei difensori della EA7 e permette a Kaimakoglou e Panin di bucare la retina dalla lunga distanza con metri di spazio. Ricacciata veementemente indietro, Milano (oggi orfana di capitan Gentile) ha smesso di crederci e la sconfitta ha assunto dimensioni enormi.
Unics Kazan – EA7 Milano 100-79 (35-24; 22-19; 16-22; 27-10)
Kazan: O.Johnson 14, P.Antipov 0, K.Langford 25, P.Stoll 6, A.Parakhouski 16, Q.Colom 9 (10 assist), M.Banic ne, V.Panin 18, K.Kaimakoglou 6, L.Williams 6.
Milano: J.McLean 16, R.Hickman 12, M.Kalnietis 5, M.Raduljica 8, Z.Dragic 10, M.Macvan 7, D.Pascolo ne, A.Cinciarini 0, R.Sanders 10, A.Abass 2, K.Simon 9.