
Luca Banchi - Foto Michele Nucci / IPA Sport / IPA
Sconfitta in terra turca per la Virtus Segafredo Bologna, che esce battuta 89-68 dal campo dell’Anadolu Efes Istanbul nella ventottesima giornata dell’Eurolega 2024/2025. Gli emiliani, reduci dalla vittoria sull’Olimpia Milano nel big match del campionato, lottano per tre quarti salvo poi cedere sotto i colpi di una squadra di indubbia qualità e che non a caso è ancora in piena lotta per un posto nei play-in. Bologna invece già da qualche settimana vive l’Eurolega come una “distrazione di lusso”, che comunque sembra dare qualche segnale incoraggiante in vista degli impegni in patria. Buoni segnali dal rientrante Shengelia, mentre si fa ancora sentire l’assenza di Clyburn.
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La cronaca della partita
Il primo quarto vede subito un buon Shengelia, che firma i cinque punti d’apertura della Virtus. L’Efes, ancora in corsa per i play-in a differenza degli emiliani, prova l’allungo ma la tripla di Morgan vale la parità sul 10-10. I turchi puntano forte su Elijah Bryant, autore di 10 punti nei primi sei minuti di partita, e toccano anche il +8 con il break di Larkin. La Virtus però non molla e rientra con due triple di Pajola, per poi completare l’opera con i liberi di Morgan che valgono il 24-24 dopo i primi dieci minuti. In avvio di secondo quarto Bologna trova il break con Pajola e Zizic ma soprattutto riesce ad alzare il livello in difesa. L’Efes infatti trova appena cinque punti nei primi cinque minuti del periodo, scivolando fino al 29-38. I padroni di casa, spinti da Poirier, provano a rientrare ma devono fare i conti con i punti pesanti di Shengelia. Alla fine però la tripla di Bryant sulla sirena consente agli uomini di Luca Banchi di andare negli spogliatoi a -3 sul 39-42.

Al ritorno in campo la Virtus prova a restare in quota con i punti di Cordinier, ma Bryant e Larkin continuano a trovare percentuali importanti dall’arco dei tre punti riuscendo così a portare l’Efes in vantaggio 52-48 a metà del terzo quarto. Tantissimi errori invece al tiro per Bologna, che vede le proprie percentuali scendere sensibilmente con appena sei punti segnati in oltre sette minuti di gioco. Ancora Shengelia prova a scuotere i suoi, ma il trend non si inverte e così l’Efes inizia l’ultimo periodo in vantaggio 61-52.
Gli ultimi dieci minuti partono con i turchi che toccano anche il +12, con grande orgoglio la Virtus prova ad accorciare ma la qualità di Bryant e Larkin fa ancora una volta la differenza con il break che di fatto mette in ghiaccio il match sul 76-62. Negli ultimi minuti poi Bologna comprensibilmente si lascia un po’ andare, con il passivo che assume dimensioni che non riflettono quanto visto in campo nell’arco dei 40 minuti. Di seguito il tabellino e le pagelle dei maggiori protagonisti della partita.
Anadolu Efes – Virtus Bologna 89-68, il tabellino del match
Anadolu Efes Istanbul: Larkin 12, Beaubois, Nwora 2, Bryant 21, Smits 11, Thompson 8, Dozier jr 6, Poirier 18, Osmani 3, Oturu 8, Yilmaz, Willis.
Coach: Luca Banchi
Virtus Segafredo Bologna: Cordinier 8, Holiday 4, Pajola 9, Visconti, Shengelia 17, Hackett 4, Grazulis, Morgan 11, Polonara 2, Diouf 4, Zizic 5, Akele 4.
Coach: Dusko Ivanovic
TOP E FLOP: Shengelia non molla, Bryant e Poirier fanno la differenza
Tornike Shengelia: valore aggiunto, la cui assenza si è fatta sentire nelle ultime settimane. Al netto dei 17 punti con cinque rimbalzi e tre assist, dà l’impressione di essere l’ultimo ad alzare bandiera bianca. La sua classe e la sua esperienza non possono che giovare a Bologna nel finale di stagione.
Elijah Bryant: top scorer del match, con 21 punti ma soprattutto con un eloquente 5/7 dall’arco dei tre punti. Una costante spina nel fianco della difesa bolognese.
Vincent Poirier: doppia doppia pesante per il numero 17 dell’Efes, che mette a referto 18 punti e 13 rimbalzi per un 29 di valutazione che parla da solo. E’ lui a riportare sotto i turchi nel miglior momento della Virtus, cambiando probabilmente l’inerzia della partita.
Daniel Hackett: serata complicata per il veterano play, che in 18 minuti passati in campo mette a segno quattro punti perdendo però anche due palloni. Sempre sotto pressione, anche per meriti degli avversari. A 37 anni non è facile gestire certi ritmi di gioco.